MI SONO EMOZIONATA (ANCORA)
Ho una
gattina così piccola che ogni volta che torno dal lavoro e mi vede, si emoziona
e si fa la cacca o la pipì addosso.
Dopo aver
capito cosa succedeva, le prime volte aprivo la porta la prendevo la portavo
subito sulla lettiera…. Illuso. Di solito Bea si trattiene il tempo sufficiente,
ma ecco che quando mi rivede la sera… proprio non ci riesce. Alla fine ci ho
rinunciato e lascio che accada quello che deve accadere. Ho i flaconi di
Amuchina strategicamente distribuiti per casa.
Con lentezza
poi noto che sta migliorando, prima o poi con i suoi tempi ci riuscirà e sarà
tutto normale. “Stai tranquilla, torno sempre”, lo capirà.
Quando mi
siedo esausto inizia a saltellarmi intorno. Vuole giocare, è così vispa che giocherebbe
per delle mezzore. Tutto va bene per giocare, il mondo è una continua scoperta,
è così che deve essere! La meravigliosa poesia dei micini che crescono.
Adesso dorme
sulla mia gamba mentre sto scrivendo. Ogni tanto alza la testa, sbadiglia e mi guarda,
miagola (cosa vuoi dirmi?), una grattatina e poi si rimette a dormire. Ho la
gamba bloccata ma, come sa bene chi ha un gatto, non mi muovo per non
disturbarla. Bloccato ma riscaldato da lei.
Ti voglio
bene Bea, hai portato vitalità e calore tra queste mura grigie. Che importa di
qualche macchia sul tappeto, al tuo amore non voglio più rinunciare.
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