TU A CHE CATEGORIA APPARTIENI?
“Buongiorno amici,
oggi per la serie “Psicologi da Strada” siamo qui a intervistare
persone comuni a caso della nostra città, per vedere quanto ne sanno
di psicologia e come la usano. Ecco che arriva un signore dall’aria
interessante...signore! Signore!…. Siamo del programma “Psicologi
da Strada”, conosce?”
“Uh no, anche per
lavoro non guardo molto la tv, faccio orari strani. Siete della Rai?”
“No, siamo una
piccola televisione locale, TeleMadonnina. E’ disposto a farsi
intervistare? Lei a proposito che lavoro fa?”
“Sono un
cameriere, lavoro al ristorante Belvedere qui vicino.”
“Lo conosco! E’
sempre affollatissimo. Poi questa la tagliamo, Gino, vengo in sede
con te, è pubblicità occulta. Però è vero che in quel posto si
mangia bene.”
“Non tocca certo a
me dirlo ma siamo uno dei migliori ristoranti della regione. Sono
orgoglioso di lavorare lì.”
“Senta, posso
allora farle una domanda professionale?”
“Relativa al mio
lavoro? Dica, se posso rispondere volentieri.”
“Lei nella sua
professione sarà entrato in contatto con molte persone…”
“Migliaia le
assicuro. E ogni giorno vedo gente nuova.”
“E cosa ha
imparato sulla gente? Lo dica a noi di “Psicologia da Strada”.”
“Beh guardi, nel
mio lavoro io ho imparato a dividere la gente subito innanzitutto in
due categorie.”
“Sarebbe?”
“Le persone
positive, che hanno un buon cuore e con cui è bello relazionarsi, e
quelle negative, con cui invece è meglio non avere niente a che fare
e avere solo rapporti formali. Le riconosco subito.”
“E come fa a
saperlo?”
“Oh, io ho un
metodo molto semplice ma infallibile. Le persone positive dopo aver
finito ti porgono il piatto e ti aiutano, quelle negative stanno
ferme e non ti dicono nemmeno grazie quando sparecchi.”
“Così,
semplicemente?”
“Così, e le
assicuro funziona. Io dopo tanti di lavoro posso assicurarlo. Una
persona che non è gentile col cameriere non è una persona gentile,
anche se con lei sarà tutta sorrisi. Ci pensi e mi darà ragione.”
“Ah. E secondo lei
per esempio io che tipo di persona sono, a che categoria appartengo?”
“Lei secondo me
appartiene alla categoria di quelli che dopo aver finito preparano le
pile di piatti di fianco al tavolo per facilitare il lavoro. Me ne
sono accorto prima, quando ha detto al suo collega che l’avrebbe
aiutato.”
“Ah è vero, che
occhio! Beh meno male, almeno ho scoperto a che categoria appartengo.
Anche se nella vita di ogni giorno forse non sarà molto utile...”
“Oh non direi. E’
stato per questo che prima ho risposto volentieri alle sue domande.”
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