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venerdì 7 settembre 2018


LA DONNA SUL CANOTTO SGONFIO

“Minkia, come sono incazzato.”
“Non ci pensare Andrea, ti fai solo un fegato grosso così.”
“Ma hai visto quella? Era stra-ferma!”
“La signora con i sacchetti del super che ci guardava? E’ stata gentile, ha aspettato mentre uscivamo dall’ascensore.”
“Gentile una sega.”
“Guarda che ci abbiamo messo troppo, abbiamo bloccato tutti. La mia sedia a rotelle ha causato un bel po’ di trambusto uscendo. Dobbiamo perfezionare la tecnica, quell’ascensore è troppo stretto.”
“Appunto. Che ci voleva ad aiutarci almeno per tenere aperta la porta dell’ascensore? Stavo facendo una fatica della Madonna!”
“Perché non me l’hai detto, Andrea? Ti potevo aiutare io.”
“Ma figurati, tu con la tua sclerosi multipla già facevi una fatica mostruosa a stare in piedi mentre io tiravo fuori l’aggeggio. Comunque una cosa la posso dire...”
“Esprimiti.”
“Bravo, me sei piaciuto. Stai facendo progressi. Due settimane fa in ascensore eri appena eri uscito dall’ospedale e ti sei afflosciato nel cubicolo tra il primo e il secondo piano, ricordi?”
“Eh sì, piccole tragedie trascurabili, ad un miliardo di cinesi non frega niente. Ma che casino quella volta. Ricordo, ricordo… e meno male che il portinaio ha dato una mano ad alzarmi.”
“Non come la signora di oggi!”
“Ma ancora ci pensi? Guarda che in questo palazzo abita gente a posto, se non è intervenuta è solo perché temeva di essere d’impiccio. Ti sarai accorto anche tu che certe volte è peggio il tapon del buso, come dicono in Veneto. Occhio a giudicare, Andrea. In fondo la capisco bene, magari anch’io mi sarei comportato in questo modo in una situazione simile. E poi magari aveva i suoi cazzi.”
“Intanto con una così io non ci starei mai! Non vorrei correre il rischio di trovarmi in mezzo al mare con lei su un canotto sgonfio! Mi sa che quella è la tipica donna che accende una sigaretta e dice “Su Andrea, fa’ qualcosa!” e io mi sento ancora più disperato.”
“Parla l’esperienza, eh?”
“Saprò io cosa dire la prossima volta.”
“Cosa fai, ti metti a discutere con una donna? Per carità, non litigarci che finisce sempre che ha ragione lei. E poi… e poi alla fine pensaci, ce l’abbiamo fatta da soli. Questa volta dobbiamo essere contenti tutti e due! Anzi, tutti quanti!”
“Ma allora che fare?”
“Guarda, la mia esperienza dice che quando si ha bisogno bisogna aprire la bocca e non vergognarsi di chiedere aiuto. Bussate e vi verrà aperto. Purtroppo è così. Aspettare che per magia l’altro intervenga e faccia qualcosa è deleterio.”
“Però le donne ragionano in questo modo! Devi essere tu a capirle e guai se non lo fai!”
“Tranquillo Andrea, è solo logica femminile. Loro capiscono, capiscono...”
“Almeno posso incazzarmi?”




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