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giovedì 17 agosto 2023

UN TRISTE ANNIVERSARIO

Mia nonna Emilia, all'epoca una giovane madre con due bambini, mi ha raccontato solo una volta dello choc che provò esattamente 80 anni fa a Milano. Agosto 1943. Aveva passato tutta la notte angosciata in cantina con i due bambini (uno di loro era mio padre, troppo piccolino per ricordarsi qualcosa) mentre gli inglesi bombardavano la città. Nelle strade doveva essere un inferno.

E quando uscì finalmente per le strade riemergendo dal rifugio, aveva la paura che le arrivasse una bomba addosso da un momento all’altro, non poteva fare nulla nemmeno scappare, solo pregare a occhi chiusi. E quando riaprì gli occhi vide che le case, la via amata, era un cumulo di macerie brucianti. Era tutto distrutto. Si scopriva sopravvissuta, ma non illesa.

Qualcosa in lei era morto per sempre. La convinzione di un mondo giusto in cui vivere, la fiducia nel genere umano. “Basta, basta! –diceva mia nonna- Perché mi fai pensare a queste cose?” Sopravvissuta, ma non illesa.

Milano venne devastata da quei bombardamenti dell'agosto 1943. E nemmeno l 'armistizio dell'8 settembre fu motivo di gioia. Milano rimaneva sotto i tedeschi, la guerra continuava.

Provai una sensazione simile quando lavorai con i "bambini difficili" nel presidio di comunità terapeutiche. Tutti sopravvissuti a esperienze laceranti: all’età di 8-10 anni sono stati alienati, spesso con la forza, dalle loro famiglie, hanno visto con i loro occhi scene di violenza che hanno richiesto un intervento esterno, sono passati attraverso disastri. Non si può dimenticarlo mentre li si guarda. Sopravvissuti, ma non illesi.

In psicologia questo è oltre il "trauma" e si chiama “catastrofe”: una forte esperienza dal significato psicologico negativo al di fuori di ogni controllo e incontenibile. Talmente forte che la mente si struttura in maniera differente. La vita è senza protezione, un bambino reagisce in vari modi: somatizzando l’ansia, strutturando un temperamento nevrotico, un autismo, lasciando liberi i cani psicotici. Prevedibile una certa facilità all’acting out. Anche nei casi migliori, resterà per sempre sensibile al lato oscuro della vita.

"Luca -mi chiese una volta un ragazzo- perché succedono queste cose?"

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