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domenica 7 febbraio 2016

GLI ALTRI

“Ciao.”
“Ciao bellissima, non ti ho mai vista prima. Fatti vedere bene. Chi sei?”
“Sono nuova di queste parti. E’ da poco che noi ci siamo trasferiti qui.”
“Infatti, infatti. Ma quando dici Noi a chi ti riferisci esattamente?”
“A me e l’umano.”
“Ah sì, quello con gli occhiali. Ti tratta bene? Lo stai addestrando a dovere?”
“Oh certo, amo il mio umano. Peccato che giochi poco, è sempre davanti ad un vetro luminoso. Ma quando va a letto abbiamo inventato tanti giochi. Io comincio con le fusa e lui mi fa i grattini. Obbedisce.”
“Bene bene, micia fortunata. Ma cosa ci fai lì dietro il vetro della finestra? Sembra quasi che ti nascondi. Non ti lascia uscire di casa?”
“Oh no, sono io che non voglio! Sto bene in questo territorio, è il mio. Ogni tanto vedo l’umano lasciare aperta la porta, quella che conduce fuori. Sembra quasi lo faccia apposta…”
“Anche la mia umana lo faceva, forse pensava ad un esperimento. Voleva vedere se uscivo o no.”
“A me il mondo fa un po’ paura. E’ così freddo.”
“No, non devi aver paura. Qui ci sono tanti altri come noi due, farai amicizia, è pieno di gente come noi. Vedrai, tra poco arriveranno delle bellissime giornate, piene di sole. Avrai voglia di uscire.”
“Cos’è il sole?”
”E’ la cosa più bella del mondo, quando lo vedrai poi non lo dimentichi più. Ti aspetteremo allora, c’è tutto un mondo che ti aspetta.”
“Ho paura, sono piccolina, tu sei grande.”
“No, non temere. Vedrai, ci divertire...”

(in quel momento arriva un’umana che prende in braccio il gattone ed esclama “Ecco dove ti eri cacciato! Ti eri perso eh? Vieni che ti porto a casa!”)

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