DUE
CHIACCHIERE CON IL KARMA
“Uè, finalmente ti ho trovato.
Volevo proprio chiederti una cosa.”
“Carissimo, dimmi pure. La tua
costanza nel cercarmi va premiata.”
“Senti, ma ce l’hai con me?”
“Io? No, non più che tutti gli
altri. Ammetto però che il tuo caso era delicato. Come mai questa domanda?”
“E allora perché mi hai punito
con questa malattia?”
“Quale malattia? Ne ho qui tante
in saccoccia, non ricordo.”
“La sclerosi multipla, caro il
mio smemoratello. Lo sai che è tra le cinque malattie del mondo che fanno più
paura? Si può sapere cosa ti avevo fatto per essere punito così?”
“Ah sì, ora ricordo. Guarda che c‘è
di peggio. Hihihi è solo il karma che ti sei costruito.”
“Io? Io?”
“Certo, ricevi ciò che hai
iniziato. Semplice.”
“Non dire stupidate per favore.
Per favore. Io combatto ogni giorno.”
“Ricordi quando studiando l’esame
di Fisiologica all’università hai saltato il paragrafo sulla sclerosi multipla
pensando “Questo non me lo chiederà mai”?”
“Certo. Ricordo anche che presi
29, mi andò piuttosto bene.”
“Non proprio. Il karma le annota
queste cose. E quella volta che hai parcheggiato nel posto disabili?”
“Ma avevo 21 anni! Ero in ritardo
per il concerto dei Talkin’ Heads!”
“E quella bugia che hai detto a
17 anni?”
“Ah, quella…Tu stai cercando di
farmi sentire in colpa ma io non ci sto!”
“Karma, ragazzo mio. E’ il destino
che ti sei costruito, caro il mio maramaldo.”
“Sai che mi è venuto un dubbio?”
”Quale?”
“Non è che come karma sei un poco
stronzo?”
“Piano con le parole. Tu non guardi
il lato positivo.”
“Ah perché, esiste?”
“Pensa solo al tuo carattere
quanto si è modificato con la malattia. Pensa solo come la pensavi 20 anni fa e
a come trattavi la gente. La malattia ti ha cambiato.”
“Questo sicuramente.”
“Sei più forte ora. E considera anche
le persone che hai incontrato in questo nuovo percorso. Persone vere, mica come
le altre. Non le avresti mai incontrate se non c’era la malattia. E un
uccellino mi ha detto che da poco tra loro hai trovato l’amore, quello vero.”
“Sì, anche in questo hai ragione.”
“Come vedi non tutto il male
viene per nuocere.”
“Ma il muro doveva essere così
alto? Non c’era proprio un altro modo che questo dolore?”
“Uffa, no. E guarda che ci
avevamo provato, ma avevi la testa dura. Dai, fatti una risata!”
“Quando ne avrò voglia, adesso
no. C’è troppa sofferenza.”
“E non stare sempre così
incazzato!”
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