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giovedì 8 agosto 2024

VANTARSI TROPPO

"Ah ma cosa ne sapete voi? Con quella lì ne ho combinate di tutti i colori!"

La scena in quella Comunità per Ragazzi Difficili era surreale. Ero al tavolo con un gruppo di educatori e stavamo parlando tranquillamente quando arrivò Thomas, un ragazzo bulletto di 15 anni dal carattere, diciamo così, esuberante. E in più quel giorno era tutto gasato, aveva avuto la sua prima esperienza sessuale e non vedeva l'ora di raccontarcela in tutti i dettagli.

Thomas era partito in quarta e raccontava a tutti noi cosa aveva combinato con quella ragazza pochi giorni prima. Per lui era tutto nuovo e ci aveva dato dentro come non mai. Gli educatori guardavano e non parlavano ad occhi spalancati, forse aspettavano che lo psicologo (io) dicesse qualcosa.

Thomas intanto continuava, pavoneggiandosi non poco. Forse non stava neanche esagerando, fare il "farfallone amoroso" era un suo (inesperto) modo per dire "sono un adulto anch'io! Sono un grande adesso!". Gli educatori sempre zitti. Quando sentii che stava esagerando gli misi una mano sulla spalla e dissi:

"Thomas, ma il sesso pensi di averlo inventato tu?"

"Abbiam fatto certe cose!"

"Thomas, lo sai che tutte le persone sedute a questo tavolo facevano l'amore ancora prima che tu nascessi?"

"Eh, ma non l'avete mai fatto così!"

Morale: quel giorno ho capito che quando un ragazzo si pavoneggia -e il sesso va benissimo- è perché vuole sembrare importante in un gruppo (i grandi), ne vuole far parte e prima si sentiva piccolo. Questo "volere essere grande" per me è la cosa importante, non le sue vanterie. E' un meccanismo che per inciso ho notato spesso quando uno si vanta. Non c'è bisogno di sputtanarlo o essere cattivi.

(Questo naturalmente vale se non diventa cattivo o sprezzante lui, in tal caso si ferma subito).

Comunque, la prima volta, quanti ricordi…

"la passion predominante, è la giovin principiante…"

(Mozart - "Madamina, il catalogo è questo" dal Don Giovanni)

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