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giovedì 30 aprile 2020

COME FANNO?

Come kz fanno ad essere così felici? Non hanno niente, sono sporchi e miseri... come fanno?



Premetto che non sono nessuno, ma in questi due mesi del 2020 ho notato

COSE CHE MI HANNO STUPITO NELLA QUARANTENA

1.Circa quattro miliardi di persone, più della metà della popolazione mondiale, sta sperimentando qualche forma di isolamento e distanziamento sociale per via del coronavirus. Non avrei mai creduto possibile un accordo così globalmente vasto.

2.E' incredibile poi come la gente viva con apatia e rassegnazione questa crisi. Sto ovviamente parlando in generale, episodi di irrequietezza e disobbedienza ci sono ma meno frequenti di quanto mi aspettassi. Uno spettro forse si aggira per il mondo con la scusa del virus, il fantasma della paura. Quasi come ai tempi della paura della bomba nucleare.

3.gli anziani si sono dimostrati più riottosi e insofferenti dei giovani alla Quarantena. Strano, avrei scommesso il contrario. Eppure l’isolamento in teoria è più a loro che serve. E chi dovrebbe dar l’esempio spesso si comporta in maniera sbruffona, non fatemi far nomi che mi comprometto.

4.Lo smart working è decollato. Finalmente, ci voleva una crisi mondiale per dare la spinta. Con i suoi pro (lavoro di colletti bianchi) e contro (non penso sia adatto per le scuole e i bimbi piccoli).

5.gli animali hanno riconquistato il territorio. Si sapeva già sarebbe successo, quello che mi ha stupito è la velocità con cui è accaduto. Sono bastate poche settimane di silenzio e già si vedono cinghiali, canguri, delfini e altri tra macchinari fermi. Forse non tutto è perduto.

6.scienziati che litigano. Eh no cazzo, era il momento buono per far valere la superiorità di un approccio scientifico e molti che fanno? Si mettono a far le primedonne (e Papa Bergoglio con il suo dignitoso silenzio sta facendo un figurone). Che nervi.

COSE CHE INVECE NON MI HANNO STUPITO

1.L’inquinamento come prevedibile si è finalmente ridotto ai minimi termini, l’aria è più pulita. Consumi e sprechi era inevitabile si riducessero, ma proprio di tanto. E in un mondo dove "consumare sempre di più" era quasi un obbligo è una svolta. Speriamo duri.

2.impreparazione politica. Come volevasi dimostrare, i governi sono stati colti assolutamente sprovvisti davanti a questa emergenza sanitaria. Molti, come il nostro, nuotano evidentemente a vista. L’improvvisazione regna. Vabbè non facciamo polemiche, è andata così. Inutile dire “speriamo serva a qualcosa”, la Storia non insegna niente.

3.C’è gente che sta speculando alla grande e che cerca di farsi i soldi anche in momenti di crisi. Bastardi, lo sapevo che eravate nascosti ma c’eravate. Roba da impiccarli al primo albero.

4.causa impreparazione stiamo entrando in un periodo di crisi economica molto grave, anzi ci siamo già dentro. Il turismo per esempio, su cui campano in tanti, si è quasi azzerato. Sarà un futuro d’inferno e gli strati più deboli e indifesi sono quelli che ne risentiranno di più. Nulla di nuovo sotto il sole ma è sempre amaro constatarlo.

5.la Cina ha fatto una figuraccia davanti al mondo che metà bastava (oddio, non è che gli Usa abbiano poi fatto meglio). Il virus è democratico, velocissimo e se ne frega dei confini politici. Tiè. Darà una calmata alle loro palesi volontà espansionistiche? Mmmm

6.I delitti si sono ridotti alla grande. Sfido, la criminalità adesso ha poco gioco. E’ un mondo nuovo, più domestico e familistico, meno insanguinato. Saprò adattarmi e riprendere quando uscirò?



