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martedì 22 agosto 2023

PLACEBO

Mia nonna Antonietta, che Dio l'abbia in gloria, negli ultimi anni aveva una curiosa abitudine. Anche se stava benissimo (ceppo contadino veneto, mica polenta) ogni settimana andava dal suo medico di base per informarlo della sua salute, dirgli degli ultimi acciacchi, farsi prescrivere delle medicine e via così.

E non era nemmeno l'unica, tutte le volte trovava in sala d'aspetto del "sciùr Dutùr" tante amiche con cui aggiornarsi. Inutilmente le dicevamo che per fortuna non ne aveva granché bisogno del medico, per lei era un sacro e inderogabile impegno. Io mi immaginavo quel poveretto, che magari aveva passato mesi a studiare malattie rarissime e che ora si trovava lo studio invaso da vecchiette adoranti.

Un pomeriggio che andai a trovare mia nonna la trovai bella contenta, il Dottore le aveva appena prescritto per i suoi mali un farmaco portentoso, arrivato dall'Ammerica! Le era già passato tutto e stava benissimo! Vidi la confezione, erano fiale di cianocobalamina, da me appena studiata all'università. Si trattava di semplice vitamina B12, se mangiava un uovo era uguale. In pratica il medico le aveva prescritto un placebo, una sostanza innocua.

Il medico è stato str***o a comportarsi così, ingannando una povera vecchietta? No, penso anzi che si sia comportato da vero medico, che abbia risposto ad un "bisogno" in maniera molto efficace. Non sottovalutare mai il placebo, perché in questo caso non è la medicina che cura ma il rapporto umano. Ma come è possibile che una relazione umana curi un dolore fisico? La Natura non è stupida, le strade per il benessere sono tante, non limitiamoci.

Anche se ero molto giovane lo capivo, rimisi a posto la scatola e non dissi nulla, l'importante era che mia nonna stesse bene. Nonna, cara nonna, e bravo il Dutùr che aveva capito come intervenire 😊



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