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lunedì 22 febbraio 2016

BUONA FORTUNA, SIGNOR GORSKY!”
Il 20 luglio 1969 fu una data storica, per la prima volta l’uomo camminava sulla luna. Quell’uomo era l’americano Neil Armstrong e tutto il mondo lo guardava in diretta. I russi rosicavano dall’invidia ma io ero troppo piccolo per capirlo.
Ricordo che dalla mia sediolina guardavo in tv le immagini in bianco e nero ed ero affascinato. L’uomo sulla luna! Mi sembrava di vivere veramente dentro un mondo dove tutto era possibile.
Alla fine della storica camminata mentre saliva la scaletta per tornare, Neil Armstrong si voltò verso la telecamera e in diretta mondiale esclamò: “Buona fortuna, signor Gorsky!”
Ad Houston restarono esterrefatti ma alla CIA scoppiò il panico. Chi diavolo era questo Gorsky? Erano tempi di Guerra Fredda e si vedevano nemici ovunque. Furono immediatamente setacciate conoscenze vicine e lontane dell’astronauta ma il mistero restava. Un collega sovietico? Una spia slava? Un messaggio in codice?
Tornato sulla terra, dopo le celebrazioni trionfali, Armstrong venne a lungo torchiato dalla Cia ma tenne sempre il becco chiuso. Era però diventato un eroe nazionale e presto si preferì insabbiare il tutto. Comunque la Nasa come precauzione disturbò l’audio in quel punto, non si sa mai.
Solo 20 anni dopo l’americano rivelò la verità, quando ormai il signor Gorsky era morto: i Gorsky… erano i suoi vicini di casa quando era un semplice ragazzino. Un pomeriggio d’estate, mentre giocava a baseball, la palla finì nel loro giardino. Con cautela, cercando di non farsi vedere, il piccolo Neil andò a recuperare la palla. Ma mentre era nel loro giardino da una finestra aperta sentì la signora Gorsky gridare: “UN POMPINO? TU VUOI UN POMPINO? TE LO FARO' QUANDO IL RAGAZZO DEI VICINI ANDRA’ SULLA LUNA!”


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