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venerdì 15 giugno 2018

DOMANDA INFORMATICA
Cari amici nerd, ho bisogno urgente di aiuto e tengo una domanda per voi.
Ho preso un nuovo pc fighissimo nuovissimo e fortissimo, pronto da installare. Però lo tengo ancora nello scatolone perché in questo che uso adesso ho circa 300 giga di roba (video, file audio e immagini etc), La mia vita, la mia memoria. Non ci stanno su una normale chiavetta, troppa roba.
Non ci voglio rinunciare, sono anni di vita. Per cui la domanda che vi pongo, o espertissimi, è la seguente: COME FACCIO A TRASFERIRE 300 GIGA DI ROBA SUL NUOVO PC?
Compro 100 chiavette e spezzetto tutto? Prendo 300 giga di memoria esterna su internet? Faccio una magia? Ci rinuncio?
Avete in mente qualcosa, lo so, ma cosa?


giovedì 14 giugno 2018

I PROPRI DIRITTI

Se avete una invalidità superiore al 74% questi sono i vostri diritti

https://www.laleggepertutti.it/213720_diritti-di-un-invalido-al-74
LO ZIO D'AMERICA

Un mio lontano pro-pro zio agli inizi del '900 emigrò da giovane in America per cercare la sua fortuna. In molte famiglie italiane si sono vissuti casi simili.

Di lui non si sapeva niente, all'inizio fabbricava materassi a Coney Island (New York) poi sparì, forse aveva cambiato anche nome.

Eppure per anni da bambino avevo fantasticato su questo "zio d'America" che un giorno sarebbe tornato e avrebbe tirato tutti fuori da guai.
Ascoltavo le storie di famiglia dei grandi, arrivavo col naso al bordo del tavolo e fantasticavo.

La realtà di solito è molto diversa, come dice anche il buon senso. Non tutti quelli che vanno a cercare fortuna, come quelli nella foto, la trovano.
Un ragazzo marocchino mi raccontò anzi che si sarebbe vergognato di tornare nel suo poverissimo paese. Avevano tutti confidato e pianto per lui, non se la sentiva di deluderli. Di conseguenza si sentiva sbandato, senza una vera casa

Perché questo è uno dei veri rischi per chi parte, rischiare di non mettere radici in nessun luogo, e sciupare la propria vita così, inseguendo un sogno irrealizzabile.

Non voglio però fare facile pietismo, la realtà dell'immigrazione è molto complessa. Le storie di questi giorni mi hanno fatto pensare alle me fantasticherie da bambino, tutto qui.
Zio, dove sei finito? Nemmeno una foto ho di te, solo un racconto. Mi piacerebbe sapere cosa ti è successo.


martedì 12 giugno 2018


BIRILLO

“Che bravo ragazzo sei, Luca.”
“Stai dicendo a me?”
“Sì, hai un cuore grande.”
“Scusa, sei impazzita?”
“No, dico quel che sento.”
“Scommettiamo che adesso ascolti qualcosa che ti farà cambiare idea?”
“Impossibile.”
“Allora senti qua. Ti racconto una storia di quando ero ragazzino. Devi sapere che il bambolotto preferito di mia sorella si chiamava Birillo, se lo portava sempre dietro, anche di notte.”
“E’ normale. Tutti i bambini hanno la loro bambola preferita, come la copertina di Linus. Tutto regolare.”
“Ma tu non sai cosa facevo io quando litigavo con mia sorella e volevo vendicarmi. Non potevo toccarla perché  altrimenti mia madre me ne avrebbe date il doppio. Allora….”
“Allora?”
“Allora andavo sul suo letto, prendevo Birillo e iniziavo a picchiarlo davanti a lei.”
“Cosa?”
“E mi ricordo che lei piangeva e piangeva mentre io continuavo impassibile a percuotere il bambolotto da tutte le parti. Hahaha perfido me!”
“Che cattiveria!”
“Io ero più alto di lei e lo tenevo in aria. Lei cercava inutilmente di raggiungerlo e io continuavo a percuotere Birillo. Hihihi povero Birillo, quante ne ha prese.”
“Che stronzo che sei!”
“Vedi che ora la pensi diversamente?”
“Non lo sapevo!”



