GLI ALTRI
“Ciao.”
“Ciao
bellissima, non ti ho mai vista prima. Fatti vedere bene. Chi sei?”
“Sono nuova di
queste parti. E’ da poco che noi ci siamo trasferiti qui.”
“Infatti, infatti.
Ma quando dici Noi a chi ti riferisci esattamente?”
“A me e
l’umano.”
“Ah sì, quello
con gli occhiali. Ti tratta bene? Lo stai addestrando a dovere?”
“Oh certo, amo
il mio umano. Peccato che giochi poco, è sempre davanti ad un vetro luminoso.
Ma quando va a letto abbiamo inventato tanti giochi. Io comincio con le fusa e
lui mi fa i grattini. Obbedisce.”
“Bene bene, micia
fortunata. Ma cosa ci fai lì dietro il vetro della finestra? Sembra quasi che
ti nascondi. Non ti lascia uscire di casa?”
“Oh no, sono io
che non voglio! Sto bene in questo territorio, è il mio. Ogni tanto vedo
l’umano lasciare aperta la porta, quella che conduce fuori. Sembra quasi lo
faccia apposta…”
“Anche la mia
umana lo faceva, forse pensava ad un esperimento. Voleva vedere se uscivo o
no.”
“A me il mondo
fa un po’ paura. E’ così freddo.”
“No, non devi aver
paura. Qui ci sono tanti altri come noi due, farai amicizia, è pieno di gente
come noi. Vedrai, tra poco arriveranno delle bellissime giornate, piene di
sole. Avrai voglia di uscire.”
“Cos’è il sole?”
”E’ la cosa più
bella del mondo, quando lo vedrai poi non lo dimentichi più. Ti aspetteremo
allora, c’è tutto un mondo che ti aspetta.”
“Ho paura, sono
piccolina, tu sei grande.”
“No, non temere.
Vedrai, ci divertire...”
(in quel momento
arriva un’umana che prende in braccio il gattone ed esclama “Ecco dove ti eri
cacciato! Ti eri perso eh? Vieni che ti porto a casa!”)
Nessun commento:
Posta un commento