IMPOSSIBILE
“Buongiorno
signora, l’abbiamo convocata stamattina qui in Commissariato per una questione
delicata. Ci scusi l’urgenza ma viste le circostanze è stata doverosa. Vuole un
po’ d’acqua prima di iniziare?”
“No grazie. La
nostra è una famiglia rispettabile, non ero mai venuta qui dentro. E’ per mia
figlia Albertina vero? Ieri sera non è tornata a casa e ha solo 16 anni. Ho
telefonato a tutte le sue amiche ma nessuna sapeva niente e sono
angosciatissima. Signor Maresciallo, mi dica la verità! Le è successo qualcosa
di brutto?”
“No signora,
sua figlia sta bene, innanzitutto volevo dirle questo.”
“Sia benedetto
il cielo! E dove è? La voglio vedere.”
“Adesso non è
possibile, signora, è in una comunità segreta. E’ stata portata lì ieri sera
per precauzione.”
“Cosa? E
perché?”
“Le leggerò il
verbale stilato dagli appuntati ma prima volevo chiederle dove si trova adesso suo
marito.”
“E’ in
Sardegna per lavoro, ieri gli ho telefonato e sta tornando qui. Dovrebbe
arrivare nel pomeriggio. Anzi me lo lasci avvisare, sarà preoccupato come non
mai. Albertina è la nostra unica figlia e viviamo per lei.”
“Dopo signora,
aspetti soltanto dieci minuti, prima devo farle delle domande su quello che è
successo.”
“Perché, che
cosa è successo?”
“Lei sa dove
si trovava ieri sua figlia? Quello che ha fatto?”
“E’ andata a
scuola come al solito, poi andava a studiare da una amica e per le 17 doveva
tornare a casa. Però non è tornata e ha passato la notte fuori casa.”
“Era la prima
volta?”
“No, è successo
altre volte ma ci ha sempre avvisato. Questa volta invece niente, solo un
messaggino alle 22 in cui diceva…aspetti che lo leggo… “sto bene, passo la
notte fuori, mamma non preoccuparti” e poi basta. Ha spento il cellulare ed è
irreperibile. Dov’è mia figlia? Voglio saperlo, che le è successo?”
“E successo
che ieri pomeriggio, la faccio breve, una mia pattuglia che da tempo stava
effettuando una indagine si è accorta della presenza di una minorenne in un
luogo del parco abitualmente frequentato da prostitute. Ha effettuato una
retata e fermato sua figlia, che è stata identificata e ha ammesso di far parte
del gruppo.”
“Cosa?”
“Per
proteggerla da eventuali ritorsioni dei suoi sfruttatori è stata collocata in
una comunità segreta, dove si trova tuttora fino a nuove disposizioni del
magistrato incaricato dell’indagine.”
“Cosa? Cosa?
Mia figlia una… Ci deve essere un errore…”
“Nessun
errore, signora, sua figlia ha confessato e stiamo cercando la banda di
sfruttatori. A questo proposito dovrò farle alcune domande. Appuntato, stia
pronto con la macchina da scrivere. Allora, è pronta per rispondere, signora?”
“Oddio, mi
sembra tutto assurdo, ma mi chieda, mi chieda pure.”
“Mi scusi la
brutalità della domanda, ma lei si è accorta che sua figlia si prostituiva? Da
quanto tempo?”
“Ma no,
assolutamente, ci deve essere un equivoco. Mia figlia non può averlo fatto. Cado
dalle nuvole.”
“Io lo faccio
scrivere ma non le credo. Signora sono sincero, non le credo affatto. E’
impossibile che una madre non si accorga che la figlia minorenne si
prostituisce.”
“Ma è la
verità, mai avrei immaginato una cosa simile, mi creda. Mai. Oddio, mi sento
male…”
“Non pianga
signora, cerchi di tirarsi su. Sua figlia le ha fatto mai discorsi insoliti o
accennato a qualcosa di strano?”
“Ma no.”
“Si truccava
in modo diverso? Aveva cambiato abbigliamento, profumo, acconciatura?”
“No, seguiva
la moda come tutte.”
“Il suo giro
di amicizie era rimasto uguale? Erano comparsi personaggi nuovi?”
“No.”
“Parlava e si
muoveva in maniera diversa?”
“No, era come
sempre, la mia bambina.”
“Aveva
disponibilità insolita di denaro? Faceva acquisti ingiustificati?”
“Che io sappia
no, tutto regolare.”
“Il suo
linguaggio era cambiato?”
“No, signor
Maresciallo. No. Vedo dai suoi occhi però che non mi crede. Non le sto
nascondendo nulla.”
“Come le ho
detto prima, non posso credere che una madre non si accorga di qualcosa di così
importante su sua figlia. Ci aiuti signora, dobbiamo trovare questi
mascalzoni.”
“Trovateli ma
io non…non la posso aiutare, mi spiace. Anche per me è tutto nuovo. Oddio, chi
lo immaginava, la mia Albertina…”
“Va bene
signora, rispetto la sua scelta, lei ripeterà tutto davanti al giudice. E noi
continueremo la nostra indagine. Già abbiamo dei sospetti.”
“Trovateli!
Trovateli!”
“Lo faremo. Mi
ascolti signora, vuole vedere sua figlia?”
“Sì, subito.”
“L’abbiamo
fatta portare qui, sapevo che voleva vederla. Appuntato, faccia entrare la
ragazza…(entra la ragazza) Ciao Albertina, siediti lì accanto a tua madre.”
(le due donne
evitano di guardarsi negli occhi e non si scambiano parola; la ragazza guarda
per terra, la madre è fissa)
“Allora
Albertina, tua madre ha rilasciato delle dichiarazioni in cui afferma di non
sapere nulla della tua attività al parco.”
“E’ vero, lei
non sapeva nulla.”
“E tu confermi
quello che mi hai detto ieri qui in Commissariato?”
“Sì confermo.
Confermo tutto. Ma lei non sapeva nulla.”
(senza mai
guardarsi, le due donne iniziano a piangere in silenzio)
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