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domenica 31 marzo 2019


DONNE

“Bentornato caro, come è andata oggi al lavoro?”
“Uff, sono stanchissimo. Non vedo l’ora di rilassarmi un po’.”
“Siediti qui allora. Voglio farti vedere una cosa.”
“Cosa, tesoro?”
“E’ una sorpresa! Chiudi gli occhi...siediti qui...adesso apri! Oggi ho appeso questo quadretto, non è bellissimo?”
“Ma è storto.”
“Guarda i chiodini come son carini. Ho passato mezzora a sceglierli.”
“Ma è storto.”
“Si abbinano bene al colore della cornicetta, non trovi?”
“Ma è storto.”
“Non capisci mai niente niente. Aspetta che chiamo la mia amica Gina in videochiamata per avere un po’ di soddisfazione. Ciao Gina!”
“Ciao cara, come va?”
“Volevo farti vedere un quadretto che ho appeso oggi, eccolo. Ti piace?”
“Che meraviglia, ma è bellissimo! L’hai appeso tu?”
“Certo.”
“Ma che brava che sei. Sempre pensato che sei la migliore. Che bei fiori dipinti, che bei colori!”
“Vedessi come sta bene. Grazie Gina, ora però devo chiudere. Hai visto? Anche per la mia amica Gina è bellissimo, la questione è chiusa. E adesso cosa mi dici?”
“Ma è sto...è splendido! Grazie amore. Tu rendi più bella la mia vita.”
“Bravo. Ti amo tantissimo.”



sabato 30 marzo 2019

Un grande generale del passato ci indica cosa fare anche quando siamo stanchi


venerdì 29 marzo 2019

LA CATTIVA COMPAGNIA

“Signor giudice, il mio cliente proviene da un quartiere molto turbolento e poco raccomandabile, per questo ha commesso il reato di cui lo si accusa.”
“Non vedo il nesso tra il quartiere e il reato, avvocato. Si spieghi meglio.”
“Signor giudice, per me è stato facile intraprendere una buona strada. E’ una questione di umanità. La mia famiglia era a posto e mi ha fatto studiare in buone scuole, ma questo ragazzo non è stato così fortunato.”
“Annosa questione se e quanto l’ambiente circostante determini la delinquenza.”
“Non solo l’ambiente degradato e la famiglia d’origine, signor giudice, ma anche le persone che si incontrano.”
“Soprattutto quelle, avvocato. Il suo cliente faceva parte di una banda che per mesi ha seminato il panico in mezza città.”
“Il suo ruolo era estremamente marginale!”
“Questo non significa granché e a quanto risulta dai verbali di polizia era molto di più di un semplice appoggio esterno, era un complice.”
“No, non così! Purtroppo il mio cliente è stato tirato dentro da certe amicizie, da una serie di cattive compagnie molto facili da trovare nella sua zona...”
“Santo Dio, un giorno o l’altro le prenderemo queste cattive compagnie!”
“...e lui era giovane e influenzabile e il suo grado di consapevolezza nullo.”
“No, non nullo, avvocato. Ognuno di noi diventa presto responsabile di quello che fa. In prima persona, non scarichiamo sempre la colpa sugli altri. Altrimenti non ne usciamo più e non esistono più colpevoli.”
“Però esistono le attenuanti!”
“Questo è vero ma la responsabilità resta personale, personalissima, lo sa bene. Altrimenti finiamo come i mafiosi, che al posto del pentito uccidono il fratello.”
“Il mio cliente non ha ucciso nessuno, signor giudice.”
“E’ vero, avvocato, mi scusi se ho esagerato, era per capirci. Per far capire al suo cliente che provenire da un ambiente malato è stata una vera sfortuna, ma alla fine è stato lui e solo lui a far parte della banda. E’ stata una scelta, in cui la cattiva compagnia non c’entra.”
“Eppure, signor giudice, se per esempio tutti fumano mi metto a fumare anch’io.”
“Ne è sicuro?”


mercoledì 27 marzo 2019

IL LIBRO MISTERIOSO

Amo i libri, ne ho tanti. Ho iniziato ad accumularli sin da bambino, ero un topino da biblioteca.
Ammetto che forse sono un filo malato, il guaio è che questa malattia mi piace. Adesso mi sono dato una calmata rispetto al passato, molti li ho regalati, però ehmm ne ho ancora parecchiotti.

