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lunedì 5 marzo 2018


(tratto da una storia vera)

LETTERA AL PRESIDE

Egregio Dirigente Scolastico,
sono la mamma di Emanuele e le scrivo su consiglio della professoressa di italiano, che mi ha suggerito di rivolgermi a lei.
Sono venuta infatti a sapere che, come purtroppo temevo, mio figlio Emanuele sta rischiando seriamente  la bocciatura per aver superato il numero massimo di assenze consentite durante l’anno.

Tali assenze del ragazzo non sono dovute ad un suo disinteresse ma sono state purtroppo giustificate dalle mie gravi condizioni di salute. Vorrei sinceramente evitare di scadere nel patetico e non mi piace scrivere queste righe, ma sono malata di sclerosi multipla in fase avanzata, ho subito varie operazioni, sono costretta a letto e dipendente in tutto.
Emanuele è stato per me quest’anno un aiuto fondamentale, anzi unico: mio marito se ne è andato via anni fa con un’altra donna e suo fratello maggiore lavora in un supermercato con turni che iniziano anche alle 5.00.

Mio figlio Emanuele è insomma l’unico aiuto vero su cui possa contare. Non solo mi aiuta nelle varie incombenze quotidiane (come sollevarmi dal letto, prepararmi i pasti, aprire al medico o agli infermieri che vengono a medicare le mie piaghe da decubito etc) ma resta insostituibile quando mi devo recare in ospedale (almeno sette volte quest’anno). E ci sono stati giorni neri, lo dico a lei perché è una persona intelligente e capirà, che gli ho chiesto di non lasciarmi sola.

Sapere che adesso rischia la bocciatura per causa mia mi addolora. Ne aveva ovviamente parlato con gli insegnanti ma si vede che non è stato sufficiente. Per questo le chiedo di dare al ragazzo una ulteriore possibilità, magari con delle interrogazioni aggiuntive o nelle forme che preferirà.

Certa della sua comprensione e che lei troverà un modo, rimango a disposizione per qualunque chiarimento.
Con grande stima e rispetto








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