GENE
Leggere oggi (9.3.25) delle modalità della morte di Gene Hackman e sua moglie Betsy Arakawa nella loro villa mi ha ferito. I loro corpi oltre a quello del cane, morto pure lui, sono stati trovati senza vita. Inizialmente tutte le ipotesi erano aperte: omicidio, suicidio collettivo, avvelenamento… ma qualcosa non tornava. Naturalmente Hollywood alla morte del celebre ma anziano (95) attore si è scatenata.
A poco a poco sono emersi macabri dettagli sulla loro morte. Infatti la moglie (63 anni) purtroppo è morta sul colpo per un virus mentre era nel bagno di casa e l'attore, devastato dall'Alzheimer, ha passato una settimana a letto denutrito, morendo di stenti. Anche il cane, che latrava chiuso in gabbia, è morto di fame. Rimando all'articolo per i dettagli. Avvertenza: astenersi cuori sensibili.
PENSIERI SPARSI:
A. possibile che nessuno si sia accorto di nulla? Possibile, neanche una telefonata, una visita, un amico/a… nessuno. Penso non solo a lui, ma pure a lei. Non lasciare soli gli anziani. Si dice spesso ma non si fa mai. Aspetta, oggi ho telefonato alla mia anziana madre?
B. Che te ne fai di un patrimonio di 90 milioni di dollari se devi morire così? Oh, naturalmente ci saranno grandi funerali con gli eredi in prima fila. E dato che la bara non ha tasche si lascerà tutto ai posteri. Che non so quanto se lo meritano. Ipocriti.
C. oh come son contento di vivere in una casa di ringhiera della vecchia Milano, con tanti vicini che ogni giorno mi passano a trovare. L'isolamento di questi ricconi fa sì che queste grandi ville diventino grandi bare. Mi chiedo sempre perché poi la gente viva l'isolamento come un segno di ricchezza. Mah, per me è il contrario ma sono troppo cittadino.
D. mutatis mutandis, questo evento mi ha riportato in mente il caso nostrano della Pifferi, l'infanticida che se ne è andata in vacanza lasciando la neonata sola in casa a morire. Che strillava inutilmente, nessuno veniva. Non è solo l'isolamento che uccide, anche l'indifferenza. Me lo ricorderò la prossima volta, prima di voltare la testa.
E. mi sono chiesto… cosa è passato nella mente di Gene quella settimana, ho tentato di immedesimarmi e c'erano tanti scenari. Ha capito quello che gli stava succedendo? Di essere rimasto solo? Ha provato a fare qualcosa? Ha avuto un attimo di lucidità o l'Alzheimer l'aveva completamente rovinato? Si dice che non l'abbiano trovato a letto, ma denutrito vicino alla porta.
F. questa storia mi rafforza sempre più una convinzione, una idea che portavo dentro sin da giovane quando frequentavo da studente gli ospedali. Ed è qualcosa a cui io ritengo hanno diritto tutti ma veramente tutti. Ognuno di noi ha il diritto di morire bene, serenamente. Ci ho pensato molto e per me è così. Mi dispiace, Gene.
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