LA DOMENICA DELLE PALME
“Sia
lodato Gesù Cristo.”
“Sempre
sia lodato.”
“Ragazzi,
è con gioia infinita che vi vedo tutti qui, riuniti al Catechismo.
Oggi parleremo della Domenica delle Palme. Sapete cosa si celebra?”
“No,
Don Piero.”
“La
festosa entrata di Gesù nella città di Gerusalemme, la grande
capitale.”
“Aveva
già compiuto i miracoli?”
“Certo
e soprattutto con la resurrezione dell’amico Lazzaro aveva
impressionato tanti. La sua fama di guaritore si era già sparsa
nella regione della Galilea, lo cercavano tutti. Per questo quando
entrò in città lo accolsero con gli osanna.”
“Gli
volevano bene. Avevano grandi speranze.”
“Sì,
era un grande evento per loro, a quei tempi le malattie erano
tremende. Lo scrivono tutti i quattro vangeli di questa entrata
trionfale. Lo accolsero sventolando festosi rami di ulivo e di
palma.”
“Don
Piero, mia mamma ha già portato un rametto di ulivo a casa. Lo
appende in cucina e ogni sera dice le preghiere.”
“Tua
mamma fa bene, l’ulivo è un simbolo di pace e di armonia, il
messaggio per tutti che Gesù invitava a volersi bene. Ricordate la
colomba della pace, che trasporta nel becco un rametto di ulivo? Pace
e amore.”
“E
allora perché una settimana dopo è stato ammazzato?”
“Crocefisso,
che è una morte ancora peggiore. Gli abitanti della captale non
erano pronti per il suo messaggio di fratellanza. Lo tradirono e lo
consegnarono ai Romani, che lo misero in croce.”
“Poverino.”
“Gesù
è morto per noi per i nostri peccati. Così veloce passa la gloria
del mondo. Ricordatelo ragazzi, solo nella vita eterna troverete il
vero valore.”
“Ma,
Don Piero, Gesù non aveva fatto niente.”
“Gesù
proclamava il Regno dei Cieli e tutti avevano paura del giudizio
divino e di essere condannati.”
“No,
non è vero! Don Piero, non è vero! ”
“Scusa
Luchino, sei tu?”
“La
verità è che poco dopo essere entrato in Gerusalemme Gesù ha
compiuto un gesto che gli ha rivoltato contro tutte le simpatie.”
“Ma
cosa dici.”
“E’
passato dalle stelle alle stalle quando ha cacciato i mercanti dal
Tempio con la frusta! Gesù ha perdonato tutti, ladri assassini
prostitute, solo una categoria non ha perdonato, quella dei mercanti
che facevano soldi nel nome di Dio.”
“Non
sopportava giustamente che si facessero affari nella casa di Dio,
caro Luchino. Secondo il vangelo di Marco è andato nel Tempio
addirittura il giorno dopo essere entrato in Gerusalemme, voleva
ritornare alla antica purezza. Il messaggio di Dio è ben più
profondo di qualche compravendita.”
“Appunto.
E secondo lei gli abitanti della città, che con gli affari del Tempo
ci campavano, come possono aver reagito? Gli hanno voltato le spalle.
Altro che guaritore, si è rivelato subito un agitatore politico. E
lo hanno segnalato ai Romani che alla prima occasione lo hanno
arrestato e dopo un processo sommario condannato a morte.”
“Il
messaggio di Gesù è armonia e amore.”
“Appunto.
Il suo messaggio è contro la società dei soldi, contro una
religione che mescola fede e affari. Ecco perché è stato
condannato, si sono accorti che il suo messaggio non era neutro,
minava alle basi le fondamenta di quella società.”
“Attento
a considerare il processo a Gesù solo come un fatto di ordine
pubblico, c’era ben altro sotto.”
“Don
Piero, la verità è che Gesù Cristo era un rivoluzionario. Non
hanno perso tempo e in pochi giorni come un sovversivo l’han fatto
fuori.”
“Luchino,
e come mai allora le sue parole sono sopravvissute per 2000 anni?”
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