E amo i bibliofili come me. Ricordo ancora una vignetta in cui uno, carico di libri costosi appena comprati, diceva alla sconsolata moglie "Una nuova lavatrice? E che ce ne facciamo?". Appunto.
Ieri però mi è successo un fatto insolito. Dando una occhiata distratta ad una delle mie librerie ho notato un dettaglio che stonava.
Guardando meglio ho capito: c'era in mezzo agli altri un libro sconosciuto, che non sapevo fosse in casa mia (sì, li conosco tutti). Un intruso!

L'ho aperto, l'ho sfogliato, non mi evocava nulla.
O sto rincoglionendo e non mi ricordo più di averlo preso -probabile- o qualcuno che mi conosce bene mi ha fatto uno scherzo.

Il libro (di cui non dirò il titolo per evitare pubblicità) infatti parla di un tema per me intrigante, la ricerca dell'arca di Noè sul monte Ararat in Turchia. Ci sono anche delle foto, sembra fatto bene.

Ok, stasera ho da leggere. Non sapevo d averlo ma come è scritto nella Profezia di Celestino, "nella vita bisogna sapere approfittare delle coincidenze".
In fondo trovare un libro sconosciuto in casa è una delle gioie della vita, no?


martedì 26 marzo 2019


INVECCHIARE PRIMA DEL TEMPO

Guardo i nonni che si muovono lentamente e gli altri vecchi col bastone. Il loro tempo migliore è passato e ora guardano il mondo, sorridendo ai nipoti.

Li guardo e annuisco. Mi è arrivata addosso una malattia per cui capisco bene cosa provano, tutta la loro fatica quotidiana che i “giovani” non notano neanche.
Gesti che prima erano svolti in un lampo, senza pensarci, ora sono lenti e richiedono attenzione. Mangiare, vestirsi, andare in bagno, afferrare qualcosa, alzarsi, recarsi in un’altra stanza....

E paradossalmente farli lentamente costa molta ma molta più fatica, lo sforzo è assai maggiore. Come quando in palestra l’istruttore ti obbligava a ripetere un esercizio leeeentamente.

Non se ne esce. O ti fai aiutare, perdendo la tua autonomia, o ti devi rassegnare ad una grande fatica. I vecchi ci sono arrivati con il tempo, in maniera naturale, io in modo più rapido.
Cosa altro è la Sclerosi Multipla se non un invecchiamento precoce?



lunedì 25 marzo 2019


UN INCONTRO SEGRETO

Un giorno, tanto tempo fa, tutti gli animali si riunirono per un incontro segreto nel cuore della foresta.
L’evento era importante: già da tempo avevano stabilito chi fosse il più forte, il più importante, il più veloce. Ora era tempo di fondare una religione, con regole che fossero valide e accettate da ogni animale.

Quando furono riuniti in cerchio, un vecchio cobra cieco venne avanti e parlò all’assemblea. Iniziò ringraziando quelli che erano venuti, sentiva le loro voci, c’erano quasi tutti: il leone maestoso, la farfalla colore del cielo, gli ippopotami, le lunghe giraffe, le antilopi, i gufi. Non era mancanza di rispetto se non nominava qualcuno, ma erano proprio tanti.

Iniziò presto una discussione, ognuno voleva dire la sua e alla fine si misero d’accordo su poche regole, il fondamento della religione animale:
1.Tutti gli animali hanno il diritto di amare la vita e il mondo
2.Se per nutrirsi bisogna uccidere un altro animale occorre farlo rapidamente. Erano vietate le sofferenze inutili
3.Ogni animale rispetterà la natura che lo circonda, essendo libera e di tutti.

