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mercoledì 1 febbraio 2023

IL DIRECTOR'S CUT

Quando ho visto il director's cut  (il montaggio originale) di "Amadeus", film che ho molto amato, sono rimasto di sasso.

Pensavo che avrei visto solo alcune scene inedite (come succede spesso), ma non avrei mai immaginato uno stravolgimento di senso simile: per esempio il rapporto tra Salieri e la moglie di Mozart nelle intenzioni del regista era molto più articolato e complesso, forniva un senso particolare alle scelte di vita del compositore.

Con un sapiente lavoro di taglia-e-cuci la Produzione ha asciugato, eliminato e cambiato. Se poi avete la forza di guardare il film in lingua originale vi accorgerete di quanto Mozart prendesse per il culo la "italianità" di Salieri, perculaggio che chissà perché nel doppiaggio in italiano è sparito.

Insomma, questo film che avevo molto amato, nelle intenzioni originali del regista era MOOOLTO diverso. Non mi stupisce più sapere che molti registi disconoscono il loro film quando esce nelle sale. E capisco bene Kubrick che voleva mantenere l'assoluto controllo (cosa rarissima) su ciò che gli spettatori avrebbero visto.

Ma la domanda originale resta: onestamente preferisci il director's cut o quello che poi è uscito? Onestamente….preferisco il secondo. L'ho sempre trovato più comprensibile, fruibile, meno cervellotico e più incisivo. E non solo per Amadeus ho avuto questa impressione, anche per altri film come il Gladiatore, Blade Runner, Apocalypse Now etc. Il director's cut era peggiore.

Lo so che i duri e puri saranno scandalizzati da questa affermazione e mi tacceranno di superficialità, ma io sono profondamente convinto di questo: l'opera d'arte deve essere fruibile, scorrevole, comprensibile a tutti. Altrimenti diventa un lavoro d'avanguardia, degnissimo per carità, e ci sono state tante eccezioni, ma poi non ci si lamenti se il pubblico è scarso. Lo stesso Stephen King per i suoi scritti (per cambiare genere) lo ha ammesso e obbedisce alla Casa Editrice anche se talvolta obtorto collo. Non è stupido e ha anche lui notato che dopo i tagli la qualità dei suoi scritti si alza.

Il problema diventa offrire un prodotto di qualità che sia anche divertente. Facile scadere nei due eccessi (pesantezza o superficialità). Lode insomma a chi lavora dietro le quinte per offrirmi qualcosa di bello.



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