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lunedì 10 settembre 2018


LA STAGIONE DEGLI ADDII

Nella vita di tutti arriva la “stagione degli addii”, quando talvolta a distanza ravvicinata persone amate e amici se ne vanno per sempre. Sono tempi in cui sembra di recarsi da un funerale all’altro.
E’ una stagione che non c’è sul calendario, il tredicesimo mese, quello del ricordo, un mulinello che fa roteare foglie secche.

Quando si è giovani questa stagione semplicemente non esiste, al massimo si vive qualche giornata nera. Si è troppo occupati con matrimoni, battesimi, progetti, crescite, non mi riguarda. Poi capita una giornata nuvolosa e si sente un’ombra nera, inevitabile. Uno si rende conto che dovrà lasciare prima o poi il posto e si chiede se resterà qualcosa di lui, un solco da qualche parte, un rimpianto, un nome, un amore.

Oggi va così, scusate. E’ uno di questi periodi. Una volta un prete spiegò mesto a noi ragazzini che la morte di un vecchio era più sconvolgente di quella di un giovane, che appare sempre come una ingiustizia a cui ribellarsi.
Un vecchio malato che se ne va invece non ha niente di “speciale”, è qualcosa di naturale, che bisogna accettare perché fa parte della vita. La vita.

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