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domenica 27 marzo 2016

IL BÙBBOLO
"Aiutami."
"Certo tesoro, cosa c'è?"
"Aiutami, ti prego."
"Dimmi. Ma...ma cos'è questo rumore?"
"Guarda."
"Ma tu hai un campanellino al collo! Ecco da dove proveniva il ding ding. Chi è che ti ha messo il sonaglino?"
"Quei signori che stamane son venuti a cambiarti il letto."
"Ah si, i miei genitori."
"Ero lì che mangiavo la pappa quando si sono avvicinati da dietro e me l'hanno infilato in testa. Lo devo portare per sempre?"
"No, vieni qua che te lo tolgo.…aspetta, stai calma un attimo …ecco fatto. Lo metto per terra, così ci giochi."
"Grazie umano. Un po' ammetto che mi dava fastidio."
"E ti credo! Il bello dei gatti è che sono animali silenziosi. Sai che però ho una strana impressione? Era bastato poco. Senza questo campanellino, il bùbbolo, mi sembri proprio nuda."
"Cosa vuol dire?"
"Non avere vestiti."
"Ah si come quelli che metti tu. Non ho mai capito perché. Stranezze di umani."
"Sento freddo se non li metto. Devi capirmi, mica ho una pelliccia naturale come la tua, bella micina."
"Povero caro. Io ti voglio bene ma così spelacchiato... sei così brutto. Non ti offendere. Mi sembri così indifeso… Povero, ma come fai?"
"Adesso non rovesciare le carte in favola, quella che ha chiesto aiuto sei tu."
"Ma quello che tiene la catenina al collo sei tu."
"Eh...questa? Vuol dire che appartengo a qualcosa. È un segnale che mando al mondo."
"Ah, appartieni...sai bene che io sono diversa. Voglio essere come dici te, nuda. Sono bella così. Non voglio campanellini, piercing, cappottino… niente."
"Gli animali quindi devono essere liberi. Niente gabbie né collari."
"Così io voglio essere. Libera."

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