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venerdì 7 ottobre 2016

ERA DESTINO

“Buongiorno, da dove venite?”
“Dalle Filippine, dottore. Io sono arrivato due anni fa.”
“Clandestino?”
“Col visto turistico, dottore, come tanti altri. Poi dopo tre mesi è scaduto e son rimasto. Adesso le autorità del mio paese non danno più il visto perché han capito che poi la gente non torna più indietro.”
“Ma tu come mai sei uscito dal tuo paese?”
“Ero l’ultimo di 9 fratelli, dottore, non avrei preso niente. C’era tanta povertà, dottore. A Zamboanga, il piccolo paese dove abitavo non c’era nessun futuro, così mio padre ha detto di partire per cercare una vita migliore.”
“E perché sei venuto proprio in Italia?”
“L’Asia non andava bene, noi filippini siamo cattolici e perseguitati ovunque, dottore. Gli amici mi parlavano bene dell’Italia, una terra santa dove c’era il Papa e il lavoro.”
“Così avete deciso di fare il grande salto e siete venuti insieme qui.”
“Oh no dottore, io sono venuto da solo. Lei l’ho incontrata per caso in Italia, ad una festa di compaesani.”
“Non ci credo. Anche la signora leggo nel passaporto che è nata a Zamboanga nelle Filippine. Di sicuro la conoscevi già.”
“No, non l’avevo mai vista prima, dottore. Lei era venuta qui da bambina per stare con la famiglia e l’ho incontrata in quella festa. Ci siamo innamorati subito, dottore, e adesso abbiamo anche un bambino.”
“Signora, lo conferma? Suo marito dice la verità?”
“Sì sì, ho scoperto solo dopo che anche lui era di Zamboanga come me.”
“Insomma, avete attraversato un oceano e mezzo mondo ma alla fine dovevate incontrarvi.”
“Era destino, dottore.”

C’è un destino già scritto per ognuno di noi oppure il futuro è una incognita, dove tutto può accadere?
Di solito propendo per la seconda ipotesi ma poi ascolto storie come questa e mi viene il dubbio.


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