(tratto
da una storia vera)
LETTERA AL PRESIDE
Egregio
Dirigente Scolastico,
sono la mamma di
Emanuele e le scrivo su consiglio della professoressa di italiano, che mi ha suggerito
di rivolgermi a lei.
Sono venuta infatti
a sapere che, come purtroppo temevo, mio figlio Emanuele sta rischiando
seriamente la bocciatura per aver
superato il numero massimo di assenze consentite durante l’anno.
Tali assenze del
ragazzo non sono dovute ad un suo disinteresse ma sono state purtroppo
giustificate dalle mie gravi condizioni di salute. Vorrei sinceramente evitare
di scadere nel patetico e non mi piace scrivere queste righe, ma sono malata di
sclerosi multipla in fase avanzata, ho subito varie operazioni, sono costretta
a letto e dipendente in tutto.
Emanuele è stato
per me quest’anno un aiuto fondamentale, anzi unico: mio marito se ne è andato
via anni fa con un’altra donna e suo fratello maggiore lavora in un supermercato
con turni che iniziano anche alle 5.00.
Mio figlio
Emanuele è insomma l’unico aiuto vero su cui possa contare. Non solo mi aiuta
nelle varie incombenze quotidiane (come sollevarmi dal letto, prepararmi i
pasti, aprire al medico o agli infermieri che vengono a medicare le mie piaghe
da decubito etc) ma resta insostituibile quando mi devo recare in ospedale (almeno
sette volte quest’anno). E ci sono stati giorni neri, lo dico a lei perché è
una persona intelligente e capirà, che gli ho chiesto di non lasciarmi sola.
Sapere che
adesso rischia la bocciatura per causa mia mi addolora. Ne aveva ovviamente
parlato con gli insegnanti ma si vede che non è stato sufficiente. Per questo
le chiedo di dare al ragazzo una ulteriore possibilità, magari con delle
interrogazioni aggiuntive o nelle forme che preferirà.
Certa della sua
comprensione e che lei troverà un modo, rimango a disposizione per qualunque
chiarimento.
Con grande stima
e rispetto
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