IL MIO PENSIERO SUL CASO DI STEFANO CUCCHI
Premetto
che sul caso di Stefano Cucchi, morto in carcere in seguito al
pestaggio delle guardie, so quello che sanno tutti. Non ho
particolari rivelazioni ma solo considerazioni generali.
In
questa vicenda ci sono degli elementi che mi stonano, fortemente mi
stonano. La storia del PESTAGGIO per esempio non mi ha mai convinto.
L’accanimento
delle guardie sul suo corpo, che hanno provocato nel ragazzo già
debilitato quelle gravissime lesioni che lo porteranno alla morte, è
stato a parere mio condotto con una tale ferocia (i resoconti fanno
rabbrividire) che non si può parlare di un semplice pestaggio per
“dargli una lezione”, come purtroppo avviene spesso in quei
contesti.
No.
Qui si è andato oltre agli “usuali” maltrattamenti, Cucchi
doveva pagarla per qualche cosa. E più che di pestaggio io parlerei
allora di “spedizione punitiva”. Un REGOLAMENTO DI CONTI Cucchi
doveva subire una punizione esemplare grave, che facesse da monito.
Cosa
mai aveva combinato? Non ne ho idea ma ad occhio niente di lecito,
che forse coinvolgeva altre persone nella struttura. Per inciso ciò
spiegherebbe anche l’OMERTA’ da sottobosco che circonda come una
nebbia cattiva tutta questa storia: non solo le guardie ma anche il
personale sanitario (vergogna) e lo stesso Cucchi hanno minimizzato e
sviato l’episodio. C’è qualcosa di non-detto all’origine di
tutta questa storia. Ripeto, sono opinioni personali.
Non
mi stupirei insomma se un domani emergessero tra gli altri
protagonisti della vicenda e Stefano Cucchi dei legami poco
simpatici.
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