L’UNIVERSO DENTRO
“Voglio aprire gli occhi la notte e
vedere il cielo sopra di me, non un soffitto bianco.”
“Così vuoi il cielo in una stanza, eh? Va
bene, ti esaudirò. Penso che ci metterò una settimana, forse meno. Ti costerà
qualche centinaio di euro.”
“Sei la mia pittrice preferita. So che
sarai capace e mi fido di te. Mi hai già dipinto uno splendido sole in sala questo
autunno. Per contrasto, in camera da letto adesso vorrei la notte.”
“Ho capito, sono una decoratrice d’interni,
è il mio mestiere. Se sei d’accordo io dipingerei la volta sul soffitto usando
un blu cobalto. L’effetto finale sarebbe simile al cielo del nord, che non è
mai completamente scuro ma c’è sempre una sorta di chiarore.”
“Come mai questa scelta di blu?”
“Se dipingessi il soffitto usando il blu
notte temo che il risultato finale sarebbe molto cupo e diventerebbe una cappa
opprimente. Fidati.”
“Mi fido e ti lascio fare. Senti…da
bambino mi avevano regalato il mappamondo della luna, potremmo appenderlo al
soffitto quando hai finito?”
“Ma certo. Come mai ti avevano regalato
il mappamondo della luna? Strano regalo per un bambino.”
“Era l’epoca dei primi passi degli
esseri umani sul nostro satellite, che periodo favoloso, quanta magia.”
“Sempre che non sia stato Kubrick a
filmare tutto.”
“Leggenda metropolitana, la realtà è
un’altra. E la mia personale realtà mi dice che, dato che non posso camminare
nel mondo, sarà il mondo a venire da me. Sento il vento del tempo che sta
soffiando e voglio lasciare qualcosa di bello prima che sia tardi. Ed è già
tardi.”
“Basta pensare a queste cose, sii
sereno. Ecco un primo abbozzo di ciò che intendo realizzare sopra il tuo letto.
Dimmi cosa te ne sembra.”
“Mio Dio, è pieno di stelle!”
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