Ci fu qualche brontolio da parte dei castori, che bloccavano i fiumi con le loro dighe, ma alla fine le tre leggi vennero approvate. “Diamo inizio alla festa!”, esclamarono i pavoni. Ma una vecchia tigre brontolò, gelando i partecipanti.

“Cosa facciamo con gli esseri umani?”
La tigre conosceva bene l’argomento, era stata rinchiusa per 10 anni in uno zoo. “Non è un caso che oggi non ci sono. A voi sembrano bambini, così lisci, innocui, senza artigli. Ma io so che son ferocissimi con noi e non hanno mai esitato a far soffrire qualcuno. A volte per divertimento.”
Molti animali annuirono e qualcuno mormorò qualcosa. La tigre aveva ragione.

Un corvo ruppe il silenzio con la sua voce: “io li conosco bene, è da sempre che li guardo dall’alto. Da sempre e devo dirvi una cosa. Oggi abbiamo fondato una religione, non è vero? Con regole accettate da tutti, giusto?”
“Sì.”
“Ma in tutte le religioni ci sono i diavoli, quelli che vogliono distruggere, far soffrire. Ecco: da oggi prendiamo coscienza che l’essere umano per tutti noi sarà il demonio. Ci farà soffrire, ci perseguiterà, ci massacrerà, distruggerà la natura, stiamone lontani! Noi lo sappiamo da tempo che l’uomo è il diavolo e voi?”

Purtroppo non tutti gli animali furono d’accordo. Molti accettarono le parole del corvo e da allora evitano gli uomini come la peste, ma altri dal cuore grande non potevano semplicemente crederci: era impossibile che altri animali non seguissero quelle regole così ovvie!

Ed ecco perché da allora ci sono molti che non si fidano ed altri che, nonostante il dolore che ricevono, continuano ad amare gli esseri umani.




domenica 24 marzo 2019


SEDUTI SOPRA UN TETTO A PARLARE DELLA VITA

“Che bella notte, si vedono tutte le stelle.”
“E’ vero, quasi quasi dimentico la mia vitaccia.”
“Io ti ammiro molto, non so come fai. Nelle tue condizioni mi sarei buttato giù chissà quante volte.”
“Non è che ho molte alternative, lo sai, o così o rinuncio a vivere...senti, ma secondo te c’è qualcuno su quelle stelle?”
“Probabile. Magari anche loro ci stanno guardando.”
“Che peccato non poterli salutare. Chissà cosa potrebbero dire.”
“Rimarremo sempre con la curiosità. Ma sarebbe bellissimo.”
“Ehy, guarda quella stella come è luminosa!”
“Quale?”
“Quella. E’ stupenda.”
“Dai fa freddo, torniamo dentro.”
“Aspetta. Lasciami guardare ancora un po’.”



venerdì 22 marzo 2019


L’UNICO ITALIANO CONOSCIUTO IN CINA

Aeroporto di Pechino, qualche anno fa. Il Tartaro sta aspettando l’aereo che lo porterà finalmente in Italia. E’ stata una bella vacanza ma è finita, intanto si gode queste ultime ore sul suolo cinese e si guarda intorno.
Quanta gente che c’è in questo mondo. Una ragazza cinese si siede accanto a lui.

“Excuse me, can I talk with you?”. La ragazza cinese, capelli neri, gentilezza e occhiali come tutte le ragazze di queste parti, vuole proprio parlare con me. Sta studiando la lingua inglese, ha intravisto me dalle fattezze occidentali e adesso vuole fare un poco di pratica. Ma certo.

La ragazza è molto cortese ed è un piacere parlare con lei, con qualche titubanza ma ci capiamo (non è che anche il mio inglese sia il massimo) e tra le prime domande che mi rivolge c’è ovviamente da dove vengo: “where do you come from?”
“Italy.”
“Italy?”

