GARIBALDI
L’11
maggio del 1860 avvenne un episodio che poteva cambiare il corso
della storia. Un certo Giuseppe Garibaldi, a capo di un manipolo di
uomini vestiti in maniera bizzarra (camicie rosse!), sbarcò a
Marsala in Sicilia. Il suo intento era chiaro: fomentare
l’insurrezione dell’isola, appoggiando ribellioni e moti
rivoluzionari.
In
questo modo l’isola sarebbe diventata ingovernabile e si sarebbe
sottratta al controllo dei Borboni, allora a capo del regno delle Due
Sicilie e padroni incontrastati dell’isola.
Ma
il giovane re Francesco II non si fece cogliere impreparato. Era
salito al regno da poco ma già da tempo aveva intuito le mire
espansionistiche dei Savoia, che allora regnavano in Piemonte. Anche
dalla sua reggia di Napoli, Francesco II capiva bene che dietro
all’avanzata di Garibaldi in Sicilia c’erano loro, i
“piemontesi”. Bisognava assolutamente fermare questi garibaldini.
La
cosa era più facile a dirsi che a farsi. Garibaldi, uomo di un certo
carisma, mieteva successi. Purtroppo Marsala e altre cittadine
dell’isola caddero presto, ma l’occasione buona arrivò il 27
maggio a Palermo. Ci furono tre giorni di aspri combattimenti per le
strade ma alla fine, conoscendo meglio il territorio, le truppe
borboniche ebbero la meglio sulle improvvisate armate di rivoltosi.
Lo
stesso Garibaldi fu catturato e, dopo un processo sommario, fucilato
sul posto. Francesco II venne a saperlo dopo a cose fatte, quindi
sono inutili le polemiche vivissime che ci furono sul fatto che
avrebbe potuto risparmiarlo. Si mormora che esistano delle foto del
cadavere del nizzardo ma non sono mai state rese pubbliche.
Di
sicuro è quello che avvenne dopo: Francesco II mandò un chiaro
messaggio a Vittorio Emanuele (il famoso “Fuitevinne, malamente!”)
e dopo la vittoria di Palermo pensò solo a consolidare il suo regno,
operando una serie di epurazioni da tutti gli elementi avversi ma
avendo sempre di buon occhio le arti, la pace sociale e il benessere
del popolino, la vera base del suo governo.
Ciò
pose le basi del Rinascimento Borbonico, che nel nuovo millennio
rende ancora il Regno delle Due Sicilie uno dei migliori d’Europa.
Oggi i Borboni, uno degli ultimi Re in Europa, regnano sul sud Italia
in maniera incontrastata, mentre per esempio Roma (che si venne a
sapere aiutò in varie maniere sotterranee la dinastia borbonica) è
governata come è risaputo dal Papa.
Il
nord Italia è sempre diviso in vari litigiosi staterelli.
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