IL GIACCHETTO MACCHIATO
“Tesoro
finalmente sei arrivato! Come è andato il viaggio?”
“Ciao
bella, eccomi qua. E’ stata dura ma il tuo Luca ce l’ha fatta. A
proposito, portami subito a casa che devo fare una pisciatona!
Presto, prima che arrivi lo tsunami.”
“Subito
caro. Ma… niente, te lo dico a casa.”
“Cosa
c’è?”
“Niente
niente, te la dico dopo.”
“Eh
no dai, non tenermi sulle spine. Cosa c’è?”
“Perché
hai messo questo giacchetto da pescatore?”
“E’
molto comodo e pieno di tasche come piace a me. Ci posso portare un
sacco di cose. Ho le tasche piene.”
“Non
proprio il massimo dell’eleganza. Da noi lo portano i vecchi.”
“E
allora? Io poi non lo chiamo giacchetto da pescatore ma sahariana, fa
più figo.”
“E’
orribile fidati, dà una idea di sciatto che manco immagini. E poi ho
notato che c’è una macchia.”
“Dove?”
“Qui
sulla spalla, non te n’eri accorto?”
“Ah
sì ma è piccola pensavo non te ne accorgessi.”
“Figurati.”
“Non
so neanche di cosa si tratti ad essere sincero, c’è da un sacco di
tempo, ma è importante?”
“Mi
fa una tristezza…”
“Tristezza?
Guarda che il giacc….la sahariana è pulita.”
“Mi
ricorda tanto quei vecchietti che sono vestiti dalle badanti, senza
amore, senza cura. Li incontro per strada e riconosco subito quando
non c’è una moglie dietro.”
“Io
non ho la badante, faccio tutto da solo.”
“Si
vede caro si vede che ti vesti senza amore. Ma tranquillo che adesso
quando passo da casa tua cambia tutto.”
“Ehm
in che senso?”
“Quel
tuo armadio ha bisogno di una bella ripassata. C’è da sbattere via
un sacco di roba.”
“Con
cautela eh, cautela mi raccomando. A certi vestiti ci sono
affezionato.”
“Tu
sta tranquillo e lasciami fare.”
“Tranquillo
ho saputo che si è impiccato.”
“Non
avrai mica paura eh? Siamo arrivati, vai pure in bagno. Dopo quando
esci vieni qua che ci penso io a sceglierti i vestiti. Voglio
vestirti con amore.”
“Grazie
ma non sono il tuo bambolotto!”
“Ma
sì ma sì. Vai vai a far la tua pisciatina senza paura.”
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