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venerdì 12 luglio 2019



UNA CANZONE IMPORTANTE

Dazed and confused” mi è sempre sembrata la canzone più importante del primo album dei LZ, quasi costruito intorno a questa canzone.
Si capisce che ai tempi era Jimmi Page il leader del gruppo, dava lui la direzione e imponeva la via. L’importanza di Plant e Jones sarebbe emersa dopo, quando Page per via di problemi personali (maledetta eroina) avrebbe abdicato.

Ma nel primo album la impronta di Jimmi Page resta fortissima. Fu lui il vero fondatore dei LZ. Io trovo geniale la sua idea di fondere rock e blues (due stili che all’epoca erano agli antipodi, un po’ come sarebbe oggi mescolare reggae e hard metal). Quante belle canzoni sono uscite da questa mescolanza.

Però...però, mi spiace dirlo e so che mi attirerò le ire degli irriducibili, ma “Dazed and confused” è invecchiata molto male come canzone. Sono sei minuti di virtuosismi chitarristici che nei concerti si dilatavano anche a 30.
Assoli lunghissimi. Noiosi. Sentite come sono bravo. Una palla mortale. E oggi un brano così, quasi una masturbazione pubblica, sarebbe improponibile. Sì, va bene l’archetto, va bene suonare 100 note al secondo, sì sì sei bravo. Ma adesso basta, passiamo alle canzoni.

Anche perché diventerebbe subito il tipico momento (temutissimo da tutti i musicisti) in cui la gente si alza e va al bar per prendere da bere.
Mi consolo pensando che questo errore l’hanno commesso in tanti negli anni ‘70 e che magari all’epoca aveva un senso. Anzi, ce l’aveva sicuramente, era finalmente una cosa seria (fin troppo) dopo tante sciocchezzine.

Poi per fortuna sono arrivati i Ramones e il punk a farci capire quanto deve durare una canzone.






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