Visualizzazioni totali

martedì 29 marzo 2016

STONEHENGE


La vita a volte è bizzarra. Ero lì nello studio del commercialista, tra bollette e fatture, quando mi balenò un flash: “l’anno prossimo vado a Stonehenge”.
Fu un lampo che sgominò il buio insensato del mondo. Volevo festeggiare in maniera diversa del solito i miei 50 anni ma non avevo idea di che fare. A torto o a ragione era una data importante nella mia vita, una sorta di spartiacque. Però mettere in piedi una festa pacchiana non è da me, penso l’abbiate capito, la troverei di cattivo gusto. Anzi di più, non mi divertirei. Ma allora cosa?

Attraverso oscuri meandri, sepolta da qualche parte nel mio cervellino, dal commercialista emerse una notizia letta anni fa: il sito preistorico di Stonehenge, di solito inaccessibile al pubblico, ogni 21 di giugno -il solstizio d’estate, il giorno più lungo dell’anno- è aperto e gli inglesi vi accorrono a frotte.
Per i seguaci dell’antica religione che ancora sopravvivono e i loro sacerdoti, i Druidi, il solstizio è un giorno di festa, da celebrare con riti antichissimi e misteriosi, melodie oscure, invocazioni proibite dalle nuove chiese. Il Cristianesimo non è riuscito a spazzare via proprio tutto. Li disprezza come “riti pagani” ma qualcosa ha continuato a sopravvivere.
In quell’alba il sole, come scriveva San Francesco nel suo cantico delle creature, illumina il mondo “bellu et radiante cum grande splendore”, più forte che mai. Ed è una data anche vicina al mio compleanno.
Bene allora, trovata la connessione, quel giorno voglio esserci pure io a Stonehenge. Inghilterra, aspettami.

Stonehenge è forse il tempio più famoso della preistoria, in cui pietroni di svariate tonnellate formano un grande cerchio. Imponente e spettacolare ancora oggi, figuriamoci allora. Costruirlo, 4000 anni fa, deve essere stata una impresa eroica, che ha impiegato varie generazioni.
Le pesantissime pietre sono infatti state portate da lontano e collocate -si discute ancora come- una sopra l’altra. Gli antichi sono riusciti a costruire a mani nude quello che ancora oggi non capiamo. Perché lì? Perché in quel modo? E’ solo una sorta di osservatorio astronomico? Una chiesa all’aperto? Un luogo sociale?
Solo una potente motivazione mistica poteva smuovere per così tanto tempo tante persone, ieri come oggi. In queste grandi pietre, oggi verdastre perché ricoperte di licheni, ci deve essere un potere, una magia, una forza immensa.

Pietre, aiutatemi, vedete come son conciato. Datemi un aiuto, qualcosa della vostra forza.

Quella mattina ci siamo svegliati alle 3 e mentre ci avviciniamo a Stonehenge incontriamo lungo la strada molti druidi, riconoscibili perché vestiti di bianco, con la barba lunga e il bastone, simili al Panoramix delle avventure di Asterix. Ma anche Druidesse con i fiori nei capelli e grandi forme di pane bianco tra le mani, baldanzosi uomini preistorici e altri personaggi vestiti in maniera bizzarra.
Io ho molto timore. Da ragazzino uno zio mi regalò un bellissimo libro illustrato, L’Alba della Civiltà e da allora la preistoria mi affascina. Ma anche se non lo dico sono assai preoccupato. Nella preistoria manco esisteva il concetto di “barriera architettonica”, ce la farò ad arrivare alle pietre? E invece…sorpresa! E’ tutto molto ben organizzato, c’è addirittura un pulmino per i disabili che porta a ridosso delle pietre. Noto infatti che non sono l’unico disabile ad  avere avuto quella idea. Ho trovato più organizzazione e rispetto a Stonehenge che in certi blasonati musei italiani.

La polizia si tiene a rispettosa distanza ma consegna a chi entra un foglio in cui sono elencati orari e “Conditions of Entry”: rispetto per il luogo sacro, niente camping, niente falò, niente cani (God save the Queen, ti ringrazio), niente vetri, alcol permesso in bottiglie di plastica ma droghe no (sorry amici sconvolti, comunque ogni tanto arrivavano inequivocabili zanfate di fumo passivo), minorenni accompagnati, etc.
Norme di buon senso insomma. Del resto Stonehenge è tra i Patrimoni dell’Umanità e va tutelata. In passato addirittura qualcuno si portava via con lo scalpello un pezzetto dei pietroni. Ogni tanto, se qualche ubriaco alzava troppo la cresta, arrivavano due enormi poliziotti inglesi, i famosi Bobby. che con gentilezza ma uhm… decisione lo portavano via. Ma tutto nella norma e senza alzare la voce, non si voleva guastare la festosa atmosfera generale. We would like to wish you a happy and enjoyable Solstice”.

E felice lo è stato per molti. L’atmosfera era a metà tra un raduno hippy alla Woodstock e una cerimonia sacra. Molti giovani di tutte le razze –eravamo sulle 18.000 persone-, i bonghi che suonavano ininterrotti, persone vestite in modo eccentrico, bambini e druidi, giocolieri, fuochi che volavano, alcool a fiumi, druidesse in bianco che distribuivano pane sacro ai presenti, uomini con la faccia colorata di verde o blu, asce e tridenti, torce illuminate, una coppietta seminuda adagiata in mezzo alle pietre e desiderosa di impossibile intimità (ma gli inglesi ho notato li lasciavano stare), riti magici, preghiere in cerchio, donne in ginocchio che invocavano il sole. Ho visto e sentito molte cose. “Mancavano i sacrifici umani”, ha detto con humour britannico un amico di Londra.
Ogni tanto qualcuno, contagiato dalla atmosfera ed evidentemente brillo, vedendomi con la stampella e in difficoltà si avvicinava e chiedeva biascicando “Do you need some heeeelp?” (gli inglesi sotto l’alcool diventano sentimentali). Io pensavo a Lou Reed e rispondevo “Thank you sir, I’m just waiting for my friend”. Loro mi abbracciavano e se ne andavano.
E sullo sfondo            sempre loro, le pietre.
Tutta quella gente in fondo perché era lì? Per assistere ad un nuovo giorno, per vedere il sole alzarsi. Riuscite ad immaginare qualcosa di più naturale, un motivo più semplice per fare festa?
E dato che era molto nuvoloso (anche se fortunatamente non ha mai piovuto) il sole non ha fatto capolino ma… agli hippy non importava. La felicità collettiva continuava.

Tornai contento in Italia. Era stato tutto come volevo. E il neurologo alla visita annuale dopo avermi ascoltato ha commentato: “mmm meglio dell’anno scorso, meglio non scriverlo però, sennò le tolgono l’esenzione…”
Lo so Dottore, è solo placebo, nessuno crede al potere delle pietre.



Nessun commento:

Posta un commento