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mercoledì 22 agosto 2018



QUALCOSA A CUI NON CREDEVO
Magari ho immaginato tutto, però è da un mese che ci penso.
Incerto se raccontarlo o meno, per motivi che capirete, ieri ho deciso di metterlo nero su bianco, ė stato troppo intenso.
Premessa: come molti di voi sapranno, un mese fa sono stato ricoverato per una polmonite fulminante e mi aspetta minimo un altro mese qui dentro. Non mi bastava la sclerosi multipla, pure la polmonite mi son beccato.
L'avevo presa sottogamba da cretino trattandola con la tachipirina, come una banale influenza, ed in pochi giorni mi aveva devastato. Sono stato preso, mi ha rimproverato poi un medico, appena in tempo.
Ho dei ricordi molto confusi (e te credo) di quando mi han portato al Pronto Soccorso, ero quasi in delirio.
Ma di quei momenti mi é rimasta dentro una emozione mai provata. Provo anche un po' di imbarazzo a descriverla.
Mentre i medici si affollavano intorno a me ho avuto come la sensazione di chiudere un libro, il libro di tutta la mia vita.
Amori, lavoro, famiglia, progetti, esperienze, speranze...Tutto finito. A che serviva pensare al passato o avere rimpianti? Ormai era passato, non aveva alcun senso pensarci.
E intanto provavo dentro una serenità mai provata. Grande, pulita, stavo..
bene.
Non trovo le parole. Così intensa non l'avevo mai sentita. Forse è questo quello che provano i santi.
Poi l'antibiotico mi ha risucchiato indietro e ho riaperto gli occhi. Ero in un ospedale.
Ma il pensiero di quella grande serenità è indimenticabile. Il futuro adesso non mi fa più paura.
"Una esperienza di premorte."
"Un po' di serotonina."
"Si è inventato tutto."
"Sono baggianate."
Sì, si può vederla anche così.

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