LA GRANDE MASCELLA
E’ successo
tutto in pochi secondi.
Stavo guidando
tranquillo, parlottando con un amico accanto, quando la macchina di fianco alla
mia ha sterzato tagliandomi la strada. Voleva girare e la strada è tutta sua
naturalmente. Un Suv naturalmente. Io ho frenato di colpo e suonato il clacson,
ma tu guarda che gente, e lì è successa una cosa incredibile.
Il Suv si è
bloccato in mezzo alla piazza ed è sceso un omone che ha incominciato ad urlare
e sbraitare. Sarà stato alto quasi due metri e con una panza tanta. E ce l’aveva
con me perché gli avevo suonato! Si vede che non avevo acconsentito alla regola
aurea del Traffico Selvaggio: “il più grosso passa”.
Ed evidentemente
l’uomo era abituato a sfruttare la sua imponenza fisica per risolvere le
questioni perché si avvicinava minaccioso, agitando un pugno più grande del
normale e gridando cose che ho dimenticato ma che sembravano riguardare mia
madre. Pareva ringhiasse, giuro.
L’amico di
fianco a me era spaventato ma non bisogna farsi travolgere, sennò è peggio.
Come il piccolo Davide nella Bibbia, nascondo la mia paura e attendo Golia.
“Ah fijo de ‘na
(qui ha detto una parola che non ho capito) ma che kz te suoni?”
“Scusi?”
“Scenni dalla
machina! Te smolecolo!”
“Lei mi ha tagliato la strada."
“Ma checcz stai
a dì, a’ cornuto?”
“Guardi che ho dei testimoni.”
“Mabaaaffanculo
và!”
Un tram aveva
iniziato a scampanellare nervoso. Il Suv in mezzo all’incrocio lo bloccava e ogni
tram è comunque più grosso di un Suv. Golia con un gesto minaccioso verso di me
se ne va. La regola aurea stavolta mi ha aiutato. C’è sempre qualcuno superiore
a te.
“Per un attimo
ho temuto -dice l’amico mentre ripartiamo-. Tu però ho visto che mantenevi la
calma, ma come fai?”
“Chiedilo alla
mia gastrite. Ad essere sincero però mi veniva quasi da ridere.”
“Da ridere?
Quello ci voleva smolecolare! Non è che sei matto?”
“Forse, però
sono in buona compagnia. Ti ho mai raccontato cosa mi è successo a 12 anni?”
“Quando studiavi
dai preti?”
“Giusto. Un giorno
han portato la nostra classe al cinema per un documentario storico su
Mussolini.”
“Educativi quei
preti.”
“Solo che è
successa una cosa che non si aspettavano. Quando durante i cinegiornali d’epoca
il Duce faceva le facce cattive al balcone e sporgeva la mascella… ci faceva
sghignazzare. E più sembrava feroce più scatenava la nostra ilarità. Ricordo
che noi ragazzi siamo usciti dal cinema con le lacrime agli occhi.”
“Forse i preti
lo avevano fatto apposta, per mostrare quanto è ridicolo uno fa il cattivo.”
“Mi sa di no. Il
giorno dopo un prete si è arrabbiato e ha sbattuto il pugno sul tavolo: “Non
dovevate ridere! E’ stata una tragedia! Lui faceva paura!” Indovina però cosa
fanno gli adolescenti quando gli dici di non ridere.”
“Immagino.”
“Da quel giorno
per me è così. Quando uno si rivolge a me con fare minaccioso mi vien da ridere
e poi penso come levargli la maschera del cattivo. E’ faticosa quella maschera,
come scriveva Brecht.”
“Aiutiamoli
insomma.”
“Aiutiamoli. Che
poi magari andiamo a berci una birra insieme.”
https://www.youtube.com/watch?v=j3ClvAk-0sw
Sulla mia parete è appesa una xilografia giapponese
RispondiEliminaLa maschera di un demone cattivo, dipinta con la lacca d’oro.
Pieno di compassione vedo
Le gonfiate vene frontali, segno di
Quanto è faticoso essere cattivo. (Bertold Brecht)