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domenica 6 agosto 2023

ZINGARI

Quando lavoravo in Tribunale Minorenni era rarissimo vedere uno zingaro. A pensarci bene ne ho incontrata solo una, una ragazzina fuggita dal campo Rom perché rifiutava il matrimonio combinato ("Volevano vendermi! Ma io non sono un maiale!"). La condizione della donna ancora oggi tra gli zingari è terribile, molto retrograda, la donna è considerata una schiava. Il femminismo da loro non è passato nemmeno di notte in bicicletta.

Gli zingari del resto, ieri come oggi, sono un popolo nomade che non si integra con gli "stanziali". Sono molto chiusi e i Carabinieri stessi non entrano volentieri nei loro villaggi, non verrebbero trattati bene. I Rom hanno i loro costumi, le loro tradizioni, le loro leggi etc.

Se poi oltre alla mancata integrazione si aggiunge che rubare e accattonare per loro sono sempre stati normali, niente affatto un disvalore, si può dedurre il risentimento collettivo verso i Rom. Non sono amati come popolo.

Risentimento e odio che era molto vivo anche 100 anni fa nella Germania del Reich. E i nazisti decisero di usare il pugno di ferro contro questa "razza degenerata", deportandoli e uccidendone a migliaia. Non ci sono stime esatte ma si calcola che 500.000 zingari morirono nei campi di concentramento (il 25% degli zingari europei). E' il PORRAJIMOS, il "grande divoramento" come lo chiamano.

Gli ebrei hanno l'Olocausto, gli zingari il Divoramento. Disabili, omosessuali, comunisti, Testimoni di Geova hanno il loro. Pericoloso far parte di una minoranza che non si voleva integrare nel Reich.

La cosa curiosa per me è questa: mentre TUTTE le "minoranze" che ho citato oggi sono chi più chi meno accettate e rispettate, il risentimento e la diffidenza verso i Rom permangono ancora molto vive. Scommetto che molti che han letto magari non lo dicono ma pensano e borbottano "peccato che Hitler non li abbia fatti fuori tutti".

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