OH CAVOLI, E QUESTO PERCHE’ NON L’HO MESSO?
Giuro
che questa è l’ultima lista di “classici contemporanei” che
stilo. Il rischio di diventare antipatico sta già rasentando la
certezza.
Il
mio guaio però è che durante la notte il cervellino non smette di
funzionare. E ogni tanto emergevano nomi, titoli, copertine. “Questo
l’avevo dimenticato...anche questo...che balengo che sono... e
questo? Scommetto che domani diventerà un classico...”
(Personale
definizione di “classico”. Mi sono accorto, come sospettavo da
tempo, che non basta che un libro sia scritto benissimo. Bastasse,
saremmo sommersi da “classici”. No, ci vuole qualcosa in più,
occorre anche che sia un libro “buono”, di spessore, con messaggi
non banali, degni di essere meditati. Non la morale, questa la
lasciamo alle favolette, ma qualcosa di profondo.)
Comunque,
ecco i miei ultimi 10 titoli in ordine alfabetico. Ultimi, ma non
ultimi. Anzi, alcuni mi sono molto cari e li amo molto, a cominciare
dal primo.
POESIE
(Borges 2014) Una raccolta delle migliori poesie del bibliotecario
cieco di Buenos Aires, grande scrittore non adatto a tempi villani.
E’ l’unico libro di poesie che mi sento di citare, una serie di
perle che cerca di unire la poesia fatata a quella forte. Ideale per
quando si è tristi, quest’uomo sa accarezzare sia il cuore che la
mente.
“Wozu
Dichter?” (a che servono i poeti?) si chiedeva ironicamente
Heidegger. A niente, non servono a niente. Ma, come diceva
Aristotele, proprio perché non “servono” sono i più liberi di
tutti.
CIVILTA’
SEPOLTE - CIVILTA’ AL SOLE (Ceram 1949-1958). Questi sono due libri
che fanno volare. L’archeologia può diventare una vera esaltante
appassionante avventura. Altro che Indiana Jones, questa è realtà.
Malgrado siano libri datati hanno ancora il potere, grazie ad una
scrittura scorrevole e foto autentiche, di trascinarti in mondi
passati, misteriosi e lontani ma vivissimi. Un must. Cosa diavolo ci
sto a fare qui? Perché non sono a scavare nel deserto?
ARMI
ACCIAIO E MALATTIE (Diamond 1997). Questo saggio risponde alla
pericolosa domanda: perché è stato l’uomo bianco a conquistare il
mondo e non i cinesi, gli africani, gli Atzechi etc che pure avevano
spesso civiltà raffinatissime? Perché è stato Colombo a sbarcare
in America e non il contrario? Ci vuole molto coraggio se si vuole
rispondere, bisogna evitare trappole razziste ad ogni angolo. Per chi
vuole leggere questo libro molto molto ben fatto (e con i tempi che
corrono su certi temi bisogna prepararsi) non spoilero le
conclusioni. Vi dico solo questo: l’autore è dotato di una cultura
mastodontica e passa a setaccio la storia umana nel mondo degli
ultimi 13.000 anni. L’Africa per esempio ha una storia millenaria e
intricata di civiltà di cui non avevo MAI sentito parlare. Un libro
che apre la mente.
DONNE
CHE CORRONO COI LUPI (Clarissa Pinkola Estès 1993) Il mio lato
femminile ha esultato quando ho visto che avevo scelto questo libro,
una raccolta delle più belle e significative favole per bambine, con
i loro messaggi profondi spiegati e resi semplici. Quanta ricchezza
può esserci
in una fiaba. Come è importante leggerle
alle
bambine.
“Siamo
pervase dalla nostalgia per l'antica natura selvaggia. Pochi sono gli
antidoti autorizzati a questo struggimento. Ci hanno insegnato a
vergognarci di un simile desiderio.
Ci siamo lasciate crescere i capelli e li abbiamo usati per
nascondere i sentimenti. Ma l'ombra della
Donna Selvaggia ancora si appiatta dentro di noi, nei nostri giorni,
nelle nostre notti. Ovunque e sempre, l'ombra che ci trotterella
dietro va indubbiamente a quattro zampe.”
