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martedì 23 ottobre 2018


HANNO VINTO LORO

Quando negli anni ‘70 avevo 15 anni il mondo dei “ggiovani” in Italia era nettamente spaccato in due.

Da un lato c’erano quelli che pensavano a divertirsi, che si recavano in discoteca, si sballavano magari con l’alcool, stavano molto attenti al look, superficialotti e di destra, Febbre del Sabato Sera etc.
Dall’altra parte c’erano quelli impegnati, che partecipavano ad assemblee culturali e dibattiti politici, si sballavano con la droga, trasandati e che parlavano sempre, zecche di sinistra, cantautori etc.

L’ho fatta breve e ho semplificato ma chi era giovane negli anni ‘70 sa di cosa sto parlando. La divisione era netta: o stavi di qua o di là (io ero nel gruppo “zecche” per la cronaca). I due gruppi bene o male si equivalevano, con una leggera prevalenza per il secondo. Erano anni di piombo, prendere posizione era inevitabile.

Poi con gli anni ‘80 arrivò il “riflusso” e il disimpegno. Si pensava durasse qualche anno e invece non finiva mai. Superficialità e consumismo presero sempre più piede, la politica divenne una cosa sporca e la cultura pallosa, da evitare come la peste. Il divertimento e il piacere puro presero sempre più spazio, in tv le pubblicità si adeguarono, la musica cambiò. Presero piede personaggi stupefacenti se me l’avessero detto allora (penso solo a Berlusconi e compagnia bella).

Oggi certo alcune “isole felici” resistono, ma in generale anche su internet noto uno smignottame trash e una arroganza economica che non mi appartengono, esagerare e vantarsi alle feste pare un obbligo, socialmente puttane e gangster se non sono diventati i nuovi miti poco ci manca.
“Hanno vinto loro -penso amaramente quando vado in giro e mi guardo intorno-, in questa battaglia hanno vinto loro”



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