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giovedì 4 ottobre 2018


UNA STORIA GOTICA E TERRIFICANTE

“Raccontami una storia di paura dai, sono stufo delle solite favolette sdolcinate.”
“Forse ne ho una… la raccontava mio zio per mettermi paura, non penso di avertela mai detta.”
“Non pensare di spaventarmi. Di che parla?”
“Del fratello di un re, un ragazzo che si era stufato della vita di corte e aveva deciso di viaggiare nel mondo. Durante il suo ultimo viaggio capitò quasi per caso in un paesello sconosciuto e lì visse una esperienza favolosa.”
“Ma non era una storia di paura? Non mi sembra niente di particolare.”
“Aspetta. Appena gli abitanti del villaggio lo videro arrivare gli corsero incontro facendo una gran festa. Era il primo viandante che capitava da loro dopo tantissimo tempo e venne servito e riverito.”
“Doveva essere proprio isolato quel paesello.”
“Quasi sconosciuto. Le feste durarono tre giorni e tre notti di fila. Ci furono banchetti e brindisi, tutti volevano conoscerlo. Ma dopo tre giorni...”
“Ahia.”
“Niente di eclatante. Un po’ a malincuore il giovane viandante scelse di ripartire e continuare a viaggiare. Gli abitanti del paese vennero a salutarlo in lacrime, lui salutò tutti e si incamminò nella strada che usciva dal villaggio. Solo che successe una disgrazia: alla fine di un ponte un grosso lupo nero balzò fuori dal bosco, lo azzannò e lo sbranò. Il povero ragazzo purtroppo fece una brutta fine e morì sotto le fauci del lupo. Fine.”
“Tutto qui?”
“Le stesse parole che dissi a mio zio, che a quel punto mi raccontò il seguito. Vuoi sentirlo?”
“Certo.”
“Tempo dopo arrivò nel paesello con il suo seguito il re, che era alla ricerca del fratello scomparso. Questa volta però non ci fu nessuna festa e gli abitanti si comportarono normalmente. Il re fece delle domande, tante domande, ma nessuno sembrava ricordarsi di suo fratello. Nessuno.”
“Strano.”
“Il re però non si fidava. Così una sera accolse nella sua tenda lo scemo del villaggio e lo fece ubriacare. Questi gli raccontò una verità terrificante.”
“Il fratello era stato ucciso?”
“Forse sarebbe stato meglio. Il matto rivelò che gli abitanti anni prima avevano stretto un patto col demonio: doveva costruire un ponte su un fiume pericoloso. Il diavolo accettò ma ad una condizione: non voleva soldi, ma il dominio sulla prima anima che transitasse sul ponte.”
“Il prezzo del demonio.”
“Che fu di parola e costruì effettivamente un ponte con travi sataniche e robuste. Solo che… nessuno voleva ovviamente attraversarlo per primo e così il ponte rimaneva inutilizzato. Avevano paura tutti di finire nell’inferno per l’eternità. Ecco perché furono così contenti quando videro il viandante entrare nel villaggio. Avevano trovato la loro anima da sacrificare.”
“Povero ragazzo.”
“Il re andò su tutte le furie nello scoprire che il suo innocente fratello era stato dannato. La sua vendetta fu terribile: incolpò gli abitanti di stregoneria, vennero tutti bruciati sul rogo e il villaggio stesso fu raso al suolo. Sulle sue ceneri fece spargere del sale perché non crescesse più nulla. Il ponte venne distrutto e al suo posto venne messa una lapide di pietra con su inciso “terribilis est locus iste”.
“Che vuol dire?”
“E’ latino, significa “terribile è questo luogo”. Un monito a stare lontani.”
“Che brutta storia. Non ci si può fidare proprio di nessuno.”
“Quando mio zio me la raccontava poi aggiungeva appunto questo: stai attento, nella vita sii cortese ma non fidarti. E soprattutto stai attento alle trappole con il miele, sono quelle che ti faranno più soffrire.”

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