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martedì 28 luglio 2015

Penso che sia stato (sinora) il momento più alto della mia carriera. Una conferenza che ho recentemente tenuto davanti ad una platea di magistrati, professionisti, gente molto esperta. Ero stato invitato a dire qualcosa alle “nuove leve” che affiancano i giudici quando prendono le loro decisioni, i cosiddetti “giudici onorari”. La cosa che temevo di più era mia voce, che non avrebbe retto, ma alla fine ce l’ho fatta. Un intervento dal tono volutamente leggero che però è piaciuto, tanto è vero che è stato ristampato più volte nelle riviste specializzate. Ecco come i magistrati parlano tra di loro.

COSA NON DEVE FARE UN GIUDICE ONORARIO AL TM

"Arrivano le nuove leve al Tribunale Minorenni di Milano. Bene bene, gente nuova, idee fresche. Ma forse non è male raccogliere l’esperienza di chi ci è già passato gli anni scorsi e dire loro anche cosa NON devono fare, tanto per non ripetere gli stessi errori. Magari gli può tornare utile."

1.NON FATE QUESTO LAVORO SE NON SIETE CONVINTI. Siamo qui soprattutto per dare una mano ai Giudici, per collaborare, ma essendo un lavoro con risvolti talvolta pesanti occorre prima farsi un serio esame di coscienza: ho dentro di me la necessaria tranquillità e compostezza per passare attraverso storiacce e lacrime o crollerò alle prime difficoltà? Riesco ad attraversare un mare di sofferenza saldamente ma anche senza perdere la gentilezza? Riuscirò a non scadere nella noia (“Ah, questo caso è come quello là…”) riconoscendo le particolarità di ogni storia? Non basta aver superato un concorso, occorre continuare a lavorare su se stessi.

2.NON CREATE PROBLEMI AL TM: non fare le primedonne, essere puntuali, tenere un comportamento rispettoso, spegnere il cellulare, rispettare le indicazioni, evitare disdette con poco anticipo è chiedere troppo? Sembrano banalità ma se la risposta è sì forse il TM non è il posto adatto. Primum non nocere, direbbero i medici. Siete entrati in un mondo molto formale. Quello che noi chiamiamo Setting loro lo chiamano Procedura, dove le parole hanno un significato preciso e con regole che a volte sembrano bizantinismi o insensate, ma hanno un loro perché e bisogna rispettarle. Una raccomandazione forse superflua è quella riguardante il cosiddetto Segreto Professionale, cioè non divulgare notizie sui casi che si trattano. Non solo lo impone la delicatezza dei fascicoli ma anche il fatto che nella cosiddetta società civile, forse ve ne sarete già accorti, esiste una forte corrente anti-TM. Se commentate qualcosa anche per scherzo rischiate seriamente che la usino. E’ già successo.

3.NON CREATE PROBLEMI A VOI STESSI; mantenere il cosiddetto Segreto Professionale aiuta non solo il TM ma anche voi stessi. Il consiglio è quello non solo di non dire nulla dei casi, ma di svicolare anche su dove lavorate. Non divulgate che lavorate al TM. Rischiate di essere avvicinati da persone che vi chiedono “conosci quel giudice? E quell’altro? Puoi fare questo?” Una volta mi è capitato di dirlo ad un medico in un posto che pensavo protetto (ero in un Ospedale) ma poi gli infermieri hanno iniziato un pippone sul TM che deve essere bruciato, che dentro c’è la mafia, che hanno parlato coi giornali etc. E io ero bloccato in un letto nelle loro mani…boccaccia mia statti zitta!

4.NON PENSIATE DI PORTARE IL VERBO DELLA PSICOLOGIA a gente che non ne sa nulla. Considerate che non siete certo i primi e che sono anni che al TM si sviscerano determinati argomenti. Esponete ai magistrati le vostre opinioni (ci mancherebbe, siete qui per questo), ma senza arroganza, senza usare l’ipse dixit e senza scandalizzarsi se la decisione finale è diversa.

5.NON SCRIVETE A MANO, vale a dire imparate ad usare il computer per quello che scrivete. Per favore, anche se avete una bellissima scrittura usate il PC per i verbali. Oramai ci sono in ogni stanza al TM. Non è obbligatorio e lo sappiamo, soprattutto per i più anziani è uno sforzo; ma non avete idea di quanti problemi può far insorgere un verbale scritto a mano: dai più banali (indirizzi sbagliati) ai più seri (accordi stravolti tra i genitori sui figli). E sapete usare tutti internet, vero? E’ uno strumento molto utile -diventerà indispensabile- per comunicare coi magistrati, si evitano foglietti sparsi con opinioni inseriti nel fascicolo che a volte finiscono sotto gli occhi sbagliati.

6.NON INIZIATE DISCUSSIONI GIURIDICHE con gli Avvocati a meno che non siate raffinati giuristi. Se ne accorgono subito che venite da un’altra Parrocchia e, oltre alla figuraccia, vi rivoltano come vogliono. Se avete dei dubbi sospendete un attimo l’incontro e andate a parlarne con qualcuno o, se non volete muovervi, prendete nota, trascrivete le richieste degli Avvocati e poi dite serafici “ne parlerò con il Giudice Togato”. Imparare a trattare con gli Avvocati per chi non è del settore è una delle cose più difficili ma non è impossibile,

7.NON SIATE GENERALISTI, o meglio siatelo solo all’inizio: dopo aver frequentato i vari settori del TM scegliete quello che più vi aggrada e contattate i magistrati che vi lavorano, offrendo i vostri servigi. Civile? Penale? Udienze? Adozioni? Istruttorie? Extracomunitari? Sorveglianza? La scelta è molto amplia. Fin troppo, occorre scegliere. Vi aspetta un periodo di nuove esperienze, un po’ vi invidio.

8.NON SIATE PIGRI, studiate un po’. Non è necessario conoscere il Codice a menadito ma almeno sapere di cosa si sta parlando. Non sempre ci si può affidare al Buon Senso o alla propria esperienza. Data la vastità degli argomenti, ecco perché è importante scegliere e specializzarsi su un settore (vedi punto 7). E non disdegnate l’aggiornamento, la Legge cambia in continuazione; utilissima a proposito l’iscrizione all’AIMMF (Associazione Italiana Magistrati Minorenni e Famiglia) che ogni trimestre vi spedisce a casa una rivista di aggiornamenti.

9. NIENTE OPINIONI PERSONALI AD AVVOCATI E UTENTI. Questo è un punto delicato ma fondamentale. Meglio evitare di proporre opinioni personali, ”secondo me”, a bambini (li manderebbe in confusione) o difensori (possono usarle). Ovviamente tutti abbiamo un nostro stile ma è come la scrittura: anche se ognuno ha la sua, bisogna che ci siano significati comuni e condivisi altrimenti è il caos. Rappresentiamo una istituzione, non noi stessi, non siamo in un ambito psicoterapeutico o sociale. Questo punto spesso distingue il buon Giudice Onorario da un altro. Agli inizi è insomma meglio andare con i piedi di piombo quando vi chiedono (e succederà spesso) un parere o un suggerimento. Tanto più che, come dicono nei film, ogni cosa che dite può essere usata contro di voi (vedi punto 3).

10.NON DEPRIMERSI SE SI FANNO ERRORI. Come dicevano i nonni “chi non fa non falla” e fare errori purtroppo è inevitabile. Tornare indietro non si può però si può imparare dal passato, sempre che si voglia. Questo si può e si deve fare. E poi, come dicono i cinesi, “l’uomo saggio impara dai propri errori, l’uomo molto saggio dagli errori altrui”. Sempre in campana!

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