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sabato 4 aprile 2020


ANIMALI IN PIAZZA

Nella piazza dove abito, ieri scorrazzava una famiglia di papere. Incuranti dei divieti ministeriali, hanno tentato pure di entrare al Super, dove le hanno vietato l’accesso essendo senza mascherina. Poco male, sono trotterellate altrove.
Giravano di qui e di là, evidentemente curiose. La pressione degli umani, che le tenevano confinate in un laghetto qui vicino, non c’era più e loro potevano andare ovunque. C’è tutto un mondo da scoprire.
Non è l’unico caso mi dicono: un cinghiale è stato visto grufolare nelle strade di Ladispoli, delfini nuotano nel golfo di Trieste, procioni a Firenze, daini nei parchi, pesci nelle acque di Venezia finalmente trasparenti, lepri nei parchi di Milano. Le città si svuotano, gli umani stanno chiusi in casa, le macchine parcheggiate ... e arrivano loro.

Il mondo è come dovrebbe essere, silenzioso. Perché è noto, l’essere umano dove arriva fa rumore. Con il silenzio però gli animali si avvicinano: capre nel Galles, cervi in Sry Lanka, scimmie nel Nepal, uccelli in Spagna, ovunque gli animali passeggiano per le strade deserte, nuotano vicino alle navi ferme, attraversano campi liberi. Sembrano chiedersi tutti: “Beh, dove sono andati?”

Non è nemmeno una sorpresa. Si sapeva già che la Natura si sarebbe ripresa ciò che è suo, una volta che l’uomo avesse allentato la presa. Ciò che mi ha stupito è stata la sua VELOCITA’: sono bastate poche settimane e fa capolino, adesso timidamente poi gli animali saranno sempre più arditi e questo mese di aprile 2020 bisognerà conviverci. Le cronache sono piene.

E non so voi, ma io amo tutto questo. Come quando vedo dei binari abbandonati e l’erba che ci spunta in mezzo, provo dentro una sensazione di pace. Ma che ci danniamo a fare? Veramente pensiamo di far progredire il mondo?
Madre Natura è MOLTO più grande delle mie vanità. Quando la tensione raggiunge l’apice e sembra non si possa più andare avanti, allora mi dà un colpetto sulla spalla e, come in una canzone di Paolo Conte, dice: “scansati ragazzo, ora continuo io”.



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