MORTE DI UNA SIGNORA
Marella Agnelli era
una vera signora, non solo per il lignaggio, il denaro e i
lineamenti, ma pure per il comportamento, che in fondo è quello che
contraddistingue una signora aldilà del patrimonio. Dico quello che
ho sempre pensato su di lei.
Molto nobile nel
senso migliore del termine, era una sorta di modello per molte
ragazze, avevo notato che non poche si ispiravano alla sua figura.
Ebbe purtroppo la
fortuna-sfortuna di sposare il ricco Avvocato Agnelli, titolare della
Fiat di Torino, un personaggio che Repubblica di oggi definisce
“ingombrante”. Troppo buoni (per carità, nessun conflitto
d’interesse con la famiglia Caracciolo che ha messo i soldi per
fondare la testata).
L’Avvocato
Agnelli, mondano e playboy, l’aveva pubblicamente umiliata molte
volte in certi festini dove lei non partecipava mai. Se lo
spregiudicato paparazzo Fabrizio Corona fosse vissuto ai tempi
avrebbe fatto fortuna, altro che galera (centinaia sono le foto che
gli Agnelli hanno pagato per evitare di finire sui giornali). “Non
so se sono stato fedele, di sicuro sono stato devoto”, confessò
scherzando l’Avvocato a un giornalista.
Marella Agnelli era
una signora vecchio stampo e si è sempre tenuta lontano da quei
giri, preferendosi dedicare ai suoi giardini. Molti matrimoni, a
pensarci, vanno avanti così e non solo in Italia
Essere una signora e
avere stile comunque non le è bastato per salvarla dal dolore di un
figlio tossico e suicida, il primogenito che ha seguito il padre in
una strada autodistruttiva ma non ha saputo fermarsi.
Per certe cose i
soldi sono inutili ed essere ricchi aiuta ma non esenta dal lato
oscuro. Creare una vera famiglia, che compito impegnativo.
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