UNA STORIA GOTICA E TERRIFICANTE
“Raccontami
una storia di paura dai, sono stufo delle solite favolette
sdolcinate.”
“Forse
ne ho una… la raccontava mio zio per mettermi paura, non penso di
avertela mai detta.”
“Non
pensare di spaventarmi. Di che parla?”
“Del
fratello di un re, un ragazzo che si era stufato della vita di corte
e aveva deciso di viaggiare nel mondo. Durante il suo ultimo viaggio
capitò quasi per caso in un paesello sconosciuto e lì visse una
esperienza favolosa.”
“Ma
non era una storia di paura? Non mi sembra niente di particolare.”
“Aspetta.
Appena gli abitanti del villaggio lo videro arrivare gli corsero
incontro facendo una gran festa. Era il primo viandante che capitava
da loro dopo tantissimo tempo e venne servito e riverito.”
“Doveva
essere proprio isolato quel paesello.”
“Quasi
sconosciuto. Le feste durarono tre giorni e tre notti di fila. Ci
furono banchetti e brindisi, tutti volevano conoscerlo. Ma dopo tre
giorni...”
“Ahia.”
“Niente
di eclatante. Un po’ a malincuore il giovane viandante scelse di
ripartire e continuare a viaggiare. Gli abitanti del paese vennero a
salutarlo in lacrime, lui salutò tutti e si incamminò nella strada
che usciva dal villaggio. Solo che successe una disgrazia: alla fine
di un ponte un grosso lupo nero balzò fuori dal bosco, lo azzannò e
lo sbranò. Il povero ragazzo purtroppo fece una brutta fine e morì
sotto le fauci del lupo. Fine.”
“Tutto
qui?”
“Le
stesse parole che dissi a mio zio, che a quel punto mi raccontò il
seguito. Vuoi sentirlo?”
“Certo.”
“Tempo
dopo arrivò nel paesello con il suo seguito il re, che era alla
ricerca del fratello scomparso. Questa volta però non ci fu nessuna
festa e gli abitanti si comportarono normalmente. Il re fece delle
domande, tante domande, ma nessuno sembrava ricordarsi di suo
fratello. Nessuno.”
“Strano.”
“Il
re però non si fidava. Così una sera accolse nella sua tenda lo
scemo del villaggio e lo fece ubriacare. Questi gli raccontò una
verità terrificante.”
“Il
fratello era stato ucciso?”
“Forse
sarebbe stato meglio. Il matto rivelò che gli abitanti anni prima
avevano stretto un patto col demonio: doveva costruire un ponte su un
fiume pericoloso. Il diavolo accettò ma ad una condizione: non
voleva soldi, ma il dominio sulla prima anima che transitasse sul
ponte.”
“Il
prezzo del demonio.”
“Che
fu di parola e costruì effettivamente un ponte con travi sataniche e
robuste. Solo che… nessuno voleva ovviamente attraversarlo per
primo e così il ponte rimaneva inutilizzato. Avevano paura tutti di
finire nell’inferno per l’eternità. Ecco perché furono così
contenti quando videro il viandante entrare nel villaggio. Avevano
trovato la loro anima da sacrificare.”
“Povero
ragazzo.”
“Il
re andò su tutte le furie nello scoprire che il suo innocente
fratello era stato dannato. La sua vendetta fu terribile: incolpò
gli abitanti di stregoneria, vennero tutti bruciati sul rogo e il
villaggio stesso fu raso al suolo. Sulle sue ceneri fece spargere del
sale perché non crescesse più nulla. Il ponte venne distrutto e al
suo posto venne messa una lapide di pietra con su inciso “terribilis
est locus iste”.
“Che
vuol dire?”
“E’
latino, significa “terribile è questo luogo”. Un monito a stare
lontani.”
“Che
brutta storia. Non ci si può fidare proprio di nessuno.”
“Quando
mio zio me la raccontava poi aggiungeva appunto questo: stai attento,
nella vita sii cortese ma non fidarti. E soprattutto stai attento
alle trappole con il miele, sono quelle che ti faranno più
soffrire.”
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