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lunedì 6 maggio 2019


OH CAVOLI, E QUESTO PERCHE’ NON L’HO MESSO?

Giuro che questa è l’ultima lista di “classici contemporanei” che stilo. Il rischio di diventare antipatico sta già rasentando la certezza.
Il mio guaio però è che durante la notte il cervellino non smette di funzionare. E ogni tanto emergevano nomi, titoli, copertine. “Questo l’avevo dimenticato...anche questo...che balengo che sono... e questo? Scommetto che domani diventerà un classico...”

(Personale definizione di “classico”. Mi sono accorto, come sospettavo da tempo, che non basta che un libro sia scritto benissimo. Bastasse, saremmo sommersi da “classici”. No, ci vuole qualcosa in più, occorre anche che sia un libro “buono”, di spessore, con messaggi non banali, degni di essere meditati. Non la morale, questa la lasciamo alle favolette, ma qualcosa di profondo.)
Comunque, ecco i miei ultimi 10 titoli in ordine alfabetico. Ultimi, ma non ultimi. Anzi, alcuni mi sono molto cari e li amo molto, a cominciare dal primo.

POESIE (Borges 2014) Una raccolta delle migliori poesie del bibliotecario cieco di Buenos Aires, grande scrittore non adatto a tempi villani. E’ l’unico libro di poesie che mi sento di citare, una serie di perle che cerca di unire la poesia fatata a quella forte. Ideale per quando si è tristi, quest’uomo sa accarezzare sia il cuore che la mente.
“Wozu Dichter?” (a che servono i poeti?) si chiedeva ironicamente Heidegger. A niente, non servono a niente. Ma, come diceva Aristotele, proprio perché non “servono” sono i più liberi di tutti.

CIVILTA’ SEPOLTE - CIVILTA’ AL SOLE (Ceram 1949-1958). Questi sono due libri che fanno volare. L’archeologia può diventare una vera esaltante appassionante avventura. Altro che Indiana Jones, questa è realtà. Malgrado siano libri datati hanno ancora il potere, grazie ad una scrittura scorrevole e foto autentiche, di trascinarti in mondi passati, misteriosi e lontani ma vivissimi. Un must. Cosa diavolo ci sto a fare qui? Perché non sono a scavare nel deserto?

ARMI ACCIAIO E MALATTIE (Diamond 1997). Questo saggio risponde alla pericolosa domanda: perché è stato l’uomo bianco a conquistare il mondo e non i cinesi, gli africani, gli Atzechi etc che pure avevano spesso civiltà raffinatissime? Perché è stato Colombo a sbarcare in America e non il contrario? Ci vuole molto coraggio se si vuole rispondere, bisogna evitare trappole razziste ad ogni angolo. Per chi vuole leggere questo libro molto molto ben fatto (e con i tempi che corrono su certi temi bisogna prepararsi) non spoilero le conclusioni. Vi dico solo questo: l’autore è dotato di una cultura mastodontica e passa a setaccio la storia umana nel mondo degli ultimi 13.000 anni. L’Africa per esempio ha una storia millenaria e intricata di civiltà di cui non avevo MAI sentito parlare. Un libro che apre la mente.

DONNE CHE CORRONO COI LUPI (Clarissa Pinkola Estès 1993) Il mio lato femminile ha esultato quando ho visto che avevo scelto questo libro, una raccolta delle più belle e significative favole per bambine, con i loro messaggi profondi spiegati e resi semplici. Quanta ricchezza può esserci in una fiaba. Come è importante leggerle alle bambine. “Siamo pervase dalla nostalgia per l'antica natura selvaggia. Pochi sono gli antidoti autorizzati a questo struggimento. Ci hanno insegnato a vergognarci di un simile desiderio. Ci siamo lasciate crescere i capelli e li abbiamo usati per nascondere i sentimenti. Ma l'ombra della Donna Selvaggia ancora si appiatta dentro di noi, nei nostri giorni, nelle nostre notti. Ovunque e sempre, l'ombra che ci trotterella dietro va indubbiamente a quattro zampe.”

