L'INVISIBILE
Senza tirare in ballo particelle sub atomiche, galassie lontane o fenomeni atmosferici, esisterebbe qualcosa di invisibile, di impalpabile e non misurabile di cui però nessuno può negare l'esistenza perché ne ha una esperienza quotidiana, immediata, diretta?
Sì ed è il PENSIERO. Il pensiero (sia esso umano, animale o come alcuni pensano anche vegetale) non si può toccare, vedere, misurare etc, è invisibile ma è indubbio che esista. Anche tu lettore ne stai avendo esperienza in questo momento. Qualcosa che non si può vedere e che per molti versi è misterioso ma che è molto, molto concreto.
Si potrebbe semmai misurare il comportamento che dal pensiero deriva, il guaio è che non tutti i pensieri si trasformano negli stessi comportamenti. Molti per esempio potrebbero rimanere silenti per anni prima di emergere.
E poi ci sono i pensieri coscienti, quelli sotterranei dell'inconscio, quelli istintuali, il sogno… Non limitiamoci. Il tema di questa meraviglia della natura diventa subito molto complesso e medici, neuroscienziati, filosofi, psicologi, teologi etc potrebbero giustamente dire la loro sull'invisibile, meglio se mi fermo qui. La prossima volta però che qualcuno dirà "ma l'invisibile non esiste!", parlate del "pensiero" come prova dell'invisibile.
Il tema del pensiero non è certo una novità. Il francese Renè Descartes, detto all'italiana Cartesio, lo riteneva anzi così importante da considerarlo, lui che era un razionalista, la base dell'esistenza. Possiamo dubitare di tante cose, ma non del fatto che pensiamo. O come diceva lui tra un accesso di tosse e l'altro (la polmonite che aveva sin da bambino e che lo porterà alla tomba), usando il latino, "Cogito ergo sum". Io so di esistere perché c'è qualcosa di invisibile dentro di me.
Nessun commento:
Posta un commento