mercoledì 29 aprile 2020


QUATTRO MILIARDI

Circa quattro miliardi di persone, più della metà della popolazione mondiale, sta sperimentando qualche forma di isolamento e distanziamento sociale per via del coronavirus.
E’ possibile che nessuno di loro sappia la verità? Hanno accettato tutti di chiudersi nelle loro case? Aspettiamo tutti la pioggia che lavi via la peste, il sole che lo scioglie, il freddo che lo congela. Hanno così tutti paura?
Uno spettro si aggira per il mondo, il fantasma della paura. E’ lei che ci è già entrata dentro con la scusa del virus, proviamo un timore primitivo dentro. Il mondo in fondo è piccolissimo e ostile.
E' incredibile come il mondo viva con apatia e rassegnazione questa crisi, invece che incazzarsi.
Nel futuro vedranno tante case senza mobili, nude come le stanze di Pompei. Strade abbandonate. Sembrava impossibile all’inizio dell’anno. I trichechi e i pinguini hanno già preso possesso delle strade. Tanto silenzio, i treni non vanno più.
Un mondo che ha paura, questo sto vedendo.
Dicono gli esperti che “questa estate risorgeremo…. forse”. E nel frattempo? Io sto scrivendo molto, come un abate medioevale che interrompe il canto gregoriano per scrivere una frase inutile.
Il mondo è impazzito. Salvateci. Salvate almeno le nostre anime.



martedì 28 aprile 2020

OPPORCATROIA!
Martedì mia cugina, che abita vicino a me, va a farmi la spesona settimanale, ma stamane mi scrive: "purtroppo ci metterò più tempo, dovrò andare altrove. Stanotte il nostro supermercato sotto casa ha preso fuoco, devo cambiare.".
Opporcatroia! Il super? Confesso, è colpa mia. Sono tutte le maledizioni che gli ho scagliato perché questi speculatori avevano aumentato i prezzi.
Azzo che potere ho. Colpa mia!


IL CAMBIAMENTO INEVITABILE
Basta voltarsi un attimo e l’estate sta già arrivando. In teoria uno dovrebbe già pensare alle vacanze ma con questo virus balengo che circola chissà cosa succede.
Il pensiero consolatorio ritorna a quando ero giovane (no guarda, ancora più giovane) e mi ero appena affacciato alla vita. Desideroso di avventure come tutti, l’estate era un momento perfetto per partire e andare senza sapere bene cosa sarebbe successo. Ma chi se ne frega, l’importante è partire.
Come sono cambiato, a pensarci e non solo per la sclerosi multipla. Non mi ricordo più bene cosa cercavo, ma le foto superstiti indicano chiaramente DOVE: in tenda e nel mio fidato sacco a pelo.
Altri tempi. All’epoca si programmava poco, non come adesso. Che ci vuole? Una tenda e degli amici, il mondo è nostro. Eravamo matti? Sì. Adesso sono vecchio e ingrassato e pretendo le comodità, ma una volta non era così.
Ricordo ancora la prima tenda comprata a 15 anni, io i fratelli Iezzi e Branzaglia andavamo a montarla al Parco Forlanini e a fare le prove con teli e picchetti. L’avventura ci spettava e ci aspettava.
Posta la foto della tua prima tenda!


domenica 26 aprile 2020

LA QUARANTENA TEMO CHE MI MANCHERA'
Sai cosa mi mancherà anzi già mi manca?
Adesso siamo tutti uguali, restiamo a casa, in quarantena, isolamento forzato etc. In tanti mi hanno detto "adesso ti capisco".
Dopo il 4 maggio però ritorneremo diversi e io vi vedrò uscire e allontanarvi. In casa resterò da solo come sempre.
Dai, godiamoci questi ultimi giorni.


venerdì 24 aprile 2020


ULTIM'ORA
La Protezione Civile è appena passata da casa mia per vedere se avevo bisogno di qualcosa. Non me l'aspettavo ma no grazie, gentilissimi. Sono disabile ma mi sono arrangiato e sono a posto.
Comunque stanno distribuendo del Tiramisu (giuro, è tutto vero) e me ne hanno lasciato una vaschetta.
Come sputtanare in 5 minuti giorni di dieta.
Demonio prendimi!


PAURA, EH?

Vediamo chi ha il coraggio di postare una sua foto con la mascherina 

giovedì 23 aprile 2020


PERCHE’ NON FACCIO TERAPIE CONTRO LA MIA SCLEROSI MULTIPLA?

Perché non ce ne sono.
La mia forma di sclerosi multipla è infatti la più resistente e bastarda (quando si nasce fortunati…) e colpisce per fortuna solo il 10% dei malati: è la Primaria Progressiva, detta SM-PP. Me l’hanno diagnosticata 25 anni fa in seguito ad un ginocchio che mi doleva. Ma tu guarda che roba.
Io non ho mai avuto “crisi” ma una “curva della sfiga”-come la chiamo io- che piano piano mi ha portato a dove sono oggi: EDSS 7.5, in pratica una robusta sedia a rotelle. Ah, preciso subito che questo è il MIO caso, la malattia si chiama Multipla proprio perché ognuno è un caso a sé, per questo di solito parlo poco di terapie.

