Ormai frequento il Dr Roi da tanti anni, posso dire di conoscerlo un poco. Lunghe chiacchierate in auto o nei boschi con questo anziano psicoanalista padovano mentre si andava al lavoro nella Comunità per bambini di Asso. Lui di formazione neuropsichiatra, io giovin (allora) psicologo ho imparato molto da lui, aspetti della mia vita e della mia professione che non conoscevo affatto o in me vaghi prima di incontrarlo. Li espongo in ordine casuale.
Visualizzazioni totali
lunedì 30 gennaio 2017
Ormai frequento il Dr Roi da tanti anni, posso dire di conoscerlo un poco. Lunghe chiacchierate in auto o nei boschi con questo anziano psicoanalista padovano mentre si andava al lavoro nella Comunità per bambini di Asso. Lui di formazione neuropsichiatra, io giovin (allora) psicologo ho imparato molto da lui, aspetti della mia vita e della mia professione che non conoscevo affatto o in me vaghi prima di incontrarlo. Li espongo in ordine casuale.
domenica 29 gennaio 2017
venerdì 27 gennaio 2017
giovedì 26 gennaio 2017
"No!"
mercoledì 25 gennaio 2017
martedì 24 gennaio 2017
Per evitare di propinarvi un noioso elenco di domande da porre vi porterò solo un esempio, poi estendetelo al resto. L’esempio riguarda la casa dove vivono questi ragazzi. In genere si chiede l’indirizzo (per esempio via Roma 50) e poi si passa ad altro. Ma è un errore. Non basta sapere dove abitano, bisogna anche chiedere da quanto, se sono in affitto oppure ospiti da amici, se il contratto è regolare, se hanno una stanza loro, se il minore ha il suo lettino, chi paga l’affitto, cosa c’è scritto sul citofono, quante persone abitano lì dentro, ecc ecc. Alcune domande sono inutili? Certamente, ma non possiamo saperlo prima e a volte si scoprono certe cose (come 50 cinesi in un appartamento di 50 mq, o la famiglia moldava dentro una tenda)… Pensate solo a quante cose può rivelare su di voi casa vostra.
lunedì 23 gennaio 2017
“Sììììì!”
“Parlavo troppo forte?”
“SIIII’!”
“E voi fatevi i fatti vostri!”
“E’ quello che vorremmo fare, signora.”
“Impiccioni! Ma tu guarda che gente.”
"Mia cara, lo sai che navigando in internet su Siena ho letto una cosa strana?"
"Sentiamola questa ennesima bischerata."
"Che i senesi si reputano superiori ai fiorentini."
"Eccerto! E di molto anche!"
"Come eccerto?"
"Noi diciamo che i fiorentini sono tagliati con l'accetta. E' gente bifolca, grezza e poi parlano così la va la va la va. Non sanno nemmeno parlare."
"Ma Firenze è una città importante."
"E' solo più grande. Ma se vieni a Siena il degrado che c'è a Firenze non lo vedi."
"Quale degrado?"
"I rifiuti ovunque, i barboni che dormono per la strada, tutti quegli extracomunitari. Ma tu vuoi mettere Siena? Bella, ordinata, pulita. Altro che quei sudici. Ma non parliamo di loro, è fiato sprecato."
"E un'altra cosa avrei letto. Che i senesi si considerano superiori non solo ai fiorentini, ma proprio a tutti."
"...Tesoro mio bello di Milano, perché non parliamo d'altro?"
(nella foto di qualche anno fa, il vostro affezionatissimo in trasferta nella Piazza del Campo di Siena, dove domani si correrà il Palio. Molti senesi quel giorno mi guardavano male, senza saperlo indossavo infatti un maglione con i colori della Lupa, odiatissima contrada)
lunedì 16 gennaio 2017
giovedì 12 gennaio 2017
mercoledì 11 gennaio 2017
"Papà, ho paura dei fantasmi! Ci sono i fantasmi?"
"No guarda, ti faccio vedere. Adesso spengo la luce (buio) e poi la riaccendo (luce). Buio. Luce. E' cambiato qualcosa?"
"No."
"Non ci sono. Non bisogna avere paura. La cosa migliore per combattere i fantasmi domani sarà aprire la finestra e lasciare entrare il sole. Il sole è magico, scioglie i fantasmi."
"E di notte?"
"Accendi una luce. Provaci."
"Basterà?"
"Quando hai paura accendi una luce."
martedì 10 gennaio 2017
venerdì 6 gennaio 2017
"Cos'è quello?"
"Quello cosa, cara?"
"Quel flacone sul comodino."
"Sono i flaconi di deodorante che tengo lì, la mattina quando mi vesto li uso."
"Bugiardo!"
"Perché?"
"Guarda bene!"
"Sono due flaconi, così ne ho sempre uno. Sono della Nivea, bella invenzione."
"Guarda!"
"Cosa devo guardare?"
"Guarda bene."
"Vediamo, c'è un flacone della Nivea e un altro che non conosco...Ma tu guarda! E' lacca per capelli...Ahahah rischiavo di laccarmi le ascelle."
"Chi è che l'ha messo lì?"
"Non ne ho idea, forse mia madre quando il sabato è venuta a rifarmi il letto."
"Mi devi dire qualcosa?"
"Niente."
"Guarda che io sparisco, eh? Chi è la zoccola che l''ha lasciato lì?"
"Ma non pens...oddio una scenata di gelosia e non c'entro niente..."
"Stai attento, stai molto attento."
"Ma...Non è che l'hai messo tu per vedere come reagivo?"
"QUESTO MI FA INCAZZARE!"
E questo è l'inno della sclerosi
Lo può cantare solo chi si è rotto i cosi
Se vi stupite la reazione e strana
Perché cascare è soprattutto cosa umana
Noi ci si casca sin dalla mattina
Si piscia poco sulla latrina
E dopo allegri si fa colazione
In carrozzina o abbarbicati sul bastone
Col corpo mollo andremo a faticare
Poi all'improvviso lui fa quello gli pare
E chi ci dice fai a modino
Noi si risponde meglio fare un pisolino
Chi si lamenta quando il suo parcheggio
E riservato a quello che sta molto peggio
Non ha capito che non è uno sfregio
Ma è fortunato a non avere il privilegio
E a chi proclama che la vita è bella
Noi lo guardiamo e lo picchiam con la stampella
Poi si va in strada e con il bastone
Col corpo mollo faccio la rivoluzione!