UN DIVERSO MODO DI AFFRONTARE LE
COSE
“Cosa stai
imparando dal gruppo di psicologi stranieri che avete messo su a Milano?”
“Io non ci
pensavo ma sono rimasto stupefatto. Mi sono accorto per esempio che la psicoterapia
nel resto del mondo non ha vita facile, anzi a volte non esiste proprio.”
“Gli
psicologi non sono ben visti?”
“No no,
facoltà di Psicologia bene o male sono diffuse in tutto il mondo. Intendo
proprio la psicoterapia come la intendiamo noi da un secolo in Europa, la talkin’ cure che non ricorre a
psicofarmaci o mezzi di coercizione.”
“Come mai
questo ostracismo?”
“I motivi potrebbero
essere tanti dato, il mondo è vasto. Ma quello di base secondo me è
squisitamente politico: durante una psicoterapia tu lo sai c’è grande libertà
nei contenuti, nelle forme, nelle modalità. Si può parlare di tutto, ma proprio
tutto e come si preferisce, anzi si deve. Come sa bene ogni psicoterapeuta, l’ostacolo
all’espressione può essere indice di una resistenza ed è da analizzare. L’ho
fatta breve ma è per capirsi.”
“Se ho ben inteso
allora vuoi dire che dove non c’è libertà politica non ci può essere
psicoterapia, perlomeno come la intendiamo noi.”
“Secondo me
siamo vicini al centro. Con tante eccezioni e varianti ma penso sia proprio
questa grande libertà nell’espressione che inquieta. In genere nel mondo di
libertà ce n’è veramente poca. Tutti si riempiono la bocca di prosperità,
progresso, pace etc ma la libertà (quella vera) è un qualcosa da tenere a bada,
guardata sempre con sospetto. Troppo spesso a noi esseri umani piace mettere
delle catene agli altri. Per tanti motivi, un uomo ne schiavizza un altro, e le
donne sono ovunque sottomesse, e i bambini devono obbedire, e degli animali
facciamo ciò che vogliamo.“
“Che tristezza.”
“Sì, molto
triste.”
“Però
portami degli esempi di questa relazione tra poca libertà e poca psicoterapia.”
“Mmmm,
discorsi da prendere con le molle ma bisogna farsi coraggio. Magari si sbaglia
ma sarebbe peggio restare zitti. Prendi la Cina. E ti faccio proprio questo
esempio perché ormai si è capito che siamo entrati nel secolo cinese.”
“In Cina non
esiste la Psicoterapia?”
“Non come la
intendiamo noi. Del resto per 60 anni sotto Mao ogni forma di psicologia era
vietata.”
“E perché?”
“Perché il
glorioso popolo cinese, liberato dal viziato capitalismo, non poteva essere
contaminato da questi residui borghesi.”
“Ah capito. Ma
scusa, e per affrontare il problema della malattia mentale come fanno?”
“Tu conta
che ci sono 20.000 psichiatri in un paese grande come l’Europa e con un
miliardo e mezzo di abitanti. Niente. Per fare un paragone, solo a Milano ci
sono 20.000 Avvocati.”
“Ma…scusa se
mi ripeto, ma per curare le malattie mentali come fanno?”
“E proprio
qui il problema, è un paradosso per noi ma non sembra ci siano.”
“Non ci
credo, dai, non cascare anche tu nella propaganda.”
“Sono pronto
ad essere smentito ma questa è stata la mia esperienza personale quando ho
visitato la Cina. Ovviamente la guardavo non solo con gli occhi del turista, ma
anche dello psicologo. Eppure malgrado la gran folla vedevo che nessuno dava
segni di insofferenza, ansia, alzava la voce, andava controcorrente insomma.”
“Ma che, come
nelle barzellette son tutti uguali?”
“No, ma si
comportano in maniera compatta, fluida. Senza eccezioni, come un branco di
pesci. Il traffico per esempio è intensissimo ma nessuno suona il clacson.”
“Veramente?”
“Veramente. A
parte il fatto poi che c’è tutta una tradizione di pratiche alternative come
agopuntura, tai-chi, massaggi etc bisogna ammettere che (perlomeno alla
apparenza) la malattia mentale come la concepiamo noi non sembra esistere.
Esiste invece, e questo è molto evidente, una fortissima pressione sociale che
ti spinge ad uniformarti. Fortissima. In Italia essere un personaggio fuori
dagli schemi è considerato figo, lì è il contrario. Il cowboy solo contro tutti
è disprezzato, ma sul serio. ”
“Beh, penso
che solo così riescono a vivere in pace pur essendo in tanti. Se ti comporti
male ti guardano male.”
“No no, non
ti guardano proprio. Sei escluso. Tanto che io, molto diverso da loro, in certi
momenti mi sentivo invisibile.”
“Eppure mi
hai detto che la Psicologia esiste ugualmente in Cina, ma allora in che senso?
Psicologia sociale?”
“Da quel che
ho capito la figura dello psicologo è assimilabile a quella dell’insegnante da
noi. Lo Psicologo è il formatore che tiene corsi su come educare i bambini,
come gestire lo stress lavorativo, come sviluppare i legami sociali etc.”
“Beh, sempre
massimo rispetto. Ma lo psicologo clinico in Cina esiste?”
“Non ne ho
idea ma mi sa di no. Però ti posso garantire che anche loro conoscono Freud, che
chiamano Flodo.”
“Ahahah,
allora conoscono la psicoanalisi!”
“Sì ma.. è considerata
una curiosa teoria occidentale.”
.
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