Ma giustamente i neodiagnosticati sono spaventati e vogliono sentire tutte le campane. Ricordo ancora, non sono così rincoglionito, di quando il neodiagnosticato ero io. Mi crollò il mondo addosso. Internet era agli albori e conservavo ogni trafiletto di giornale.
Oggi come allora non c’è una cura certa contro la SM. Certezze e speranze si rincorrono senza mai incontrarsi.

Qualche “cura” comunque l’ho provata anch’io, hai visto mai. Ecco i miei tentativi.
INTERFERONE: per due anni 2001- 2003 mi bucai una sera sì e una no sul pancino. Sospeso per evidente inutilità. Era come iniettarmi acqua. Forse avevo, mi spiegò un immunologo, sviluppato gli anticorpi all’interferone. Uffa.
CORTISONE: il cortisone si sa che spegne le infiammazioni al sistema nervoso, ottimo per le crisi anche se l’effetto è solo momentaneo. Una teoria però sosteneva che a basse dosi il cortisone funzionasse anche con la sm progressiva, non solo in caso di crisi, spegneva l’infiammazione di base. Purtroppo a me il cortisone scatenò un “riflesso vagale”(tachicardia, rischio infarto, pressione sotto le scarpe, mi pisciavo sempre addosso). Un Primario mi ordinò di lasciar perdere, stavo rischiando grosso.
STAMINALI: ero pronto nel 2005 a trasferirmi in Polonia per un trapianto d staminali ma il loro governo bloccò tutto, troppo pericoloso. Le staminali sono state una grande delusione per noi con la sm, io ci speravo veramente.
ANGIOPLASTICA: che trattava la CCSVI che si sospetta a sua volta causi la sm. Il metodo Zamboni insomma, l’approccio “chirurgico” alla sm. Mi sottoposi nel 2010 pagando di tasca mia (oggi si può fare in SSN) e la rifarei di corsa. Alcuni sintomi infatti sparirono completamente: la pronazione, il foggy brain, la nausea etc. Purtroppo non tutti ma i sintomi spariti non sono più ricomparsi. Yeah.
OCRELIZUMAB e compagnia bella: ogni anno salta fuori un nuovo farmaco dagli USA costosissimo (vedi le coincidenze), che agisce sul complicato sistema immunitario. L’ultimo è l’Ocrelizumab, l’anticorpo monoclonale che si dice funzioni anche per la progressiva. Ma aldilà dei pesanti effetti collaterali, non si capisce bene quali e quanti benefici porta. Non me ne frega un k@z insomma se come spiegano giulivi riduce il numero delle placche, si sa che non c’è correlazione tra numero delle placche e disabilità. Inoltre alcuni dati sono nascosti (il valore del placebo, come hanno misurato il miglioramento etc) e io ho imparato a diffidare e per ora ad aspettare.
FISIOTERAPIA: questa è l’unica vera cura oggi che funziona. Ma non è gratis. Sudore, lacrime e sangue. Sto effettuando da anni una sorta di “ginnastica permanente”. Mai fatto così tanti sforzi in vita mia. Ma serve. Se voglio insomma vivere meglio le cose non sono automatiche, me le devo sudare. E se oggi ho mantenuto un minimo grado di autonomia è solo grazie a lei. 

Eccomi qui. Resto in ascolto, “horig” come si dice in tedesco. Da 25 anni aspetto una cura. In ogni caso, a parte la fisioterapia 4 volte la settimana, oggi prendo solo farmaci sintomatici (per la pressione, per la vescica, per l’insonnia, per le ossa) e mi oppongo ogni giorno.
Non sono un guerriero, lo so fin troppo bene, non mi piace combattere. Ma a quanto pare non ho altra scelta.




CORAGGIO!

