LA DONNA SUL CANOTTO SGONFIO
“Minkia,
come sono incazzato.”
“Non
ci pensare Andrea, ti fai solo un fegato grosso così.”
“Ma
hai visto quella? Era stra-ferma!”
“La
signora con i sacchetti del super che ci guardava? E’ stata
gentile, ha aspettato mentre uscivamo dall’ascensore.”
“Gentile
una sega.”
“Guarda
che ci abbiamo messo troppo, abbiamo bloccato tutti. La mia sedia a
rotelle ha causato un bel po’ di trambusto uscendo. Dobbiamo
perfezionare la tecnica, quell’ascensore è troppo stretto.”
“Appunto.
Che ci voleva ad aiutarci almeno per tenere aperta la porta
dell’ascensore? Stavo facendo una fatica della Madonna!”
“Perché
non me l’hai detto, Andrea? Ti potevo aiutare io.”
“Ma
figurati, tu con la tua sclerosi multipla già facevi una fatica
mostruosa a stare in piedi mentre io tiravo fuori l’aggeggio.
Comunque una cosa la posso dire...”
“Esprimiti.”
“Bravo,
me sei piaciuto. Stai facendo progressi. Due settimane fa in
ascensore eri appena eri uscito dall’ospedale e ti sei afflosciato
nel cubicolo tra il primo e il secondo piano, ricordi?”
“Eh
sì, piccole tragedie trascurabili, ad un miliardo di cinesi non
frega niente. Ma che casino quella volta. Ricordo, ricordo… e meno
male che il portinaio ha dato una mano ad alzarmi.”
“Non
come la signora di oggi!”
“Ma
ancora ci pensi? Guarda che in questo palazzo abita gente a posto, se
non è intervenuta è solo perché temeva di essere d’impiccio. Ti
sarai accorto anche tu che certe volte è peggio il tapon del buso,
come dicono in Veneto. Occhio a giudicare, Andrea. In fondo la
capisco bene, magari anch’io mi sarei comportato in questo modo in
una situazione simile. E poi magari aveva i suoi cazzi.”
“Intanto
con una così io non ci starei mai! Non vorrei correre il rischio di
trovarmi in mezzo al mare con lei su un canotto sgonfio! Mi sa che
quella è la tipica donna che accende una sigaretta e dice “Su
Andrea, fa’ qualcosa!” e io mi sento ancora più disperato.”
“Parla
l’esperienza, eh?”
“Saprò
io cosa dire la prossima volta.”
“Cosa
fai, ti metti a discutere con una donna? Per carità, non litigarci
che finisce sempre che ha ragione lei. E poi… e poi alla fine
pensaci, ce l’abbiamo fatta da soli. Questa volta dobbiamo essere
contenti tutti e due! Anzi, tutti quanti!”
“Ma
allora che fare?”
“Guarda,
la mia esperienza dice che quando si ha bisogno bisogna aprire la
bocca e non vergognarsi di chiedere aiuto. Bussate e vi verrà
aperto. Purtroppo è così. Aspettare che per magia l’altro
intervenga e faccia qualcosa è deleterio.”
“Però
le donne ragionano in questo modo! Devi essere tu a capirle e guai se
non lo fai!”
“Tranquillo
Andrea, è solo logica femminile. Loro capiscono, capiscono...”
“Almeno
posso incazzarmi?”
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