OSTENTARE LA RICCHEZZA O NO?
Ti racconto la mia esperienza. Nei vituperati anni '70 in Italia, anni molto politicizzati, NESSUNO si azzardava ad ostentare la propria ricchezza. E non solo per un motivo di "immagine" (il ricco è il padrone egoista e capitalista da disprezzare, lo schifoso sfruttatore dei poveri operai etc) essendo quelli i cosiddetti Anni di Piombo. Si rischiava veramente la pistolettata per motivi che oggi fanno magari sorridere ma che all'epoca erano vissuti assai seriamente. Chiedere al nostro Marco Bini, che ne fu testimone fotografico.
Ma non era questo il principale motivo. No. I ricchi non ostentavano la loro ricchezza per una ragione ancora più seria: era costante negli anni '70 il PERICOLO DEL RAPIMENTO per fini economici. Fu una lunga stagione orribile: più di 600 rapiti, anche bambini (l'inferno attende i rapitori dei piccoli Tommy, Augusto, Guido e altri), moltissimi i morti innocenti, vite spezzate, famiglie distrutte dal dolore.
Era la "Anonima Sequestri", che colpiva spietata e all'inizio quasi indisturbata. La lotta fu lunga: i beni dei rapiti adesso venivano subito congelati perché così non potevano pagare, casini vari, leggi più severe e la criminalità che scelse alla fine di rivolgersi a settori meno rischiosi (traffico di droga, armi, appalti etc)… il tutto portò alla fine anche di quella brutta stagione. Ma in molti lasciò come dopo una guerra cicatrici profonde, chi ci è passato non dimentica.
(la povera Cristina Mazzotti, sequestrata nel 1975 a 17 anni, sepolta viva in una buca di cemento e trovata ormai morta; un fatto che all'epoca, ero ragazzino, mi sconvolse molto. Come può l'essere umano essere così cattivo?)
Torniamo alla domanda: perché non ostentare la ricchezza? A quei tempi la paura dei rapimenti produsse vari effetti, come l'aumento di guardie del corpo per esempio. Ricordo un mio compagno di classe, rampollo di imprenditori, che da un giorno all'altro venne in classe accompagnato da due enormi guardie del corpo. Relazionarsi con lui non era più semplice.
Nei benestanti il risultato più evidente di questa atmosfera divenne di conseguenza un certo isolamento e se erano in pubblico l'UNDERSTATEMENT come lo chiamano gli inglesi. Essere sottotono, non ostentare, non vantarsi etc. Andava forte la moda del "finto povero".
Di questo ne ho anche avuto una esperienza personale. Per qualche tempo in quegli anni da ragazzo ho lavorato in un locale milanese di quelli rinomati, strafighi e stracostosi, solo che… l'entrata era nascosta, celata da siepi molto alte e l'ingresso era una porticina quasi anonima. Nessuna insegna, nessuna luce vistosa. Dentro ovviamente cambiava tutto. Chiesi il perché ai proprietari che mi fecero capire come i frequentatori preferissero l'anonimato e nessuna pubblicità per paura dei rapimenti.
Ma dopo tutto cambiò. Con il cosiddetto Riflusso, il berlusconismo, internet, i social etc i "valori" rapidamente si trasformarono e a poco a poco si rovesciarono. Tanto che oggi noto come esibirsi, vantarsi e glorificare il soldo sia diventato la norma. E questo capita, il che mi fa quasi ridere, sia che tu sia veramente ricco o no. Oggi va la moda del "finto ricco".
Come vedete una atmosfera molto diversa da quella degli anni di piombo. L'attuale ai miei occhi appare molto trash, una ostentazione ai limiti della cafonaggine. Oggi se un ricco non ostenta con macchinoni, gioielli, abiti firmati etc il suo status viene visto come uno snob, un falso, uno antiquato, il Web è da sfigati ma Instagram è cool. Addirittura si sospetta che chi fa il modesto abbia fini poco limpidi, come Zio Paperone che si traveste da povero per non pagare le tasse.
Meglio allora o adesso? Per i giovani è sicuramente meglio adesso. Oddio, non è che sia tutto rose e fiori, a volte il fastidio in me per questa superficialità è grande, ma anche se irrita meglio la cafonaggine della paura, fidatevi. Non si torna indietro.
EDIT: poi naturalmente c'è il buon gusto, che vale per tutti, sia poveri che ricchi, e che non si insegna a scuola
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