“Ascoltami Gennarino, tu che passi da me ogni settimana a farmi da badante...”
“Assistente, prego.”
“Vabbuò Gennarino, quel che l’è. Fammi un pacere, prendi quella roba che sta lì in alto.”
“La bilancia?”
“Sì quella. L’ora delle decisioni irrefutabili è arrivata e non bisogna esitare. Bisogna avere coraggio. Ora o mai più!”
“In che senso?”
“Oggi...oggi mi peso! E non voglio sentire storie, non tentare di dissuadermi.”
“Eh?”
“Ieri passando per caso davanti allo specchio ho notato delle curvità che non mi sono piaciute. Maledetta quarantena. Aiutami dai a salire sopra.”
“Attento Luca...alza il piede...così...stai fermo. Fermo!”
“Mi sembra di essere su una tavola da surf. Forza, dimmi quanto segna l’ago.”
“(Gennarino dice un numero).”
“COOOOSA? Non è possibile ci deve essere un errore. Ricontrolla! Fai presto, non riuscirò a stare in piedi ancora tanto.”
“Nessun errore, Luca (ripete il numero). Guarda, se non mi credi ti scatto la foto...fatto.”
“Oddio, ma… ma allora è vero! Aaaaargh! Sto ingrassando, sto diventando una botte!”
“Eh Luca, già ti muovi poco, poi con questa storia del virus non si può nemmeno uscire, è normale.”
“Scatta subito l’operazione “Johnny Stecchino”. Su-bi-to!”
“Guarda Luca che in Quarantena ci siamo tutti, torneranno i tempi migliori.”
“Devo rinunciare a qualcosa. Iniziamo immediatamente: basta dolci, bibite, fuori pasto e ciccibùm!”
“E quella bottigliona di coca in frigo?”
“Portala via Gennarino, dalla ai tuoi figli, insieme alle caramelle e ai biscotti al cioccolato sparsi qua e là. Da ora in avanti qui si beve solo acqua col limone. E ginnastica tre….anzi quattro volte la settimana. Devo spendere più di quanto guadagno!”
“Che bel paradosso. Gnente altro?”
“Quando mi ripeso devo… voglio essere ritornato al mio peso forma. Voglio sembrare uno di quei ballerini di danza classica che librano leggeri nell’aria con la calzamaglia e il pacco! Voglio diventare come Rudolf Nureyev, il tartaro volante!”












mercoledì 22 aprile 2020


COME DOVREBBE ESSERE

A volte nel dormiveglia mi metto a fantasticare, sono a letto immobile con gli occhi chiusi e sento che... mi sento bene. Oggi sarà bellissimo. Inizio a fantasticare a come mi alzerò rapidamente (che ci vuole), vestirmi non sarà un problema, oggi sento pure che batterò il record dei passi.
A volte mi ritrovo a sognare che suono addirittura ancora la chitarra come ai vecchi tempi, quando la mano destra funzionava bene. Quante canzoni cantate intorno ai falò.
Mi farò il caffè e dopo mi metterò al computer e lavorerò per ore, magari facendo giulivo quelle telefonate che ho in mente. Mi sposterò agilmente per casa, sì oggi mi sento bene.
Sento con gli occhi chiusi gli uccellini che fuori dalla finestra cantano cip cip, mi salutano, mi dicono buondì a modo loro. C’è una vita da vivere, Luca, persone da incontrare, da amare, posti che vuoi esplorare, sogni di ragazzo. E’ deciso, mi alzerò e farò tutte queste cose.

Sono ottimista. Apro gli occhi, cerco di scendere dal letto e...il mio corpo non obbedisce. Muovere le gambe è un tormento, le trascino, mi alzo tremolante in piedi, la mano destra mi cade inerte al fianco come al solito, fa così da anni.
Davanti alla realtà della malattia i miei sogni svaniscono, le mie fantasie si rivelano inconsistenti. Volevo portarti in un castello fatato, unicorni, arcobaleni e principesse. E invece sono qui che arranco in queste stanze chiuse come una prigione e non vedrò l’ora di andare a letto per sognare ancora di quando ero sano, per tornare a come ero 10, 20 anni fa.

Mi sono allora chiesto spesso: ma faccio bene ad indugiare a questi sogni? O mi faccio solo male vista la realtà che mi attenderà? Sono molto piacevoli, sogni, desideri, la realtà è così fredda. Finisco col crederci, ogni mattina è una doccia gelata.



lunedì 20 aprile 2020


LA “MORTE SCHIFOSA”

Anni fa incontrai sulle scale una mia vicina, a cui era appena morto dopo un lungo ricovero il figlio scapestrato per Aids. Mi avvicinai per farle le mie condoglianze e la signora si mise a singhiozzare, parlando del terribile incidente di moto in cui aveva perso la vita il figlio. Lo schianto era stato terribile e purtroppo non c’era stato niente da fare.
Ricordo che ero ammutolito e sconcertato ma vedendo la sua espressione serissima non osai controbattere nulla e recitai la commedia sino alla fine.
Allora non era come oggi, che con adeguate cure e accortezze un sieropositivo può condurre una vita normale. Si parla della fine anni ‘80-inizio ‘90, quando l’Aids era ancora il “cancer gay” o la “malattia dei tossici”, inviata dal cielo per punire i peccatori.
Da molti era equiparata alla “morte schifosa”, richiamava la peste medioevale, la sifilide, la tisi nell’800, esserne afflitto era un castigo divino per le tue malefatte. Era la “malattia come metafora” (bel saggio della Sontag) che marchiava tutta la tua vita.
Ignoranza? Superstizione? Stupidità? Sta di fatto che era più forte della morte di un figlio e la mia vicina mi aveva inserito in un teatro dell’assurdo.

