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domenica 24 aprile 2016

LA PRIMISSIMA VOLTA


Ogni volta, ogni volta che il cameriere a fine pranzo passa tra i tavoli chiedendo “Amaro, grappa, limoncello? Chi vuole?” per me è momento di imbarazzo. Guardo per terra, faccio finta di cercare qualcosa in tasca, prendo urgentemente il cellulare etc. I superalcolici mi disgustano e mi sento diverso dagli altri.  A questo punto però a voi posso rivelare perché.
Aziono la macchina del tempo e ritorno a quando avevo 15 anni, appena reduce da una incurabile delusione amorosa (tranquilli, poi la ricerca ha fatto passi da gigante). Per farla breve, seguendo chissà quali percorsi mentali, decisi ufficialmente di prendere la mia prima vera sbornia. Afferrai la prima bottiglia di superalcolici che trovai nella casa di montagna e me la scolai anche se bruciava la gola, senza nemmeno guardare cos’era.

Grave errore. Hai sbagliato, Luca, hai sbagliato. L’alcool ci mette circa mezzora a fare effetto ma se nel frattempo ti sei bevuto vino o birra niente di male, ma se è qualcosa di forte rischi di finire in ospedale. E nel mio caso era vodka, alcool quasi allo stato puro. Non finii in ospedale ma poco ci è mancato.
Iniziai a non capire più niente e a barcollare. Due amici mi portarono di peso a letto (ancora dopo tanti anni, grazie ragazzi) dove mi misero accanto una bacinella. Vomitai tutti i santi del firmamento, da sant’Abate a san Zuzzurro. Stavo malissimo, non facevo altro che stare male.
Ma il peggio doveva ancora venire. Mi scappò da pisciare e tremolante sulle gambe, attaccandomi al muro, arrancai sino al bagno. Mi sedetti sul gabinetto ma… non riuscivo ad urinare! Neanche una goccia! Oddio, cosa mi stava succedendo?
Terrore. I minuti passavano, la pressione dentro aumentava ma la pipì non usciva! Non usciva! Mi spaventai tantissimo, quel piccolo gabinetto di montagna me lo ricorderò per sempre.

Non sapevo che, a causa della vodka, ero andato in blocco urinario. I muscoli si erano irrigiditi (tecnicamente: ipertono) e non rispondevano più ai comandi. Nel mio caso bisognava solo stare calmi, armarsi di pazienza e aspettare che svanisse l’effetto dell’alcool. Dopo qualche tempo i muscoli si rilassano e la vescica si svuota.
Ma io allora non lo sapevo, sentivo solo un senso di pressione pazzesco e in quel bagnetto passai una delle ore più terrificanti della mia vita. Avevo 15 anni e temevo che qualcosa si fosse rotto, che non sarei più tornato normale, che sarei esploso. I miei amici erano anche più giovani di me e non ne sapevano nulla.
Lentamente però, goccia a goccia, il liquido uscì e quando il giovane Luca venne fuori dal bagnetto aveva preso una storica decisione, non si sarebbe più ubriacato in vita sua.

Non tutto il male viene per nuocere insomma. Dopo tanti anni posso dire che ho rispettato quella promessa. Magari brillo e qualche volta alticcio, ma non ho mai più esagerato, rinunciando in partenza a quel senso di ebbrezza che spesso l’alcool porta. E, anche se rischio di passare per asociale e sembrare meno virile e reggere poco l’alcool a differenza di tanti Superman, sono sempre stato lontano dai superalcolici.

Certe volte da giovani si prendono le decisioni giuste. 

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