Lì succede un qualcosa che mi è capitato spesso nei giorni scorsi, nei suoi occhi intravedo il nulla. Mi rendo conto che la parola Italia non le evoca niente, non sa che una nazione chiamata Italia esiste. Possibile? Certo la Cina è grande, ma non è tutto il mondo.
Quasi offeso nel mio orgoglio nazionale, inizio ad elencare a casaccio le glorie italiote:
“Leonardo… Raffaello… Michelangelo…. Galileo… Garibaldi… Dante!”
Vuoto totale. Decido di alzare il tiro.
“Giulio Cesare… il gladiatore…. Venezia… Il Papa…. Il Colosseo… Roma!”
“Loma?”

Cambio genere.
“Trapattoni… Paolo Rossi… Tardelli...”
Niente. E capirai, qui lo sport nazionale è il ping pong.
E’ a quel punto che mi decido di giocare l’ultima carta, che in situazioni simili ha funzionato.
“Berlusconi.”
“AH YES!!! BUNGA BUNGA!!”
Ora è interessata, vuole sapere perché lo abbiamo mandato via, in fondo a lui piacevano solo le feste e le ragazze. Era così comico, così funny!

Cheffiguradimm. Duemila anni di civiltà e questo è il risultato.
E quando oggi ho visto le foto del presidente cinese Xi Jinping con il nostro Mattarella lo so, lo so a cosa pensavano un miliardo di cinesi.








DATEMI UN CONSIGLIO

Non so cosa dire. Vi racconto una storia. Magari chi ci è passato può dirmi qualcosa e comunque siete persone intelligenti, di voi mi fido.

Tre anni fa una coppia di amici benestanti e senza figli decide di adottare dei bambini. Dopo tutte le estenuanti carte, i colloqui, le visite etc ricevettero il nulla osta e si recarono in Romania, dove in un orfanotrofio gli diedero due fratellini di 10 (lei) e 12 (lui) anni.

Le prime foto erano impressionanti: lui aveva già lo sguardo tagliente, il giubbotto di pelle e teneva in bocca una sigaretta spenta. La bambina invece puttaneggiava con trucco e gonnelline e aveva solo 10 anni.

Arrivati in Italia nel giro di pochi mesi ci fu in loro una metamorfosi stupefacente: impararono subito la lingua e ridiventarono due bambini normali, li vedevo foto dopo foto e video dopo video cambiare nei gesti, nel modo di porsi, nel vestire etc. Faceva bene al cuore vederli cantare e giocare con gli altri bambini.

Certo ci sono ancora problemi. il ragazzino ogni tanto incendia materassi mentre la sorella nella notte scoppia in pianti inconsolabili ma è tutto nella norma, mi stupirebbe il contrario. Il lato brutto della storia è un altro.

Questa coppia di amici era in crisi e come tante coppie in crisi ha pensato di risolverla con dei bambini.
Ricordo che chiedevo loro "ma è il caso?" e loro rispondevano che avevano già fatto tutti passi, che ormai non potevano tirarsi indietro, che ora sarebbero diventati una vera famiglia ecc.

E per qualche tempo ammetto che ha funzionato. Ma ora la crisi è ritornata e ormai sono due separati in casa che bisticciano sempre e dormono distanti. In casi normali si direbbe loro di separarsi subito ma adesso ci sono due bambini che ne hanno già passate di ogni, kz!!

Cazzocazzocazzo


mercoledì 20 marzo 2019


CIAO ROSITA

Rosita Pizzariello è morta.
Le solite piaghe da decubito, la solita setticemia, la solita crisi respiratoria. Era malata da molti anni, aveva dato disposizione che non ci fosse alcun accanimento terapeutico e così è stato.
Le amiche se ne vanno e lasciano noi brutti alla nostra brutta vita.

