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martedì 19 settembre 2017

I 15 LIBRI CONTEMPORANEI PIU’ BELLI SECONDO ME

Basta con i classici. Non è vero che ciò che è nuovo nella letteratura è sempre inferiore alle grandi opere del passato. Dal 1940 a oggi sono fuoriusciti una marea di libri meravigliosi e qualcuno mi è piaciuto non tanto ma tantissimo. E questi che elenco sotto non solo sono stati bei libri ma anche “buoni” libri che hanno contribuito a formare quel poco di valido in me. Quante volte li ho riletti anche solo per passare qualche ora con un buon amico.
Inizialmente volevo inserirne solo 10 poi mi dicevo “Ah no, questo non posso non metterlo” e la mia lista personale si ampliava. A 15 mi sono fermato ma son sicuro che ancora mi scappa qualcuno. Beh, in ogni caso questi sono i preferiti, li elenco in ordine alfabetico.

CENT’ANNI DI SOLITUDINE (Gabriel Garcia Marquez 1967) Questo è un libro non solo che ha segnato un’epoca ma pure me. Le sue storie fantastiche, il suo realismo magico, i suoi personaggi selvatici mi evocavano e portavano in una foresta piena di bellezza da cui non volevo più uscire. Se volete sognare entrate a Macondo.

CONGO (Michael Crichton 1980) Il migliore di Crichton, uno che riusciva a scrivere storie appassionanti con un fondamento scientifico serio e non banale. Ogni volta che lo rileggo capisco qualcosa di più. Un giorno farò perdere le mie tracce in Africa e ora sapete perché.

DON CAMILLO (Guareschi 1946) Uno dei pochi libri a cui il film ha reso giustizia. Impossibile quando si parla di Don Camillo e Peppone non pensare a Fernandel e Gino Cervi. Una serie di racconti uno più bello dell’altro, apparentemente umoristici ma molto profondi e umani. Letto e riletto in ogni età della mia vita.

EDUCAZIONE DI UNA CANAGLIA (Edward Bunker 2000) L’autobiografia di un vero delinquente, che ha pure il dono di una scrittura perfetta (connubio raro ma non impossibile). Si impara di più leggendo la sua vita che da un trattato di criminologia. L’avrete anche visto: interpretava uno delle Iene nel film di Tarantino, che lo volle a tutti i costi. Una vita al massimo.

INCONTRI CON UOMINI STRAORDINARI (Georges Gurdjeff 1960) Libro postumo del grande mistico armeno, una sorta di autobiografia divertita attraverso l’incontro con uomini (e donne) dalla personalità fuori dal comune. Leggendo questo libro mi sono accorto di quanto poco conoscessi l’Asia, continente con una conoscenza millenaria. Uno dei pochi libri che cambiano veramente la vita.

IT (Stephen King 1986): King ha scritto molti romanzi eccezionali come Il Miglio Verde, Misery, L’Ombra dello Scorpione… e qualcuno così così ma con IT ha raggiunto a mio parere il top. In queste righe c’è qualcosa che altrove non si trova: un libro con più di 1000 pagine divorato in un weekend, la storia meravigliosamente raccontata di 5 bambini diventati adulti che devono ancora sconfiggere un mostro che è ritornato. Veramente questo libro è “magia portatile”.


IL GIOVANE HOLDEN (Salinger 1951) Quanto ho amato questo libretto. Nessuno ha descritto l’adolescenza bene come Salinger, che ha praticamente scritto solo questo e poi si è ritirato. Tutti abbiamo passato la fase Holden. A volte mi sento ancora come lui, ma so che al mondo c’è qualcuno che capisce e non mi sento più così solo.

IL NOME DELLA ROSA (Eco 1980) Che ve lo dico a fare? Comprendete tutti perché l’ho messo. Non solo perché fu un best seller mondiale scritto una volta tanto da un italiano ma per il suo valore nel raccontare un giallo medioevale splendido. E dato che Eco è un geniaccio ogni pagina gronda intelligenza, ma quella vera. “Ah, che magnifico bibliotecario saresti stato…”

IL SIGNORE DEGLI ANELLI (Tolkien 1954-1955) Sfortunatamente avevo visto prima il film, per cui la fantasia non lavorava, o assai poco. Ma quando nel libro comparivano episodi non presenti nel film…allora mi accorgevo di quanto potente fosse la fantasia di Tolkien, capace di costruire e farti vedere un mondo intero. Un mondo intero. E se oggi il genere Fantasy ha tanto successo, il merito è tutto suo. Maestro.

LA VERSIONE DI BARNEY (Mordecaj Richler 1997): letto e riletto sino allo sfinimento. Il film ha impoverito molto il libro che per me è il massimo. Certi dialoghi sono da Nobel. L'autobiografia dell'ebreo Panovsky è raccontata con un umorismo che rasenta la verità profonda. Il più divertente tra questi libri, anche quando si parla di malattie, soldi e litigi. Cazzocazzocazzo.

LE VIE DEI CANTI (Chatwin 1987) Io amo Chatwin, ho praticamente letto tutto di lui. Non so perché ma lo sento molto affine a me, nelle sue pagine scivolo dentro con facilità, non devo fare nessuno sforzo per immedesimarmi.  Viaggiava molto e per questo me lo rileggo ogni estate. Tra i suoi libri ho scelto il migliore, in cui descrive i canti degli Aborigeni australiani e le storie affascinanti del loro mondo. Perché non ci occupiamo di più di preistoria, che è stata la madre di tutti noi?

LOLITA (Nabokov 1955) La poesia con cui il maturo professore Humbert Humbert descrive Lolita, l’intensità dell’amore che prova per lei, la ricchezza del linguaggio, la delicatezza e l’inventiva con cui tratta un tema altrimenti scabrosissimo non le ho più ritrovate altrove. Un libro di una categoria superiore, per anni il mio preferito.

LO STRANIERO (Camus 1942) Basta fare il Piero Angela e dare spiegazioni, ogni romanzo è assurdo, è impossibile, è insensato. Bisogna andare fuori dagli schemi.

MATTATOIO N° 5 (Vonnegut 1969): si può descrivere l’orrore della guerra senza scadere nella retorica militare di un John Wayne e dei guerrieri patriottici? Non pensavo fosse possibile e che io sappia Vonnegut, noto scrittore di fantascienza (genere sottovalutato) è l’unico che è riuscito a descrivere una guerra senza la minima retorica. Un libro piccino che fa riflettere tanto.

PAPILLON (Charriere 1960) Questo libro insegna come diventare uomini. Ci sono valori come il rispetto, l’amore per la libertà e la determinazione, a cui non bisogna mai rinunciare. E lamentarsi non serve. Dovrebbe essere obbligatorio tra gli adolescenti e gli adulti in crisi. Ringrazio il cielo di averlo letto all’età giusta.

E come extrabonus, come nei dischi, ecco altri due titoli:
IL CODICE DA VINCI (Dan Brown 2004): aldilà delle polemiche e del clamore suscitato, questo è un ottimo libro, congegnato in maniera sublime, con una tesi di fondo (il disprezzato ruolo del femminile nelle religioni) che fa riflettere. Troppo imitato e bistrattato, per fortuna l’ho letto non sapendo nulla e mi ha intrigato come non mai.
IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI (Thomas Harris 1988): Lo so, avete tutti visto il film. Ma il libro –incredibile dictu- è ancora più bello. Provare per credere.





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