Lo stesso teatrino che noto oggi con i morti di Covid, trattati come appestati, malati costretti a morire da soli e senza conforti (una vera cattiveria), seppelliti anzi bruciati.
E’ ormai noto che in Quartiere ci sono già state delle vittime del virus ma nessuno ne parla o ne scrive. Le esequie vengono eseguite in fretta, magari con qualche sussurro tra i partecipanti. Avere un parente morto per Covid è una vergogna, una infamità, non ditelo in giro.

No, amico del futuro, il Covid non è stato un castigo divino, esserne infettati non è una condanna a morte per cui bisogna isolare e denigrare persone innocenti. Siamo noialtri che siamo pieni di odio e di morte e non vediamo l’ora di puntare il dito verso qualcuno.
E’ questo odio ignorante la vera pandemia, che mi fa molta più paura.



domenica 19 aprile 2020


SOPRAVVISSUTO

Ho la sclerosi multipla, son debolino ma sono stato accorto schivando ìl coronavirus. Sono sopravvissuto due volte.
Io in più sono lumbardo (i lombardi sono i nuovi untori) e ho pure una certa età.
"Forza, c'è ancora qualche prova da fare? Quante prove dobbiamo fare? Dai, che oggi mi sento in forma!"


sabato 18 aprile 2020

CHISSA’ COME SI DIVERTIVANO!

“Allora, com’è lavorare in smart working?”
“Io non vado matta per lo smart working. Forse se fatto per dire una volta alla settimana avrebbe anche i suoi lati positivi, ma cosi no.”
“Non è bello lavorare da casa? E’ più comodo, mi sembra a occhio. Non sei contenta così?”
“Io preferisco andare in ufficio. A parte per vedere i colleghi e altra gente, ma anche per staccare i due ambienti, lavoro e privato.”
“Per adesso va così, cara, ancora un mesetto. Dai, se va male due. Poi questa buriana della pandemia dovrebbe passare e si ricomincia ad andare in ufficio.”
“Ovvio che, in situazione di emergenza come questa, va benissimo. E anzi ben venga che si può lavorare. Ma così mi sembra di non staccare mai. E poi in ufficio avevo delle amiche che non vedo più.”
“Potete sempre vedervi via Skype.”
“Non è la stessa cosa, lo sai. Prendersi un caffè insieme davanti alla macchinetta ho scoperto che è impagabile. E poi vedo i bambini di mio fratello che fanno le lezioni via internet, che follia. Nella loro scuola manca la carta igienica, figurati se sono attrezzati con internet.”
“In effetti i bambini sono i più colpiti da questa emergenza. Come sempre. Sai cosa mi ricorda?”
“Non dirmi che avevano già previsto lo smart working!”
“Certo. Il primo è stato quel geniaccio di Isaac Asimov che nel 1951 aveva scritto un brevissimo racconto in cui due bambini del futuro scoprivano che una volta c’erano delle cose chiamate “classi” in cui si radunavano tanti bambini per imparare. E sai cosa diceva alla fine uno di quei due bimbi?”
“Cosa?”
“Chissà come si divertivano!”

