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sabato 23 febbraio 2019


MORTE DI UNA SIGNORA

Marella Agnelli era una vera signora, non solo per il lignaggio, il denaro e i lineamenti, ma pure per il comportamento, che in fondo è quello che contraddistingue una signora aldilà del patrimonio. Dico quello che ho sempre pensato su di lei.
Molto nobile nel senso migliore del termine, era una sorta di modello per molte ragazze, avevo notato che non poche si ispiravano alla sua figura.

Ebbe purtroppo la fortuna-sfortuna di sposare il ricco Avvocato Agnelli, titolare della Fiat di Torino, un personaggio che Repubblica di oggi definisce “ingombrante”. Troppo buoni (per carità, nessun conflitto d’interesse con la famiglia Caracciolo che ha messo i soldi per fondare la testata).

L’Avvocato Agnelli, mondano e playboy, l’aveva pubblicamente umiliata molte volte in certi festini dove lei non partecipava mai. Se lo spregiudicato paparazzo Fabrizio Corona fosse vissuto ai tempi avrebbe fatto fortuna, altro che galera (centinaia sono le foto che gli Agnelli hanno pagato per evitare di finire sui giornali). “Non so se sono stato fedele, di sicuro sono stato devoto”, confessò scherzando l’Avvocato a un giornalista.
Marella Agnelli era una signora vecchio stampo e si è sempre tenuta lontano da quei giri, preferendosi dedicare ai suoi giardini. Molti matrimoni, a pensarci, vanno avanti così e non solo in Italia

Essere una signora e avere stile comunque non le è bastato per salvarla dal dolore di un figlio tossico e suicida, il primogenito che ha seguito il padre in una strada autodistruttiva ma non ha saputo fermarsi.
Per certe cose i soldi sono inutili ed essere ricchi aiuta ma non esenta dal lato oscuro. Creare una vera famiglia, che compito impegnativo.



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