“STA
SCHERZANDO, MR FEYNMAN?” (Feynman 1985): la divertita biografia del
secondo più grande fisico del ‘900 (il primo non si discute sia
Einstein). Si impara tantissimo leggendo questo libro pieno di
leggerezza, Feynman si è occupato anche di musica, sesso, pittura,
filosofia, non solo di costruire la bomba atomica a Los Alamos. Era
uno scienziato curioso di tutto, riusciva scherzando ad aprire ogni
cassaforte, gettando nel panico i militari (e nel libro spiega come
faceva). Illuminante quando smonta le teorie pseudoscientifiche e
chissà cosa direbbe oggi dei terrapiattisti. Un buon regalo per un
giovane che si sta affacciando alla vita. “Ti potrai divertire
molto”.
RADICI
(Haley 1976): ero indeciso tra questo e “L’insostenibile
leggerezza dell’essere” di Kundera ma poi ho scelto Radici,
troppo importante. Uno di quei libri che segnano e hanno segnato
un’epoca, ti fanno capire l’importanza delle tue origini, che non
devi mai vergognartene per quanto umili siano, che i tuoi antenati ti
vogliono sano, forte, bello. Come tu lo vuoi per i tuoi nipoti. E
questo non vale solo per la famiglia nera di Kunta Kinte, ma per
tutti. Una lezione di dignità. Quando si chiude questo grande libro
è inevitabile chiedersi: ma quali sono le radici della mia famiglia?
Da dove vengo io?
E
L’UOMO INCONTRO’ IL CANE (Lorenz 1950) Chiunque abbia un cane, o
anche solo un animale domestico, non può non adorare questo libretto
che vale tanto oro quanto pesa. Il grande etologo austriaco era un
maestro, ho letto tutto il possibile di lui. Ma questo libricino è
un capolavoro distillato: anche se alcune sue idee sono state
smentite (il cane come discendente dell’unione tra lupo e
sciacallo, in realtà discendono tutti dal lupo), ogni pagina è
colma di scienza, amore e riconoscenza. Dopo averlo letto non si
guarda più i cani allo stesso modo. “Se una tigre mi attaccasse,
lui si sacrificherebbe per darmi un secondo in più di vita. E io?”
POMPEO
(Pazienza 1987). Sì lo so, non è propriamente un libro ma un
fumetto, però ha uno spessore tale che non potevo tralasciarlo.
L’opera migliore di Andrea Pazienza, morto a soli 32 per overdose.
E in “Pompeo” Pazienza affronta con una lucida onestà e una
bellezza che non ho ritrovato più altrove il problema della droga.
Un ragazzo che ha lasciato il segno, chissà cos’altro ci poteva
dare. “Perché la pazienza ha un limite, Pazienza no”. Ars longa,
vita brevis.
ESERCIZI
DI STILE (Queneau 1947): quando da ragazzino ho letto questo libretto
mi sono scompisciato dalle risate, a 20 anni però lo trovavo
retorico, a 30 l’ho analizzato, a 40 ammirato etc. Un libro
imitatissimo e geniale, 99 varianti tutte diverse e creative di
descrivere un banale episodio quotidiano. Leggendolo si intuisce
quanto possiamo autolimitarci nella nostra vita, magari senza
pensarci ci costruiamo muri mentali intorno. Quante potenzialità
sprecate. Perché non tentare un approccio diverso, anche solo per
scherzo? Hai visto mai...
MIA
MADRE MUSICISTA E’ MORTA (Wolfson 1987) Questo libro è
stupefacente, è stato scritto da un pazzo, ma di quelli veri, aldilà
di ogni possibile cura. Per lavoro mi è capitato spesso di leggere
scritti di persone disturbate e notavo che, aldilà del loro
innegabile valore di testimonianza (come il “Diario di una
schizofrenica” della Sechehaye), in genere erano molto semplici, a
volte sciatti o sconclusionati; più la persona era malata anzi più
erano francamente incomprensibili. Questo no, è appassionante, si
legge tutto d’un fiato. Oh mio Dio, non pensavo esistesse un libro
così.
E
ora, con un inchino e un marameo vi saluto :) Buona lettura!
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