HAI
MAI CHIESTO L’ELEMOSINA?
“Ti rendi conto di ciò che hai
fatto?”
“Perché? Cosa ho fatto?”
“Hai dato l’elemosina a quel
mendicante.”
“Ah, te ne sei accorto? Pensavo
di essere stato più veloce.”
“Ma sei matto? Non sai che c’è un
mercato nero di sfruttamento incredibile dietro a queste persone?”
“E’ che sono stato mosso a
compassione e volevo far qualcosa. Ah, se avessi tanti soldi e una grande
sciarpa per scaldare tutti loro.”
“Ma che discorsi fai? E’ proprio
quello su cui fanno leva gli sfruttatori. Lasciali perdere. Avvisiamo i Vigili
piuttosto.”
“Penso che nel mio caso sia un po’
diverso. A me ricordano un episodio di tanti anni fa.”
“Quale?”
“Senti, tu hai mai chiesto l’elemosina?”
“Per carità, vado a lavorare
piuttosto, mi spacco il culo ma chiedere la carità mai.”
“A me invece è capitato. Avevo 19
anni, stavo girando l’Italia e una sera rimasi senza soldi. Non conoscevo
nessuno e avevo fame. Allora misi il cappello vuoto in terra, presi la chitarra
e cantai per la strada qualche canzone. Ne sapevo a decine. Solo che durò poco.”
“Arrivarono le guardie?”
“No no, me ne andai da solo
perché provai una vergogna profondissima. Non ho mai sentito, né prima né dopo,
un senso di vergogna così forte. Ancora oggi non capisco da dove arrivasse una
tale intensità. Ricordo che quella sera andai a dormire senza mangiare.”
“Non lo sapevo. Ma questo cosa c’entra
con l’elemosina di oggi?”
“Quando vedo i mendicanti mi si
stringe il cuore e per un attimo, solo per un attimo, riprovo quella vergogna.
Solo che io avevo una scelta, andare a dormire senza mangiare, ero giovane e presto
avrei raggiunto degli amici. Loro meno, sono stranieri in terra straniera.”
“Non crederlo, anche loro hanno i
loro appoggi, non sono così isolati.”
“Forse è come dici tu, non risolve niente e so che non
sei d’accordo. Quasi nessuno lo è ma quando intravedo il loro sguardo io provo
una pietà profonda.”
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