https://it.wikipedia.org/wiki/Chiss%C3%A0_come_si_divertivano

venerdì 17 aprile 2020


LUPI

“Da ragazzo, entrando in un paesino di montagna, ho visto la carcassa appesa di un grande lupo. I quattro arti erano messi a X e il muso in basso a sgocciolare, occhi e bocca aperti.”
“Che spettacolo truce. Perché l’avevano appeso lì?”
“Non lo so, forse per far capire a tutti che i cacciatori l’avevano ucciso. Mi han detto che era uno degli ultimi lupi selvatici. Io ero poco più che bambino, ma ricordo molto bene lo sguardo di quel lupo morto, era cattivo. Lo stesso ghigno che poi ho rivisto sulla faccia di certi affaristi quando maneggiano i soldi.”
“Macabro. Certi spettacoli andrebbero evitati ai bambini.”
“In quei posti è così. Anche da noi una volta forse succedevano. Anzi, senza forse. Che peccato che per esempio non esista un resoconto di quando nel 1200 han cacciato via i lupi dal Mons Luparium, il “monte dei lupi”, e sopra ci han costruito la chiesetta a Monluè di San Lorenzo.”
“Deve essere stata una lotta epica.”
“Veramente. E all’epoca non avevano nemmeno le armi da fuoco. Tutto con trappole e a mani nude. In qualche scontro gli esseri umani avranno avuto sicuramente la peggio.”
“Ne sono sempre più convinto, i nostri bisnonni erano degli eroi. Avevo sentito dire che i lupi erano tra i predatori più pericolosi.”
“Sopra di lui soltanto tigri ed esseri umani, ma di poco. E non credere alla favoletta del lupo solitario, i lupi si muovono in branchi e con sensi molto sviluppati. Dicono riesca a sentire il rumore di una foglia che cade.”
“Addirittura. Non si può prenderli di sorpresa allora.”
“No e in più il lupo impara, mi diceva un cacciatore. Non c’è mai un metodo sicuro per catturarlo. Una volta riesci ad ingannarlo...”
“Ma una seconda volta no. Eppure da quel che mi dici son riusciti a cacciarli da Monluè, tempi duri che forgiano uomini duri allora.”
“E magari c’era pure dentro qualche frate!”



giovedì 16 aprile 2020


ROBINSON CRUSOE

A 19 anni, un giorno che mi sentivo solo, andai nella piccola cartolibreria del quartiere e comprai il romanzo “Robinson Crusoe”.

Un libretto molto famoso del 1719 ispirato ad una storia vera, uno dei primissimi romanzi moderni. Lo riassumo per i pochi che non lo sanno, narra le imprese di un naufrago capitato per sua sventura su un’isoletta deserta. Nudo e solo, a poco a poco Robinson si costruisce la capanna, trova del cibo, scopre il fuoco e impara a cucirsi da solo i vestiti.

Molto bello. Nelle intenzioni del britannico Defoe era un modo per dimostrare la grande intraprendenza del popolo inglese, che anche nelle condizioni più avverse ricrea un mondo con le sue regole civili. Per esempio decide di costruirsi un tavolo, perché “senza un tavolo non potevo fare nulla”. Ma il piccolo romanzo ha un cuore talmente grande che è andato presto oltre le intenzioni dell’autore.

Robinson è un simbolo. Se tutto ciò ricorda la trama di Cast Away con Tom Hanks e tanti altri non vi sbagliate. Robinson Crusoe è diventato l’esempio di chi è solo e lotta contro un mondo ostile, che lo vuole confinato su un’isoletta perduta in mezzo all’oceano ma lui non si dà per vinto e resiste. Il valore della cocciutaggine e del coraggio.
E tu pensa, tanti anni dopo mi sento ancora come a 19 anni, come lui. Dove è finita quella vecchia copia? Boh. Soltanto che in questi tempi di Coronavirus non posso nemmeno uscire da casa mia per comprarne un’altra! Fanculo, me lo ordino su Amazon, Robinson mi ha insegnato che esiste sempre una alternativa.



domenica 12 aprile 2020


E' scritto chiaramente nei Vangeli, ma per qualche ragione molti lo ignorano.
Domenica Gesù entra trionfalmente a Gerusalemme (domenica delle Palme). Lo precede una ottima fama di guaritore, l'aver compiuto dei miracoli e anche prediche ispirate. Insomma tutto bene. Eppure venerdì, dopo soli 5 giorni, è crocefisso dai romani. Perché?

Che è successo in quei 5 giorni? Lunedì o martedì (le fonti divergono), Gesù compie un atto scandaloso, sovversivo e dal significato sia religioso che politico. Un episodio centrale nella sua vita: la cacciata dei mercanti dal Tempio con frusta e parole. Ironico e istruttivo: Gesù ha perdonato tutti nella sua vita, ma i mercanti no.

Non si è messo a predicare, a guarire, a diffondere le sue parabole tra il popolo, come magari si aspettavano in tanti. Macché, ha preso la frusta e ha iniziato a rovesciare banconi e dare botte a destra e a manca nel Tempio.

I romani subito alzano le orecchie: altro che innocuo predicatore, quello era un ribelle sovversivo che minava il centro commerciale ed economico della intera regione. E pure con un certo ascendente sul popolo.