E ora non potrò più sentire i tuoi messaggi, i tuoi rimproveri, i tuoi racconti.
Mancherà a tutti quelli che l’hanno conosciuta, per molti versi Rosita era inarrivabile. Penso anche ai suoi due figli, nonostante la mattia è stata sempre una mamma attenta e presente.
Rimangono i ricordi, come quel capodanno alternativo a casa tua, passato a farci coraggio a vicenda e a cantare le canzoni di Tenco.



sabato 16 marzo 2019


E’ POSSIBILE ALZARSI DALLA SEDIA A ROTELLE?

L’anno scorso la Asl mi portò in casa questo aggeggio piuttosto ingombrante, lo Standing (o Statica in italiano).
Serve a rimettere in piedi le persone che non ce la fanno più a restare alzate. Quando ti mettono in posizione eretta, in pratica con questa macchina sei come bloccato, “imbragato”, non puoi cadere nemmeno se vuoi. Sei in piedi immobile e ti guardi intorno.

Il tecnico che l’ha sistemata è stato chiaro: “Mezzoretta una o due volte al giorno, non di più sennò si rischia la flebite. Mi raccomando poi di non posizionarla contro il muro, la persona intanto che sta in piedi chiacchiera, legge, guarda la tv e il tempo passa veloce.”

La prima volta che mi ci han messo mi sono stupito. Finalmente rivedevo il mondo dall’alto. Non guardavo più da tempo le persone negli occhi. Ma è così che dovrebbe essere.
Sempre quando finisco lo Standing mi accascio stanchissimo sulla sedia, per qualche minuto sono morto. Eppure son solo stato in piedi, non ho fatto niente. Mi ero proprio disabituato.
Abbino allo Standing anche la fisioterapia, 3-4 volte la settimana vengo strigliato a dovere e cerco di smuovere tutto. Doloretti vari ma che ve lo dico a fare?

I risultati comunque si vedono. Ho ripreso a fare qualche passo, in casa mi muovo agevolmente (insomma, mani alle pareti, ci siamo capiti), mi vesto e mi spoglio finalmente da solo, esco di casa con la stampella anche se per pochi metri.
Una tartaruga va più veloce di me, mi supera e dice “Forza Luca, forza! La vuoi l’autonomia?”

Ho notato però un fenomeno strano, per cui chiedo lume a voi espertissimi.
Dopo qualche mese di Standing, la sera prima di addormentarmi sentivo i polpacci che mi formicolavano, ogni tanto prudevano, si indurivano. E questa sensazione a poco a poco si alzava.
Dopo qualche settimana la pulsazione arrivò alle ginocchia e ora inizia a salire per le cosce. Sono i muscoletti che si stanno riattivando, ho concluso.
Ora quando vado a letto passo un paio di minuti a sentirmi le gambe che vibrano. E’ una bella sensazione. Bravi ragazzi, bravi, ritornate alla vita.
Succede anche a voi? Quando finirà? Cosa mi devo aspettare?






giovedì 14 marzo 2019

MUSSOLINI

“Mussolini ha fatto tante cose buone, purtroppo anche un paio di errori che hanno rovinato tutto: la entrata in guerra e l’emissione delle leggi razziali” (talvolta si aggiunge il delitto Matteotti, di cui si assunse comunque la responsabilità politica).

“Ah se non si fosse alleato con quel pazzo di Hitler! Adesso in Italia saremmo ancora fascisti e vedremmo “quel” nome che in tanti rimpiangono da tutte le parti”.

Discorsi che ho sentito tante volte, anche di recente usciti dalla bocca di un politico.
Ma non sono veri. Non sono veri, mettiamocelo bene in testa.

