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sabato 27 aprile 2019


IL GIACCHETTO MACCHIATO

“Tesoro finalmente sei arrivato! Come è andato il viaggio?”
“Ciao bella, eccomi qua. E’ stata dura ma il tuo Luca ce l’ha fatta. A proposito, portami subito a casa che devo fare una pisciatona! Presto, prima che arrivi lo tsunami.”
“Subito caro. Ma… niente, te lo dico a casa.”
“Cosa c’è?”
“Niente niente, te la dico dopo.”
“Eh no dai, non tenermi sulle spine. Cosa c’è?”
“Perché hai messo questo giacchetto da pescatore?”
“E’ molto comodo e pieno di tasche come piace a me. Ci posso portare un sacco di cose. Ho le tasche piene.”
“Non proprio il massimo dell’eleganza. Da noi lo portano i vecchi.”
“E allora? Io poi non lo chiamo giacchetto da pescatore ma sahariana, fa più figo.”
“E’ orribile fidati, dà una idea di sciatto che manco immagini. E poi ho notato che c’è una macchia.”
“Dove?”
“Qui sulla spalla, non te n’eri accorto?”
“Ah sì ma è piccola pensavo non te ne accorgessi.”
“Figurati.”
“Non so neanche di cosa si tratti ad essere sincero, c’è da un sacco di tempo, ma è importante?”
“Mi fa una tristezza…”
“Tristezza? Guarda che il giacc….la sahariana è pulita.”
“Mi ricorda tanto quei vecchietti che sono vestiti dalle badanti, senza amore, senza cura. Li incontro per strada e riconosco subito quando non c’è una moglie dietro.”
“Io non ho la badante, faccio tutto da solo.”
“Si vede caro si vede che ti vesti senza amore. Ma tranquillo che adesso quando passo da casa tua cambia tutto.”
“Ehm in che senso?”
“Quel tuo armadio ha bisogno di una bella ripassata. C’è da sbattere via un sacco di roba.”
“Con cautela eh, cautela mi raccomando. A certi vestiti ci sono affezionato.”
“Tu sta tranquillo e lasciami fare.”
“Tranquillo ho saputo che si è impiccato.”
“Non avrai mica paura eh? Siamo arrivati, vai pure in bagno. Dopo quando esci vieni qua che ci penso io a sceglierti i vestiti. Voglio vestirti con amore.”
“Grazie ma non sono il tuo bambolotto!”
“Ma sì ma sì. Vai vai a far la tua pisciatina senza paura.”



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