Bisognava intervenire. Gesù, che non è uno stupido, capisce che le cose si mettono male e mercoledì c'è l'Ultima Cena. Giovedì con uno stratagemma i Romani lo arrestano e dopo un processo farsa lo condannano a morte (sono conquistatori, non vanno tanto per il sottile) con la pena che infliggono ai ribelli dello stato, la crocefissione, che viene eseguita subito venerdì mattina.

Una pena di morte molto umiliante e dolorosa, che doveva fungere da monito per tutti: se fate i ribelli questa sarà la vostra fine. Il resto, come si suol dire, è storia e dopo 2000 anni la ricordiamo ancora.


(se Gesù non era stupido, e non lo era, perché si è comportato così nel Tempio? Intuiva benissimo che ci sarebbe stata una brutale reazione. Tralasciando spiegazioni teologiche, cercando invece una spiegazione più razionale, l'unica che ho trovato è questa: Gesù pensava che l'avrebbero lasciato stare perché dietro aveva l'appoggio del popolo... che invece non c'era, era solo isteria collettiva, per cui presto ha scoperto di essere solo.)


COMBATTERE IL RUMORE

“Signori, abbiamo un problema. “
“Si riferisce al Quartiere Forlanini? Mi sembra progettato bene.”
“Al suo interno sicuramente. Ci sono ampie strade, parchi giochi, negozi...tutto quello che può servire ad avere una vita migliore. In questo senso il lavoro alla base è ok. No, io mi riferisco a ciò che la circonda come un anello.”
“La Tangenziale Est?”
“Appunto. Non ci prendiamo in giro, la Tangenziale di Milano ormai è come un’autostrada. Anzi, E’ una autostrada, grazie alla sciagurata decisione di usarla come collegamento tra l’autostrada del sole, quella che porta a Roma, e l’autostrada Torino – Venezia.”
“Chissà perché han deciso così.”
“Per risparmiare. Così non costruivano nuove strade. Il risultato è sotto gli occhi di tutti.”
“E cioé?”
“Un fiume di macchine che causa code, intasamenti, incidenti, inquinamento e soprattutto, per ciò che riguarda il Quartiere Forlanini adiacente, un grande nemico: il rumore. E secondo i nostri calcoli è un problema destinato ad aumentare con gli anni.”
“Non perdiamo la testa. Ci saranno certo delle soluzioni.”
“Ovviamente, ma sono tutte o troppo costose, come allargare la strada o mettere pannelli antirumore e muri frangisuono, o inutili, come i cartelli per rallentare. L’unica soluzione realistica a nostro avviso è piantare delle barriere antirumore vegetali.“
“Alberi?”
“Alberi, si è visto che il rumore passando per le foglie si riduce anche di 10 decibel. Quelli migliori si è visto che sono alberi sempreverdi a foglia larga, come i Pini o i Tassi comuni. Soluzione esteticamente gradevole e, il che non guasta, molto rapida ed economica.”
“Approvato allora! Che si piantino gli alberi!”
“Ehm, c’è un problema...”
“Oh Gesù, ancora?”
“Io ve lo dico poi fate come volete. Ok per gli alberi, ma hanno un inconveniente. Crescono. Crescono! Nel giro di 30-40 anni diventeranno un problema mica da ridere. Allora due lire bisognerà spenderle per alzare dei muri frangisuono.”
“No problem. Ci penseranno i posteri al momento. Mica possiamo fare tutto noi!”



venerdì 10 aprile 2020

IL GIORNO IN CUI E’ MORTO GESU’

Oggi è il Venerdì Santo, il giorno in cui è morto Gesù. Per i cattolici risorgerà domenica, il giorno di Pasqua, con grande festa e scampanìo. In ogni casa si festeggerà con uova per grandi e piccini.

Ho un ricordo netto del Venerdì Santo di quando ero bambino: la radio trasmetteva solo musica classica, le campane suonavano a morto, molti negozi avevano le serrande abbassate, durante il Venerdì Santo una intera nazione era in lutto.
Poi con gli anni queste manifestazioni si sono stemperate e ultimamente era diventato un giorno come tutti gli altri.

Paradossalmente, con la pandemia e il blocco delle attività, mi sembra di rivivere oggi quelle atmosfere: città silenziose, strade vuote, molto silenzio.
E’ un mondo matto, aspettiamo di risorgere.


giovedì 9 aprile 2020

Se poi questi segni inutili siano anche "belli" e quindi "artistici", è qualcosa che dipenderà da tanti fattori. Comunque produrre qualcosa di "inutile" si è visto che è il primo passo verso l'arte.
Se un bambino fa qualcosa di inutile (non ho detto dannoso o pericoloso o violento etc), "educarlo" richiederà nell'adulto molta attenzione.
Dio benedica chi nella preistoria un giorno ha fatto per la prima volta qualcosa di inutile.

