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giovedì 21 settembre 2017

IMPOSSIBILE

“Buongiorno signora, l’abbiamo convocata stamattina qui in Commissariato per una questione delicata. Ci scusi l’urgenza ma viste le circostanze è stata doverosa. Vuole un po’ d’acqua prima di iniziare?”
“No grazie. La nostra è una famiglia rispettabile, non ero mai venuta qui dentro. E’ per mia figlia Albertina vero? Ieri sera non è tornata a casa e ha solo 16 anni. Ho telefonato a tutte le sue amiche ma nessuna sapeva niente e sono angosciatissima. Signor Maresciallo, mi dica la verità! Le è successo qualcosa di brutto?”
“No signora, sua figlia sta bene, innanzitutto volevo dirle questo.”
“Sia benedetto il cielo! E dove è? La voglio vedere.”
“Adesso non è possibile, signora, è in una comunità segreta. E’ stata portata lì ieri sera per precauzione.”
“Cosa? E perché?”
“Le leggerò il verbale stilato dagli appuntati ma prima volevo chiederle dove si trova adesso suo marito.”
“E’ in Sardegna per lavoro, ieri gli ho telefonato e sta tornando qui. Dovrebbe arrivare nel pomeriggio. Anzi me lo lasci avvisare, sarà preoccupato come non mai. Albertina è la nostra unica figlia e viviamo per lei.”
“Dopo signora, aspetti soltanto dieci minuti, prima devo farle delle domande su quello che è successo.”
“Perché, che cosa è successo?”
“Lei sa dove si trovava ieri sua figlia? Quello che ha fatto?”
“E’ andata a scuola come al solito, poi andava a studiare da una amica e per le 17 doveva tornare a casa. Però non è tornata e ha passato la notte fuori casa.”
“Era la prima volta?”
“No, è successo altre volte ma ci ha sempre avvisato. Questa volta invece niente, solo un messaggino alle 22 in cui diceva…aspetti che lo leggo… “sto bene, passo la notte fuori, mamma non preoccuparti” e poi basta. Ha spento il cellulare ed è irreperibile. Dov’è mia figlia? Voglio saperlo, che le è successo?”
“E successo che ieri pomeriggio, la faccio breve, una mia pattuglia che da tempo stava effettuando una indagine si è accorta della presenza di una minorenne in un luogo del parco abitualmente frequentato da prostitute. Ha effettuato una retata e fermato sua figlia, che è stata identificata e ha ammesso di far parte del gruppo.”
“Cosa?”
“Per proteggerla da eventuali ritorsioni dei suoi sfruttatori è stata collocata in una comunità segreta, dove si trova tuttora fino a nuove disposizioni del magistrato incaricato dell’indagine.”
“Cosa? Cosa? Mia figlia una… Ci deve essere un errore…”
“Nessun errore, signora, sua figlia ha confessato e stiamo cercando la banda di sfruttatori. A questo proposito dovrò farle alcune domande. Appuntato, stia pronto con la macchina da scrivere. Allora, è pronta per rispondere, signora?”
“Oddio, mi sembra tutto assurdo, ma mi chieda, mi chieda pure.”
“Mi scusi la brutalità della domanda, ma lei si è accorta che sua figlia si prostituiva? Da quanto tempo?”
“Ma no, assolutamente, ci deve essere un equivoco. Mia figlia non può averlo fatto. Cado dalle nuvole.”
“Io lo faccio scrivere ma non le credo. Signora sono sincero, non le credo affatto. E’ impossibile che una madre non si accorga che la figlia minorenne si prostituisce.”
“Ma è la verità, mai avrei immaginato una cosa simile, mi creda. Mai. Oddio, mi sento male…”
“Non pianga signora, cerchi di tirarsi su. Sua figlia le ha fatto mai discorsi insoliti o accennato a qualcosa di strano?”
“Ma no.”
“Si truccava in modo diverso? Aveva cambiato abbigliamento, profumo, acconciatura?”
“No, seguiva la moda come tutte.”
“Il suo giro di amicizie era rimasto uguale? Erano comparsi personaggi nuovi?”
“No.”
“Parlava e si muoveva in maniera diversa?”
“No, era come sempre, la mia bambina.”
“Aveva disponibilità insolita di denaro? Faceva acquisti ingiustificati?”
“Che io sappia no, tutto regolare.”
“Il suo linguaggio era cambiato?”
“No, signor Maresciallo. No. Vedo dai suoi occhi però che non mi crede. Non le sto nascondendo nulla.”
“Come le ho detto prima, non posso credere che una madre non si accorga di qualcosa di così importante su sua figlia. Ci aiuti signora, dobbiamo trovare questi mascalzoni.”
“Trovateli ma io non…non la posso aiutare, mi spiace. Anche per me è tutto nuovo. Oddio, chi lo immaginava, la mia Albertina…”
“Va bene signora, rispetto la sua scelta, lei ripeterà tutto davanti al giudice. E noi continueremo la nostra indagine. Già abbiamo dei sospetti.”
“Trovateli! Trovateli!”
“Lo faremo. Mi ascolti signora, vuole vedere sua figlia?”
“Sì, subito.”
“L’abbiamo fatta portare qui, sapevo che voleva vederla. Appuntato, faccia entrare la ragazza…(entra la ragazza) Ciao Albertina, siediti lì accanto a tua madre.”
(le due donne evitano di guardarsi negli occhi e non si scambiano parola; la ragazza guarda per terra, la madre è fissa)
“Allora Albertina, tua madre ha rilasciato delle dichiarazioni in cui afferma di non sapere nulla della tua attività al parco.”
“E’ vero, lei non sapeva nulla.”
“E tu confermi quello che mi hai detto ieri qui in Commissariato?”
“Sì confermo. Confermo tutto. Ma lei non sapeva nulla.”

(senza mai guardarsi, le due donne iniziano a piangere in silenzio)

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