IL LIVELLO DI DIGNITA’
“Gianni, ma cosa è
successo?”
“Oh ciao Luca,
grazie che sei venuto a trovarmi qui in ospedale. Ma niente, l’altra
sera ho avuto un… un piccolo infartino.”
“Ma come,
porcatroia, un infarto? Allora è vero quello che mi aveva detto al
telefono tua moglie. Ma tu hai solo 55 anni!”
“E’ successo
tutto giovedì sera. Avevo appena finito tennis, ero rientrato e
stavo mangiando ma avevo sempre più la percezione di un dolore che
non era il solito della digestione, quando qualcosa rimane sullo
stomaco.”
“Avrai chiamato
l’ospedale subito.”
“Sì e
fortunatamente c’era un posto nel più vicino, dopo un quarto d’ora
ero già sotto i ferri. I medici dicono che la tempestività
dell’intervento ha evitato danni permanenti. Ora mi aspetta una
settimana di osservazioni e analisi varie, poi tornerò a casa.”
“Meno male. Bravo
Gianni, sei un grande. Saggiamente hai ascoltato il tuo corpo.”
“Avevo un forte
dolore al petto e il mio unico pensiero era: mi passi in fretta
questo dolore. Non dico fossi tranquillo, però non ho mai avuto il
senso della morte imminente.”
“Bella signora,
eh?”
“Non l’ho vista!
Non ho mai percepito il pericolo della morte. Del resto non ho mai
perso conoscenza e i medici hanno sempre passato messaggi positivi.”
“Meglio così,
meglio così.”
“L’unico è
che.:: non posso scendere dal letto. E sai una cosa? Ho ripensato più
volte alle tue parole di questa estate sul “livello di dignità”
che scende.”
“Ci si adatta a
tutto, Gianni. Tu poi ti riprenderai alla svelta. Un brutto sogno.”
“Forse per un po’
la dignità è meglio se la metto da parte.”
”Sì, in certi
casi è un ingombro, dipendere dagli altri più del solito è uno di
questi. Comunque hai la fede che ti conforta e una moglie vicina che
ti vuol bene, due cose importanti. Ti dico un mio pensiero?”
“Dimmi, Luca.”
“Quando ieri l’ho
sentita mi sbaglierò, ma dalla sua voce al telefono non mi è
sembrata così dispiaciuta di averti lì, una volta tanto fermo, al
riposo e al sicuro. Anzi. Lascia che gli altri si prendano cura di te
per una volta. Lei per prima.”
“Io ho un lavoro
che mi porta ogni settimana per mezza Italia, lo sai.”
“Forse è un segno
del destino. Per un po’ basta far lo zingaro. Forza, Gianni.”
“Grazie Luca. Ma
anche tu ne hai bisogno.”
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