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giovedì 15 agosto 2019

PAROLE GROSSE

"Avvocato come mai non c'è il suo cliente?
"Signor giudice, Arnoldo è malato, ho qui il suo certificato medico, lo rappresento in tutto io."
"Peccato, se era presente poteva rispondere a qualche domanda."
"Mi ha informato di ogni cosa. Rispondo io."
"Anche perché qui si decide il suo destino dei prossimi mesi. Un momento delicato."
"Ne siamo consapevoli, signor giudice." 
"Va bene. L'imporante è questo. Signor Procuratore, come annunciato oggi siamo qui per valutare la situazione del signor Arnoldo."
"Sentiamo cosa è successo."
"I fatti risalgono ad un agosto di due anni fa... Cosa è successo in quella notte d'agosto. ..Arnoldo si è intrufolato nella casa dove c'era la moglie in via di separazione. ..."
"Sempre così, sempre così..."
"Sono volate parole grosse, se l'è presa con lei, con il suocero, con i Carabinieri..."
"A quanto è stato condannato?"
"Otto mesi. Dopo dieci giorni di detenzione è uscito e adesso dobbiamo decidere se il resto lo deve scontare in cella o in detenzione domiciliare."
"Informazioni della Polizia ne abbiamo?"
"Sì, dicono che nel frattempo è ritornato a vivere con la moglie e si è ricomposto il nucleo familiare. Il signor Arnoldo ha anche un lavoro regolare."
"Ci sono precedenti condanne o pendenze?"
"Il mio cliente era incensurato!"
"L'avvocato ha ragione. A parte questo episodio il signor Arnoldo era incensurato. Allora cosa dice il Procuratore? "
"Detenzione domiciliare."



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