Dal Presidente Mattarella è uscita una osservazione giustissima: “dire che Mussolini fece purtroppo degli errori (la guerra, le leggi razziali etc) è affermare un falso. Non furono errori ma la LOGICA conseguenza del Fascismo”.
Cosa ci aspettiamo infatti da un regime fascista? Il suffragio universale, il rispetto delle minoranze, la pace nel mondo?
O la repressione del dissenso, la pace sociale imposta a colpi di manganello, l’appoggio a regimi guerrafondai, i tragici errori che purtroppo rovinano il bel ricordo delle cose buone? Le dittature (e includo anche Stalin) opprimono e hanno molte cose in comune.
Non diciamo più che quelli furono errori. Non lo furono e lo sapete bene anche voi.


domenica 10 marzo 2019


VI CHIEDO UN PARERE

“Ciao, Laura carissima, come va? E’ una vita che non ti vedo.”
“Oh ciao Luca, grande amico, adesso bene. Adesso.”
“Non dirmi che...”
“So cosa stai pensando e ti dico solo questo: hai ragione.”
“Ancora?”
“Sto uscendo da un periodo di depressione pazzesca. Ho passato giorni sul divano a mangiare Nutella. Volevo farla finita. Soltanto da poco ho ricominciato ad uscire.”
“Oddio, perché non mi hai chiamato...che è successo?”
“Mal di cuore, il solito, non volevo annoiare tutti.”
“Non mi avevi detto che con quell’uomo sposato andava bene? Stava lasciando moglie e figlio per te. E io che ti pensavo sistemata, era solo questione di tempo.”
“Anch’io, ero felicissima. Si stava già preparando la casa per noi due. Solo che mentre eravamo all’Ikea a scegliere la cucina è scoppiato a piangere.”
“Ma non me lo avevi descritto come un uomo tutto di un pezzo?”
“E invece è crollato davanti a me. Gli ho chiesto cosa era successo e lui tra le lacrime ha rivelato che qualche giorno prima al figlio avevano trovato un tumore. Mi ha fatto pure vedere delle carte con il suo nome”
”E cosa c’era scritto?”
“Non mi ricordo bene, ero sconvolta pure io. Anche perché mi disse che aveva scelto di restare vicino al bambino e di volergli dedicare tutto il tempo che gli restava.”
“Ti lasciava insomma.”
“Sì ma lui non avrebbe voluto. Doveva farlo per il bimbo ma non sapeva come dirmelo perché mi amava.”
“E tu?”
“E io mi son fatta forza, non volevo che un bambino soffrisse per causa mia. Gli ho detto di restare vicino a lui e che per un po’ non ci saremmo visti, così lui poteva dedicarsi tutto a suo figlio”
“E io che ti pensavo felice...”
“Ci siamo abbracciati per l’ultima volta, tra gli orsacchiotti e i lampadari in offerta. Poi sono tornata a casa e ho pianto una settimana. Quanto l’ho amato. In un certo senso lo amo ancora.”
“Mi spiace, Laura.”
“E sai cosa è successo la settimana scorsa? L’ho incontrato per caso, gli ho subito chiesto del figlio. Lui ci ha pensato un attimo e poi ha detto che ora stava bene. Sembra che si sia sottoposto ad una cura sperimentale e ha risposto bene. Però qualcosa mi stonava. Poi ripensandoci a casa mi son chiesta se non mi aveva preso in giro.”
“Mmmm….può essere….”
“Adesso lui mi telefona tutti i giorni, vorrebbe rivedermi presto. Secondo te cosa gli devo rispondere?”
“Ehhhh…..”

Vi chiedo un parere, cosa le dico? Non voglio farle del male o essere troppo brusco. Lo posto in questo blog quasi segreto perché è amica su facebook, mi legge e penso che capirebbe.




venerdì 8 marzo 2019


UNA

Una donna mi ha messo al mondo
una donna mi ha imboccato
mia nonna mi ha vestito
una maestra mi ha insegnato a scrivere
una mi ha insegnato la chitarra
una ragazza mi ha sorriso
una ha pianto e gridato per me
una donna ha partorito mio figlio
una donna mi ha castigato
un’altra mi ha consolato
una bambina mi ha preso per mano
una signora mi ha aperto la porta
tante donne mi aiutano
una donna mi telefona ogni sera
Direi che ce n’è abbastanza per avere rispetto




TU NON SEI UN SANTO

(una storia vera)


