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martedì 6 agosto 2024

AMARE

"È arrivato alla mia porta una notte, bagnato, magro, picchiato e terrorizzato un gatto bianco, strabico e senza coda. L'ho portato dentro, gli ho dato da mangiare e lui è rimasto. Ha preso fiducia in me, fino a quando un amico non è salito sulla rampa del garage e lo ha investito.

Ho portato ciò che rimane di lui al veterinario, che ha detto: "Non ha molte possibilità... Dagli queste pillole. La sua spina dorsale è rotta; lo era già prima, ma in qualche modo si è aggiustato, se vive non camminerà mai; guarda queste radiografie, Gli hanno sparato, guarda qui, i pallini sono ancora lì... Inoltre, una volta aveva la coda, ma qualcuno gliel'ha tagliata... ”.

Sono tornato a casa con il gatto, era un'estate calda, una delle più calde degli ultimi decenni, l'ho messo sul pavimento del bagno, gli ho dato acqua e pillole, non mangiava, non toccava nemmeno l'acqua. Bagnavo il dito e gli bagnavo la bocca, gli parlavo, non andavo da nessuna parte, passavo molto tempo in bagno e gli parlavo, lo toccavo dolcemente, e lui mi guardava con quegli occhi azzurri chiari e strabici e con il passare dei giorni ha fatto la sua prima mossa strisciando con le zampe anteriori (le posteriori non rispondevano).

È riuscito a raggiungere la sabbia, si è strisciato sul bordo fino a entrare, si è sentita la tromba
di una possibile vittoria che suonava in bagno e in città. 
Vedevo me stesso in quel gatto, anch'io avevo passato un brutto periodo; non così male, ma abbastanza male.

Una mattina si è alzato, si è alzato, è caduto e mi ha guardato. "Puoi farcela", gli ho detto. Continuava a provare, rialzandosi, cadendo fino a quando alla fine ha fatto qualche passo. Era come un ubriaco; le zampe posteriori non volevano fare le loro cose e cadeva di nuovo, riposava, si rialzava.

Il resto lo sai: ora è meglio che mai, strabico e quasi sdentato, ma la grazia è tornata, e quello sguardo nei suoi occhi non è mai andato via. E ora a volte mi fanno delle interviste, vogliono sentirmi parlare di vita e letteratura, e io mi ubriaco e prendo in braccio il mio gatto strabico, crivellato, investito e senza coda e dico loro:

"Guardate, guardate questo! 

Ma non lo capiscono, dicono cose come: "e lei dice che è stato influenzato da Céline?” “No” e prendo il gatto in braccio, “per quello che succede, per cose come questa, per questo, per questo!” Scuoto il gatto, lo sollevo nella luce fumante e ubriaca, è tranquillo, lui sa. È allora che l'intervista finisce e anche se a volte mi sento orgoglioso quando vedo le foto dopo, e ci sono io e c'è il gatto, e siamo insieme nella foto. Anche lui sa che è stupido, ma che in qualche modo aiuta. "

Charles Bukowski

(amare ed essere amati da un gatto, che splendida avventura)




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