PIPI’ INSIEME
“Posso fare la
pipì adesso insieme con te? Io nella lettiera, tu nel gabinetto. Non ti darò
fastidio, mi accuccio qui piccola piccola vicino a te.”
“Lo sai che non provo
fastidio, tu per me sei come…sei come…non so come, però ti prego stai vicina a
me. Mi fa bene averti vicino.”
“Quella signora
che viene ogni tanto dice che mi vizi. Non so cosa significa, è una brutta
parola?”
“Lascia perdere,
non ci pensare. Veramente, non è importante.”
“Sì, anche io ho
avuto questa sensazione. Non è nulla. Mi metto qui vicino a te allora.”
“Brava che sei.
Tesoro, già che ci sei voglio confessarti una cosa. Le prime volte che mi
seguivi qui dentro sai che lo trovavo curioso? Mi faceva quasi ridere, una
stranezza della natura. Poi ho capito che mi imitavi senza capire. Come i
bambini piccoli che prima imitano i grandi e solo dopo capiranno.”
“A volte mi
sento tanto piccola di fianco a te. Sono una sciocca a sperare che tu mi ami?”
“Amore, hai solo
sei mesi di vita, è ovvio tutto questo, è normale questa intimità. Non ti stupire.
Ci pensavo ieri, tu in questa vita hai conosciuto solo questa casa, per forza io
sono diventato il tuo punto di riferimento. Non è che volessi questo quando ti
ho portato qui con me ma le cose vanno così.”
“Quali cose?”
“Ti farà
sorridere ma sento che è una responsabilità, ti sto insegnando a vivere. Come
sarai, dipende anche da quello che oggi sono io. Tu non sei solo istinto, sei
anche affetti e gli affetti si formano ogni giorno. Anche facendo pipì insieme.
E sai cosa desidero per te?”
“Una lettiera
pulita?”
“Sciocchina. Che
tu non abbia paura del mondo.”
“Ah ecco perché ogni
volta che arriva qualcuno a trovarci gli dici di darmi la pappa buona e non le
solite crocchette!”
“Certo, perché io
voglio che tu abbia fiducia nel mondo, negli estranei. Non bisogna avere paura
del mondo, è un posto meraviglioso.”
“Ti voglio
bene.”
“Te ne voglio
anch’io. Dai, andiamo a letto ora. Quando ogni sera ti accarezzo il manto è
bellissimo, mi ricorda di quando passavo le dita tra i capelli di una donna. Dolcezza
infinita.”
“Come sei
sentimentale.”
“E’ vero. Ma non mi importa, per
me va bene. Per te?”
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