LA PRIMISSIMA VOLTA
Ogni volta, ogni
volta che il cameriere a fine pranzo passa tra i tavoli chiedendo “Amaro,
grappa, limoncello? Chi vuole?” per me è momento di imbarazzo. Guardo per
terra, faccio finta di cercare qualcosa in tasca, prendo urgentemente il
cellulare etc. I superalcolici mi disgustano e mi sento diverso dagli
altri. A questo punto però a voi posso
rivelare perché.
Aziono la
macchina del tempo e ritorno a quando avevo 15 anni, appena reduce da una
incurabile delusione amorosa (tranquilli, poi la ricerca ha fatto passi da
gigante). Per farla breve, seguendo chissà quali percorsi mentali, decisi ufficialmente
di prendere la mia prima vera sbornia. Afferrai la prima bottiglia di
superalcolici che trovai nella casa di montagna e me la scolai anche se bruciava
la gola, senza nemmeno guardare cos’era.
Grave errore.
Hai sbagliato, Luca, hai sbagliato. L’alcool ci mette circa mezzora a fare
effetto ma se nel frattempo ti sei bevuto vino o birra niente di male, ma se è
qualcosa di forte rischi di finire in ospedale. E nel mio caso era vodka, alcool
quasi allo stato puro. Non finii in ospedale ma poco ci è mancato.
Iniziai a non
capire più niente e a barcollare. Due amici mi portarono di peso a letto
(ancora dopo tanti anni, grazie ragazzi) dove mi misero accanto una bacinella.
Vomitai tutti i santi del firmamento, da sant’Abate a san Zuzzurro. Stavo
malissimo, non facevo altro che stare male.
Ma il peggio
doveva ancora venire. Mi scappò da pisciare e tremolante sulle gambe, attaccandomi
al muro, arrancai sino al bagno. Mi sedetti sul gabinetto ma… non riuscivo ad
urinare! Neanche una goccia! Oddio, cosa mi stava succedendo?
Terrore. I
minuti passavano, la pressione dentro aumentava ma la pipì non usciva! Non
usciva! Mi spaventai tantissimo, quel piccolo gabinetto di montagna me lo
ricorderò per sempre.
Non sapevo che,
a causa della vodka, ero andato in blocco urinario. I muscoli si erano
irrigiditi (tecnicamente: ipertono) e non rispondevano più ai comandi. Nel mio
caso bisognava solo stare calmi, armarsi di pazienza e aspettare che svanisse
l’effetto dell’alcool. Dopo qualche tempo i muscoli si rilassano e la vescica
si svuota.
Ma io allora non
lo sapevo, sentivo solo un senso di pressione pazzesco e in quel bagnetto
passai una delle ore più terrificanti della mia vita. Avevo 15 anni e temevo
che qualcosa si fosse rotto, che non sarei più tornato normale, che sarei
esploso. I miei amici erano anche più giovani di me e non ne sapevano nulla.
Lentamente però,
goccia a goccia, il liquido uscì e quando il giovane Luca venne fuori dal
bagnetto aveva preso una storica decisione, non si sarebbe più ubriacato in
vita sua.
Non tutto il
male viene per nuocere insomma. Dopo tanti anni posso dire che ho rispettato
quella promessa. Magari brillo e qualche volta alticcio, ma non ho mai più
esagerato, rinunciando in partenza a quel senso di ebbrezza che spesso l’alcool
porta. E, anche se rischio di passare per asociale e sembrare meno virile e
reggere poco l’alcool a differenza di tanti Superman, sono sempre stato lontano
dai superalcolici.
Certe volte da
giovani si prendono le decisioni giuste.
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