“Tu non sei un santo.”
“No Dotto’. Nella mia vita a volte… a volte non mi sono comportato bene. E’ giusto che sono qui in carcere.”
“Violenze e maltrattamenti in famiglia. Ti hanno inflitto una pena pesante. Uscirai tra parecchi anni.”
“Io ho il vizio dell’alcool, Dottò. Quando bevo divento violento.”
“Sì, ho visto nel tuo fascicolo. Ti stai curando?”
“Le guardie mi danno il Rivotril due volte al giorno e il Tavor tutte le sere.”
“Poca roba.”
“Ho chiesto di uscire da qui per scontare il resto della pena in una comunità per alcolisti ma non la trovano. Voglio curarmi bene adesso. E’ più di 20 anni che bevo, è ora di smettere.”
“Speriamo. Senti, ho letto nel tuo certificato che hai parecchi precedenti penali per danneggiamenti, rapina, furto in casa, resistenza a pubblico ufficiale, porto di coltelli... Un brutto rosario. Ci sono anche molestie ad una bambina.”
“Sono stato assolto per quello!”
“Dal Tribunale ordinario sì ma dal Tribunale dei carcerati di sicuro no. Il Direttore mi ha riferito che sei ristretto nel Reparto Protetti proprio per evitare il linciaggio. Loro ti hanno già condannato.”
“Mi considerano un infame ma io sono innocente! C’è un gruppo di mafiosi che quando mi vede mi fa sempre il segno del coltello. Ho paura!”
“Lo sai anche tu che per loro non si possono toccare donne e bambini, lo paghi due volte. Cosa farai quando esci di qui?”
“Ritornerò a fare il manovale, Dottò. Mi guardi le mani...io ho le mani da muratore!”
“Hai fatto anche delle cose brutte con quelle mani.”
“Perché avevo bevuto! Ma mi curerò.”
“E dove andrai?”
“Abiterò con la mia nuova compagna. Abbiamo avuto un figlio che è nato l’anno scorso.”
“Cosa? Un altro? Da un’altra donna?”
“Mi vengono a trovare tutte le settimane.”
“Oddio incredibile, tu con i tuoi reati e il tuo passato...hai comunque trovato una donna che ti ha dato fiducia e che ti ama. Che miracolo. Anche se non è la prima volta che lo sento.”
“Io con lei mi son sempre comportato bene, Dottò.”
“Sì, anche l’altra mi ha detto che agli inizi eri tutto gentile ma poi hai iniziato a bere e picchiavi tutti.”
“Non berrò più, Dottore, lo giuro!”
“Non giurare, non c’è bisogno di giurare se sei sincero. Sta tranquillo che ti seguiremo. E il nuovo bambino?”
“Ha 5 mesi, è nato mentre ero in carcere. E’ la mia vita oggi, il mio futuro.”
“Una vita che ti ha dato una nuova opportunità. Riuscirai ad essere un buon padre?”


