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sabato 20 ottobre 2018


IL MIO PENSIERO SUL CASO DI STEFANO CUCCHI

Premetto che sul caso di Stefano Cucchi, morto in carcere in seguito al pestaggio delle guardie, so quello che sanno tutti. Non ho particolari rivelazioni ma solo considerazioni generali.

In questa vicenda ci sono degli elementi che mi stonano, fortemente mi stonano. La storia del PESTAGGIO per esempio non mi ha mai convinto.

L’accanimento delle guardie sul suo corpo, che hanno provocato nel ragazzo già debilitato quelle gravissime lesioni che lo porteranno alla morte, è stato a parere mio condotto con una tale ferocia (i resoconti fanno rabbrividire) che non si può parlare di un semplice pestaggio per “dargli una lezione”, come purtroppo avviene spesso in quei contesti.

No. Qui si è andato oltre agli “usuali” maltrattamenti, Cucchi doveva pagarla per qualche cosa. E più che di pestaggio io parlerei allora di “spedizione punitiva”. Un REGOLAMENTO DI CONTI Cucchi doveva subire una punizione esemplare grave, che facesse da monito.

Cosa mai aveva combinato? Non ne ho idea ma ad occhio niente di lecito, che forse coinvolgeva altre persone nella struttura. Per inciso ciò spiegherebbe anche l’OMERTA’ da sottobosco che circonda come una nebbia cattiva tutta questa storia: non solo le guardie ma anche il personale sanitario (vergogna) e lo stesso Cucchi hanno minimizzato e sviato l’episodio. C’è qualcosa di non-detto all’origine di tutta questa storia. Ripeto, sono opinioni personali.

Non mi stupirei insomma se un domani emergessero tra gli altri protagonisti della vicenda e Stefano Cucchi dei legami poco simpatici.



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