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sabato 22 ottobre 2016

UN DIVERSO MODO DI AFFRONTARE LE COSE

“Cosa stai imparando dal gruppo di psicologi stranieri che avete messo su a Milano?”
“Io non ci pensavo ma sono rimasto stupefatto. Mi sono accorto per esempio che la psicoterapia nel resto del mondo non ha vita facile, anzi a volte non esiste proprio.”
“Gli psicologi non sono ben visti?”
“No no, facoltà di Psicologia bene o male sono diffuse in tutto il mondo. Intendo proprio la psicoterapia come la intendiamo noi da un secolo in Europa, la talkin’ cure che non ricorre a psicofarmaci o mezzi di coercizione.”
“Come mai questo ostracismo?”
“I motivi potrebbero essere tanti dato, il mondo è vasto. Ma quello di base secondo me è squisitamente politico: durante una psicoterapia tu lo sai c’è grande libertà nei contenuti, nelle forme, nelle modalità. Si può parlare di tutto, ma proprio tutto e come si preferisce, anzi si deve. Come sa bene ogni psicoterapeuta, l’ostacolo all’espressione può essere indice di una resistenza ed è da analizzare. L’ho fatta breve ma è per capirsi.”
“Se ho ben inteso allora vuoi dire che dove non c’è libertà politica non ci può essere psicoterapia, perlomeno come la intendiamo noi.”
“Secondo me siamo vicini al centro. Con tante eccezioni e varianti ma penso sia proprio questa grande libertà nell’espressione che inquieta. In genere nel mondo di libertà ce n’è veramente poca. Tutti si riempiono la bocca di prosperità, progresso, pace etc ma la libertà (quella vera) è un qualcosa da tenere a bada, guardata sempre con sospetto. Troppo spesso a noi esseri umani piace mettere delle catene agli altri. Per tanti motivi, un uomo ne schiavizza un altro, e le donne sono ovunque sottomesse, e i bambini devono obbedire, e degli animali facciamo ciò che vogliamo.“
 “Che tristezza.”
“Sì, molto triste.”
“Però portami degli esempi di questa relazione tra poca libertà e poca psicoterapia.”
“Mmmm, discorsi da prendere con le molle ma bisogna farsi coraggio. Magari si sbaglia ma sarebbe peggio restare zitti. Prendi la Cina. E ti faccio proprio questo esempio perché ormai si è capito che siamo entrati nel secolo cinese.”
“In Cina non esiste la Psicoterapia?”
“Non come la intendiamo noi. Del resto per 60 anni sotto Mao ogni forma di psicologia era vietata.”
“E perché?”
“Perché il glorioso popolo cinese, liberato dal viziato capitalismo, non poteva essere contaminato da questi residui borghesi.”
“Ah capito. Ma scusa, e per affrontare il problema della malattia mentale come fanno?”
“Tu conta che ci sono 20.000 psichiatri in un paese grande come l’Europa e con un miliardo e mezzo di abitanti. Niente. Per fare un paragone, solo a Milano ci sono 20.000 Avvocati.”
“Ma…scusa se mi ripeto, ma per curare le malattie mentali come fanno?”
“E proprio qui il problema, è un paradosso per noi ma non sembra ci siano.”
“Non ci credo, dai, non cascare anche tu nella propaganda.”
“Sono pronto ad essere smentito ma questa è stata la mia esperienza personale quando ho visitato la Cina. Ovviamente la guardavo non solo con gli occhi del turista, ma anche dello psicologo. Eppure malgrado la gran folla vedevo che nessuno dava segni di insofferenza, ansia, alzava la voce, andava controcorrente insomma.”
“Ma che, come nelle barzellette son tutti uguali?”
“No, ma si comportano in maniera compatta, fluida. Senza eccezioni, come un branco di pesci. Il traffico per esempio è intensissimo ma nessuno suona il clacson.”
“Veramente?”
“Veramente. A parte il fatto poi che c’è tutta una tradizione di pratiche alternative come agopuntura, tai-chi, massaggi etc bisogna ammettere che (perlomeno alla apparenza) la malattia mentale come la concepiamo noi non sembra esistere. Esiste invece, e questo è molto evidente, una fortissima pressione sociale che ti spinge ad uniformarti. Fortissima. In Italia essere un personaggio fuori dagli schemi è considerato figo, lì è il contrario. Il cowboy solo contro tutti è disprezzato, ma sul serio. ”
“Beh, penso che solo così riescono a vivere in pace pur essendo in tanti. Se ti comporti male ti guardano male.”
“No no, non ti guardano proprio. Sei escluso. Tanto che io, molto diverso da loro, in certi momenti mi sentivo invisibile.”
“Eppure mi hai detto che la Psicologia esiste ugualmente in Cina, ma allora in che senso? Psicologia sociale?”
“Da quel che ho capito la figura dello psicologo è assimilabile a quella dell’insegnante da noi. Lo Psicologo è il formatore che tiene corsi su come educare i bambini, come gestire lo stress lavorativo, come sviluppare i legami sociali etc.”
“Beh, sempre massimo rispetto. Ma lo psicologo clinico in Cina esiste?”
“Non ne ho idea ma mi sa di no. Però ti posso garantire che anche loro conoscono Freud, che chiamano Flodo.”
“Ahahah, allora conoscono la psicoanalisi!”
“Sì ma.. è considerata una curiosa teoria occidentale.”

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