UNA
CANZONE IMPORTANTE
“Dazed
and confused” mi è sempre sembrata la canzone più importante del
primo album dei LZ, quasi costruito intorno a questa canzone.
Si
capisce che ai tempi era Jimmi Page il leader del gruppo, dava lui la
direzione e imponeva la via. L’importanza di Plant e Jones sarebbe
emersa dopo, quando Page per via di problemi personali (maledetta
eroina) avrebbe abdicato.
Ma
nel primo album la impronta di Jimmi Page resta fortissima. Fu lui il
vero fondatore dei LZ. Io trovo geniale la sua idea di fondere rock e
blues (due stili che all’epoca erano agli antipodi, un po’ come
sarebbe oggi mescolare reggae e hard metal). Quante belle canzoni
sono uscite da questa mescolanza.
Però...però,
mi spiace dirlo e so che mi attirerò le ire degli irriducibili, ma
“Dazed and confused” è invecchiata molto male come canzone. Sono
sei minuti di virtuosismi chitarristici che nei concerti si
dilatavano anche a 30.
Assoli
lunghissimi. Noiosi. Sentite come sono bravo. Una palla mortale. E
oggi un brano così, quasi una masturbazione pubblica, sarebbe
improponibile. Sì, va bene l’archetto, va bene suonare 100 note al
secondo, sì sì sei bravo. Ma adesso basta, passiamo alle canzoni.
Anche
perché diventerebbe subito il tipico momento (temutissimo da tutti i
musicisti) in cui la gente si alza e va al bar per prendere da bere.
Mi
consolo pensando che questo errore l’hanno commesso in tanti negli
anni ‘70 e che magari all’epoca aveva un senso. Anzi, ce l’aveva
sicuramente, era finalmente una cosa seria (fin troppo) dopo tante
sciocchezzine.
Poi
per fortuna sono arrivati i Ramones e il punk a farci capire quanto
deve durare una canzone.
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