UNA GOCCIA NELLA NOTTE
Chi
sei tu che sgoccioli nella notte
Incubo
di onda che travolge
E nella
realtà inondi la mia casa
bagnando
le più recondite piastrelle
Turbando
il flusso elettrico e causando un black out
Che lasciommi
privo di luce ed energia?
Lunga
è stata la ricerca del colpevole
Come
Ulisse vagavo senza conoscere la strada
Tutto
era bagnato e disperavo
Sino
a quando una goccia mi bagnò la mano
Gentile
più di pioggia in primavera
Allora
alzai lo sguardo, come chi venera un’icona
E
solo allora ti notai, o boiler, malefico aggeggio
Appena
scaduto in garanzia, diabolica e cinese mercanzia
Mi
trasformai in Marte, dio della guerra,
parole
infuocate mi uscirono dal petto
E di
ogni santo spregiai il nome e la contrada
Ma le
mie maledizioni non sembravano fermar lo sgocciolìo
Allora
misi sotto la sua serpentina una pentola ramata
Dove streghe
anticamente bollivano gli intrugli
Certo
più efficaci delle mie vane parole
E chino
asciugai lo mare d’acqua
Muto,
senza pesci e senza vita
L’oceano
in cui rischiavo di svegliarmi
Al
mattino telefonai all’idraulico esperto
Capace
nelle case di domar acqua e lo foco
L’uomo
della Provvidenza a me inviato
a
mutar lo diabolico congegno
che ferale
mi diede la nova cattiva
“Dottò, sono 430 + IVA”
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