IN QUALE CASA E CON CHI PASSERAI LA QUARANTENA A INCIDERE UN DISCO?

Scrivi nella risposta il numero


mercoledì 8 aprile 2020

PAROLE SEMPRE VALIDE
(come è forte la tentazione in tempi difficili
di affidarsi a queste persone)


Non posso fare nomi perché rischio la querela, ma in questo quartiere operano svariati santoni, guaritori, maghe che leggono il futuro, astrologi, medium etc. Credo che ognuno di noi ne conosca almeno un paio.
Da bambino con problemi di salute ricordo sono stato portato a visitarne qualcuno. Quando ci vedremo di persona vi racconterò particolari che adesso non posso.
Ma che in Quartiere, pur così giovane, operino dei maghi è indiscutibile.
Cosa penso di loro si può dedurre dalla immagine che traduco.


"Conoscono il futuro", ma non ci hanno avvertito del pericolo della pandemia.
"Hanno il dono della guarigione", ma ora non si vedono negli ospedali.
Approfitta della quarantena per studiare e non lasciarti ingannare dai criminali che vogliono solo i tuoi soldi!


martedì 7 aprile 2020

SOLO PER RAFFINATISSIMI
Era una delle ultime copie disponibili su Amazon e mi è arrivata solo oggi, sette grandi storie di Carl Barks, il più grande disegnatore che la Disney abbia mai avuto e che ha dato grandezza ad un personaggio all'inizio secondario.
"Vita e dollari di Paperon de Paperoni con introduzione di Dino Buzzati" (1968) è uno di quei libri che mi porterò sull'isola deserta della quarantena.
Storie di pura fantasia, una più bella dell'altra, che hanno ispirato Spielberg e tanti altri: per esempio il filmone i Predatori dell'Arca Perduta nasce qui.
Ed è mio! Mo' me lo sparo tutto. I piaceri della quarantena: Non mi fate uscire di casa? E io tiè!


sabato 4 aprile 2020


ANIMALI IN PIAZZA

Nella piazza dove abito, ieri scorrazzava una famiglia di papere. Incuranti dei divieti ministeriali, hanno tentato pure di entrare al Super, dove le hanno vietato l’accesso essendo senza mascherina. Poco male, sono trotterellate altrove.
Giravano di qui e di là, evidentemente curiose. La pressione degli umani, che le tenevano confinate in un laghetto qui vicino, non c’era più e loro potevano andare ovunque. C’è tutto un mondo da scoprire.
Non è l’unico caso mi dicono: un cinghiale è stato visto grufolare nelle strade di Ladispoli, delfini nuotano nel golfo di Trieste, procioni a Firenze, daini nei parchi, pesci nelle acque di Venezia finalmente trasparenti, lepri nei parchi di Milano. Le città si svuotano, gli umani stanno chiusi in casa, le macchine parcheggiate ... e arrivano loro.

Il mondo è come dovrebbe essere, silenzioso. Perché è noto, l’essere umano dove arriva fa rumore. Con il silenzio però gli animali si avvicinano: capre nel Galles, cervi in Sry Lanka, scimmie nel Nepal, uccelli in Spagna, ovunque gli animali passeggiano per le strade deserte, nuotano vicino alle navi ferme, attraversano campi liberi. Sembrano chiedersi tutti: “Beh, dove sono andati?”

Non è nemmeno una sorpresa. Si sapeva già che la Natura si sarebbe ripresa ciò che è suo, una volta che l’uomo avesse allentato la presa. Ciò che mi ha stupito è stata la sua VELOCITA’: sono bastate poche settimane e fa capolino, adesso timidamente poi gli animali saranno sempre più arditi e questo mese di aprile 2020 bisognerà conviverci. Le cronache sono piene.

E non so voi, ma io amo tutto questo. Come quando vedo dei binari abbandonati e l’erba che ci spunta in mezzo, provo dentro una sensazione di pace. Ma che ci danniamo a fare? Veramente pensiamo di far progredire il mondo?
Madre Natura è MOLTO più grande delle mie vanità. Quando la tensione raggiunge l’apice e sembra non si possa più andare avanti, allora mi dà un colpetto sulla spalla e, come in una canzone di Paolo Conte, dice: “scansati ragazzo, ora continuo io”.