martedì 5 marzo 2019


IL CORPO MEDITERRANEO

“Luca, posso chiederti una cosa? Magari tu che hai studiato la sai.”
“Vai, Wikitartaro is open.”
“Ho notato che invecchiando sta succedendo qualcosa al mio corpo. Cioè, come tendenza l’ho avuta da sempre, ma adesso sta proprio dilagando.”
“Il corpo riserva infinite sorprese eheheh. Ma in che senso? Che succede?”
“Ho notato un fenomeno strano. La mattina mi sveglio, digerisco anche i sassi, sono lucido, mi metto a lavorare e tiro fino all’ora di pranzo come un mulo.”
“Bravo il mio eroe della classe operaia.”
“Grazie. Però succede che dopo pranzo inevitabilmente vado in coma. Un declino rapido e inarrestabile. Sbadiglio in faccia alla gente, sono rallentato nei gesti, dormirei proprio. Ovviamente malgrado le flebo di caffè la mia produttività… ehmm ne risente.”
“Ti faresti una pennica, come dicono a Roma.”
“Giusto, diciamo che ho compreso il profondo valore della siesta. Sapessi quanti casini mi ha causato sul lavoro.”
“Magari è qualcosa che mangi, hai la digestione lenta.”
“Ci ho pensato anch’io. Ho provato a saltare il pranzo ma il rallentamento c’è sempre.”
“Fino al mattino dopo, quando la storia ricomincia.”
“Eh no, qui sta la sorpresa!Alle ore 18-19 è come se mi svegliassi dal mio torpore, riprendo a produrre e a ragionare come si deve. Tiro fino a tardi, vado a letto, dormo poco, mi sveglio presto etc.”
“Sembra quasi che tu viva due piccole giornate invece di una grossa.”
“Bravo, proprio così! Tu come la spieghi?”
“Boh, avrai un ciclo sonno-veglia tutto tuo.”
“Qui a Milano, dove essere efficienti è un dovere sia al mattino che al pomeriggio, non ti nascondo che al pomeriggio resto indietro. Ma sai dove mi trovo bene a spezzare la giornata in due? Nel sud Italia, lì ho trovato dei ritmi di vita proprio simili.”
“Un po’ lenti.”
“Sembrano lenti, in realtà hanno andature e orari diversi. Seguono il ciclo del sole ho notato, quando nel pomeriggio picchia duro ci si ritira per poi riemergere la sera.”
“Prendere un appuntamento lavorativo con un meridionale nel primo pomeriggio è sempre un rischio insomma.”
“Hai capito bene. Non è allora che ho un corpo mediterraneo?”
“Cosa?”
“Ma sì, ho ereditato dai miei avi una struttura fisica che si è adattata al solleone.”
“Ahahah. Questa è nuova. Non è che è una scusa per lavorare poco?”
“Prova a chiedere ai tuoi amici se è così.”
“Adesso mi informo.”



lunedì 4 marzo 2019

UN CAVALLO SENZA NOME

Nella prima parte del viaggio
Ammiravo ogni cosa intorno a me
Piante, rocce, colline, sorgenti d’acqua
Poi vidi una mosca che ronzava
Sotto un cielo senza nuvole
Faceva molto caldo, il terreno era secco
ma l’aria era piena di magia

Ho attraversato il deserto su un cavallo senza nome
Che bello essere liberi e colpiti dalla pioggia
Nel deserto il nome non ha importanza
Perché nessuno può farti del male

Dopo due giorni sotto il sole del deserto
La pelle cominciò a diventare rossa
Dopo tre giorni nel deserto
Incontrai il letto di un fiume
dove una volta scorreva un fiume in piena
Ma che tristezza vedere che ormai era asciutto

Dopo nove giorni lasciai libero il cavallo
Il deserto si era trasformato in un mare
Notavo che c’erano sempre piante, rocce e colline
L’oceano è un deserto con la vita nascosta sotto
e sopra c’è un travestimento perfetto
Sotto il cemento della città si nasconde la terra
Anche se gli umani l’hanno dimenticato

Ho attraversato il deserto su un cavallo senza nome
Che bello essere liberi e colpiti dalla pioggia
Nel deserto il nome non ha importanza
Perché nessuno può farti del male

https://www.youtube.com/watch?v=Tm4BrZjY_Sg

venerdì 1 marzo 2019


LA NOTTE

Io vivrei di notte. Purtroppo, la gente si ostina a far le cose durante il giorno e non capisce.

Ma non sa cosa si perde. Io che soffro di una malattia particolare l’ho scoperto, di notte sto meglio.
E’ un tempo fresco, meraviglioso, ho scoperto si lavora benissimo, non c’è nessuno che disturba. La mente vaga libera.

E’ ovvio però che, andando a letto tardi, mi svegli tardi. Poi quando mi telefonano la mattina ripetono sempre:
“Ma stavi dormendo?”
“No no, figurati. Dimmi.”

Sempre la stessa storia. Non ho mai capito però perché mi sento in colpa per vivere di notte. Eppure la notte sto così bene.

I neurologi lo sanno. I lupi mannari lo sanno. Le falene lo sanno.