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domenica 20 agosto 2023

MICHELA MURGIA

Con Michela Murgia è successo qualcosa di strano. La conoscevo vagamente, era molto presente sui social, e ammetto che non ho mai letto niente di suo (anche se il romanzo Accabadora mi tenta). Sapevo della sua malattia e mi è dispiaciuto sia morta così giovane, avrebbe avuto ancora da dire.

Soltanto che dopo la sua recente scomparsa ho assistito al curioso fenomeno a cui accennavo: dopo la morte (il 10. 8.2023) infatti il suo nome è iniziato a circolare tantissimo, praticamente ogni giorno c'erano articoli su articoli in cui si ricordavano le sue battaglie per i diritti della donna con citazioni quasi da paladina del femminismo. Se prima la conoscevo poco poi sapere chi fosse era doveroso.

Dato che era spesso in prima file su social e media nelle "polemiche tra intellettuali" (già da questa definizione potete capire come la penso e quanto mi appassionano), di materiale a cui attingere ce n'è a bizzeffe. La Murgia sta diventando insomma una "santa moderna", è molto ma molto più celebre oggi (20.8.23) di dieci giorni fa.

Nel mio piccolo dico la mia: è una evidente manovra della sua casa editrice che ha voluto sfruttare l'onda emotiva della morte per vendere più libri. E la cosa pare aver funzionato, i primi due libri oggi più venduti in Italia sono suoi:

Sciacalli che non hanno rispetto? Niente affatto, le case editrici hanno un preciso compito, che è quello di vendere più copie possibili e non si può certo fargliene una colpa. Anzi, secondo un altro punto di vista han lavorato bene. Semmai è per me l'ennesima conferma di quanto possiamo essere manipolati e che le case editrici sono aziende, non enti di beneficenza.

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