LA PAURA
A
pensarci oggi deve essere stato terrificante.
Avevo
10 anni e quella estate andai in colonia dalle suore (che già erano
paurose di loro). Il paesino si chiamava Bellaria se non sbaglio (te
la ricordi eh? La colonia al mare).
Perché
andavo in colonia estiva? Boh, mi sembra ci fosse lo zampino del
comune di Milano, presumo per dare un po’ di aria buona ai bimbi
tisichelli di città (presente, ero scheletrico come un vestitino
trasparente).
La
colonia era gestita dalle suore, di cui noi bambini avevamo una paura
terribile (perché? Non ricordo i motivi ma la paura era indubbia).
Ricordo un miliardo di bambini e un refettorio enorme come una
cattedrale (rivedendolo oggi sarà stato uno stanzone ma allora mi
sembrava immenso).
A
tavola bisognava mangiare e stare zitti, perché intanto leggevano
una storia (educativa, ovvio). Ogni tanto a tradimento chiamavano un
bambino e gli dicevano di ripetere. Un giorno chiamarono pure me ma
avevo passato il pranzo a scherzare e feci una clamorosa scena muta
(la favola era Peter Pan, che da allora io odio con tutte le mie
forze). Per punizione quel giorno non mangiai il budino.
La
sera dopo le preghierine si guardava un film su Bernadette o Fatima e
poi a letto (altri tempi, allora il lavaggio del cervello faceva
parte di una sana educazione cattolica).
Insomma,
bisognava imparare a sopravvivere e crescere lo stesso, ma il
guinzaglio intriso di timore era cortissimo.
Vi
dico solo questo. Un pomeriggio giocando alle giostre caddi e mi
slogai la spalla sinistra. Un male cane. Ma tacqui perché le giostre
erano vietate e temevo le suore. Il dolore non passava e quella sera
per svestirmi e mettermi il pigiama dovetti farmi aiutare da un
amichetto. Che dolore.
Avevo
il TERRORE delle suore e hai voglia oggi a riderci su. Il giorno dopo
se ne accorsero e mi mandarono subito dal medico del mare che mi
ingessò il braccio e mi chiese stupito “Perché non hai detto
niente?”
“Avevo
paura.”
“Rischi
che ti resta il braccio storto. Non farlo più.”
Mi
passò tutto ma una piccola conseguenza mi è rimasta, a imperituro
ricordo. Con la mano destra riesco a toccarmi la spalla senza
problemi, ma da allora non riesco più a piegare il gomito e con la
mano sinistra toccarmi la spalla sinistra.
Maledetto
Peter Pan, quasi quasi preferisco Capitan Uncino! Bambini, non state
zitti!
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