LA CANZONE DEL VAGABONDO
Quando
Jimmi Page inizia il giro in maggiore (in fondo due accordi, Mi e LA)
di Ramble On interrompo sempre ciò che sto facendo e mi metto ad
ascoltare. E’ uno dei loro vertici.
Tipicamente
zeppeliniana, introduzione sognante ed esplosione centrale.
L’intreccio tra la linea melodica e il basso è veramente bello. E
lo stranissimo tup tup tup ritmico a mani nude resterà un mistero,
ci sono molte voci su come Bonzo ci sia riuscito.
Il
testo è un inno al vagabondaggio, con Plant che si scusa con la
donzella di turno ma è più forte di lui e deve andare. Ramble on.
Molto
curioso nel finale poi è il riferimento a Gollum del Signore degli
Anelli (nel 1969 la saga era praticamente sconosciuta in Italia) che
occupa una intera strofa .
Può
far sorridere che un sex symbol come Plant cantasse che Gollum gli
aveva rubato la ragazza, ma c’è da dire che nel libro Gollum non è
il comico mostriciattolo (il mio tesssoro) del film, ma un hobbit
tormentato dal ricordo dell’anello che una volta possedeva. E
quindi condannato a cercarlo in un eterno vagabondare. Ramble on
appunto.
Grazie
Robert. Mi hai fatto capire meglio di tanti altri lo spirito vero e
la grandezza di Gollum.
“Non
tutti quelli che vagano si sono persi”.
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