HANNO VINTO LORO
Quando negli anni
‘70 avevo 15 anni il mondo dei “ggiovani” in Italia era
nettamente spaccato in due.
Da un lato c’erano
quelli che pensavano a divertirsi, che si recavano in discoteca, si
sballavano magari con l’alcool, stavano molto attenti al look,
superficialotti e di destra, Febbre del Sabato Sera etc.
Dall’altra parte
c’erano quelli impegnati, che partecipavano ad assemblee culturali
e dibattiti politici, si sballavano con la droga, trasandati e che
parlavano sempre, zecche di sinistra, cantautori etc.
L’ho fatta breve e
ho semplificato ma chi era giovane negli anni ‘70 sa di cosa sto
parlando. La divisione era netta: o stavi di qua o di là (io ero nel
gruppo “zecche” per la cronaca). I due gruppi bene o male si
equivalevano, con una leggera prevalenza per il secondo. Erano anni
di piombo, prendere posizione era inevitabile.
Poi con gli anni ‘80
arrivò il “riflusso” e il disimpegno. Si pensava durasse qualche
anno e invece non finiva mai. Superficialità e consumismo presero
sempre più piede, la politica divenne una cosa sporca e la cultura
pallosa, da evitare come la peste. Il divertimento e il piacere puro
presero sempre più spazio, in tv le pubblicità si adeguarono, la
musica cambiò. Presero piede personaggi stupefacenti se me
l’avessero detto allora (penso solo a Berlusconi e compagnia
bella).
Oggi certo alcune
“isole felici” resistono, ma in generale anche su internet noto
uno smignottame trash e una arroganza economica che non mi
appartengono, esagerare e vantarsi alle feste pare un obbligo,
socialmente puttane e gangster se non sono diventati i nuovi miti
poco ci manca.
“Hanno vinto loro
-penso amaramente quando
vado
in giro e mi guardo
intorno-, in questa
battaglia hanno vinto loro”
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