lunedì 11 giugno 2018

ROMA PRIDE 2018

“Buongiorno, amiche e amici telespettatori di Canale Roma 55, la vostra emittente della capitale. Oggi vi portiamo in mezzo al Roma Pride 2018, la festa più colorata dell’anno. Fino a tre anni fa era solo Gay Pride, ma poi l’hanno aperto all’orgoglio di tutte le minoranze. Forse lo sentite anche da casa ma c’è un casino terribile!”
“CHE SENSAZIONE! SARA’ PERCHE’ TI AMO! E’ UN’EMOZIONE, CHE CRESCE PIANO PIANO!”
“Sta sfilando per Roma da stazione Termini al Colosseo una marea umana, dicono 500.000 persone, e decine di carri ricolmi di gente che sparano musica a palla. La sensazione che si prova è di grande libertà e divertimento, oggi tutto è permesso!”
“MARACAIBO! MARE FORZA 9! FUGGIRE SI’ MA DOVE?”
“Tutti stanno dietro ai carri, agitano bandiere multicolori e ballano. Molti sono vestiti strani, oddio vedo delle donne che tengono al guinzaglio altre donne!”
“OH! OH! OH! OCCHI DI GATTO! OH! OH! OH! OCCHI DI GATTO!”
“Adesso sta sfilando il carro che viene dal Canada, poi gli Animalisti Italiani, i Pompieri, c’è un ragazzo che distribuisce vino bianco fresco… grazie, ci voleva….. adesso il carro delle famiglie con figli LGBT… lesbogaybisextrans…sono tutti sorridenti.”
“I’M A BARBIE GIRL IN A BARBIE WORLD! LIFE IS PLASTIC! IT'S FANTASTIC!”
“Oggi il tempo qui a Roma è splendido ma c’è da dire che il Pride è una festa fisicamente faticosa, questa gente balla senza sosta ininterrottamente da ore.”
“A! E! I! O! U! IPSILON!”
“Sta passando il gruppo “Meno fasci, più froci!”. Tutti si dimenano senza posa, mi vogliono coinvolgere, vogliono farmi ballare!”
“MAMA MIA, HERE WE GO AGAIN! MY MY! HOW CAN I RESIST YOU?”
“Sta arrivando il carro delle Drag Queen, gli uomini vestiti da donne con parrucche incredibili. C’è una che ha preso in mano un microfono, attenti sta per dire qualcosa a tutti.!”
“FINOCCHIEEEE! QUESTA FESTA É PER VOI! DIVERTITEVI E FACCIAMO UN GRANDE SALUTO AL MINISTRO SALVINI! CIAO SALVINI!”
(tutti) “CIAAAAO!!”
“Ma che succede? Ah, sta arrivando il carro più speciale del Pride, quello della discoteca più gay di Roma, la Mucca Assassina. In cima vedo dei fusti seminudi in perizoma e borchie che ballano. Ammazza, brillano quanto sono unti d’olio. Ci sono due ragazze incantate vicino a noi, che ve ne sembra ragazze?”
“Chebboni! Me li magno!”
“Ma son dei travelloni!”
“Eh!...stai a guardà er capello!”
"No, sto a guardà er pisello!"
“COME E’ BELLO FAR L’AMORE DA TRIESTE IN GIU’! L’IMPORTANTE E’ FARLO SEMPRE CON CHI HAI VOGLIA TUUU!”
“Ed eccone uno in sedia a rotelle con la bandierina e il cappellino con l’elichetta. Andiamo a intervistarlo. Ciao, cosa ci fai qui?”
“Voglio divertirmi anch’io! Freedom! Freeeedom! Voglio salutare due amiche che sono rimaste a Milano, il Giampy e il Guido…ciao amiche, siete troppo delle pazze!”
“Ciao da Roma, pazzerelle! Il prossimo anno venite anche voi!”




venerdì 8 giugno 2018

LOLA

Direste mai che Lola Falana ha la sclerosi multipla? Eppure è così. Oggi col progredire della malattia si è ritirata in un convento ma ai suoi tempi faceva ballare mezza Italia con Don Lurio e Celentano. Sinuosa.


mercoledì 6 giugno 2018

PIRLA!
Ultim'ora: il calciatore Balotelli è stato visto qui in quartiere a Bruzzano (nord Milano) mentre sgommava con la sua Ferrari e si aggirava cercando un benzinaio. Bruum!Bruum!
Un pieno gli costerà un botto, ma tanto se lo può permettere.
Strano vederlo da queste parti perché so che lui è di Brescia. Ma si sa, i calciatori son degli zingari, vanno dove li porta l'ingaggio.
Che strano comunque era stato per me, lui che è nero, sentirlo nelle sue prime interviste rispondere in bresciano, ma i tempi cambiano Luca, svelto ad adeguarti.
Ad un incrocio, mentre era fermo al semaforo, alcuni giovinastri si sono avvicinati e hanno iniziato ad insultarlo: "Negro! Negro di merda!"
Intanto però lui gira in Ferrari e voi no. Pirla!