“STA SCHERZANDO, MR FEYNMAN?” (Feynman 1985): la divertita biografia del secondo più grande fisico del ‘900 (il primo non si discute sia Einstein). Si impara tantissimo leggendo questo libro pieno di leggerezza, Feynman si è occupato anche di musica, sesso, pittura, filosofia, non solo di costruire la bomba atomica a Los Alamos. Era uno scienziato curioso di tutto, riusciva scherzando ad aprire ogni cassaforte, gettando nel panico i militari (e nel libro spiega come faceva). Illuminante quando smonta le teorie pseudoscientifiche e chissà cosa direbbe oggi dei terrapiattisti. Un buon regalo per un giovane che si sta affacciando alla vita. “Ti potrai divertire molto”.

RADICI (Haley 1976): ero indeciso tra questo e “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Kundera ma poi ho scelto Radici, troppo importante. Uno di quei libri che segnano e hanno segnato un’epoca, ti fanno capire l’importanza delle tue origini, che non devi mai vergognartene per quanto umili siano, che i tuoi antenati ti vogliono sano, forte, bello. Come tu lo vuoi per i tuoi nipoti. E questo non vale solo per la famiglia nera di Kunta Kinte, ma per tutti. Una lezione di dignità. Quando si chiude questo grande libro è inevitabile chiedersi: ma quali sono le radici della mia famiglia? Da dove vengo io?

E L’UOMO INCONTRO’ IL CANE (Lorenz 1950) Chiunque abbia un cane, o anche solo un animale domestico, non può non adorare questo libretto che vale tanto oro quanto pesa. Il grande etologo austriaco era un maestro, ho letto tutto il possibile di lui. Ma questo libricino è un capolavoro distillato: anche se alcune sue idee sono state smentite (il cane come discendente dell’unione tra lupo e sciacallo, in realtà discendono tutti dal lupo), ogni pagina è colma di scienza, amore e riconoscenza. Dopo averlo letto non si guarda più i cani allo stesso modo. “Se una tigre mi attaccasse, lui si sacrificherebbe per darmi un secondo in più di vita. E io?”

POMPEO (Pazienza 1987). Sì lo so, non è propriamente un libro ma un fumetto, però ha uno spessore tale che non potevo tralasciarlo. L’opera migliore di Andrea Pazienza, morto a soli 32 per overdose. E in “Pompeo” Pazienza affronta con una lucida onestà e una bellezza che non ho ritrovato più altrove il problema della droga. Un ragazzo che ha lasciato il segno, chissà cos’altro ci poteva dare. “Perché la pazienza ha un limite, Pazienza no”. Ars longa, vita brevis.

ESERCIZI DI STILE (Queneau 1947): quando da ragazzino ho letto questo libretto mi sono scompisciato dalle risate, a 20 anni però lo trovavo retorico, a 30 l’ho analizzato, a 40 ammirato etc. Un libro imitatissimo e geniale, 99 varianti tutte diverse e creative di descrivere un banale episodio quotidiano. Leggendolo si intuisce quanto possiamo autolimitarci nella nostra vita, magari senza pensarci ci costruiamo muri mentali intorno. Quante potenzialità sprecate. Perché non tentare un approccio diverso, anche solo per scherzo? Hai visto mai...

MIA MADRE MUSICISTA E’ MORTA (Wolfson 1987) Questo libro è stupefacente, è stato scritto da un pazzo, ma di quelli veri, aldilà di ogni possibile cura. Per lavoro mi è capitato spesso di leggere scritti di persone disturbate e notavo che, aldilà del loro innegabile valore di testimonianza (come il “Diario di una schizofrenica” della Sechehaye), in genere erano molto semplici, a volte sciatti o sconclusionati; più la persona era malata anzi più erano francamente incomprensibili. Questo no, è appassionante, si legge tutto d’un fiato. Oh mio Dio, non pensavo esistesse un libro così.

E ora, con un inchino e un marameo vi saluto :) Buona lettura!













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