EDUCARE

"Educare un bambino richiede molta pazienza. Soprattutto da parte del bambino"

Ehhh educare, si diceva qualche giorno fa, é uno dei tre compiti "impossibili", come ti muovi sbagli (gli altri due sono curare e governare).

Tanto vale prenderla con un pizzico di umorismo, che almeno quello non guasta.




PORTA CHIUSA E PORTA APERTA
(può un sogno condizionare la vita?)

Ho un problema serio. Cosa fare con la porta di casa, devo chiuderla o no?
Mi spiego meglio: avendo la sclerosi multipla, ho poche energie e devo dosarle bene, in pratica vivo al “risparmio energetico”. So che comprendete, è una condizione frequente nei miei compagni di sventura.
Però ogni tanto capita di cadere. In casa da solo. E succede che mi faccio male.

Per cui chi mi passa a trovare, vedendo le mie difficoltà, spesso mi dà un consiglio: “Seeenti Luca, lascia la porta aperta, non chiuderla a chiave, così se ti fai male possiamo entrare e aiutarti.” Si preoccupano per me, veramente e lo dico senza sarcasmo, so che mi vogliono bene.

Ergo tempo fa mi ero detto: “Sai che ti dico? Hanno ragione, da ora in avanti la mia porta non la chiudo più, nemmeno di notte. Così mi evito pure la fatica di andare a chiuderla.”
Ero diventato come la signora allettata, quella che viveva in un palazzo vicino e da cui un paio di volte da ragazzo ero andato pure io. Le vicine e i volontari della Parrocchia passavano ogni giorno a farle compagnia, lei era sempre confinata a letto. Mai avrei pensato di finire come lei.

E i ladri? Ma chi se ne frega dei ladri, tanto in casa mia da rubare non c’è niente. E poi c’è un bel condominio da cui mi sento protetto. Insomma, basta chiudere a chiave.
Indi, per molto tempo ho dormito con la porta aperta, chiudendola solo quando uscivo. A qualcuno sembrerà una pazzia ma è così, e non penso nemmeno di essere l’unico. Poi anni fa ho avuto un incubo.

Mi svegliai a notte fonda (in realtà stavo ancora dormendo) e sentivo che qualcuno…o qualcosa… stava aprendo piano la porta ed entrando in casa. Era cattivo, mi avrebbe fatto male, molto male. Provai istanti di puro terrore. Mi svegliai tutto sudato e andai nella notte a chiudere subito la porta.

Da allora la chiudo sempre di sera. E chi se ne importa se faccio fatica o se mi faccio male chiuso in casa e rischio. L’eco di quel sogno mi insegue e mi intima di comportarmi bene. Può un sogno cambiarti la vita? A me lo ha fatto.

Non sono così ottuso da collegare quel sogno solo alla sclerosi multipla. Ma un messaggio c’è, ed è chiaro: non lasciarti andare, dovrai trovare in te le energie per rialzarti e proteggerti. Difendi te stesso, in certi momenti difficili sarà tutto ciò che hai.




lunedì 4 giugno 2018


LA MAMMA TIGRE E LA MAMMA CHIOCCIA

Su “Repubblica” di oggi si parla del Gaokao, il severissimo test per essere ammesso nelle Università cinesi.
Ho un ricordo personale a proposito: una psicologa cinese me ne parlava tra le lacrime ancora dopo tanti anni. La sua era una “mamma tigre”, come chiamano in Oriente quelle madri severe che pretendono sempre il massimo dai figli: sveglia alle 6.00, studiare 14 ore al giorno, nessuno svago, “prendi il voto migliore altrimenti disonori la famiglia”. Per anni lei aveva vissuto nel terrore.

Sembra una esagerazione ma è un tipo di genitore molto diffuso, anche da noi. E non è detto che fare la “mamma chioccia” ottenga risultati migliori.
Che soluzione adottare allora? Non lo so, veramente non lo so, bilanciare “mazze e panelle” come nel famoso proverbio è più semplice a dirsi che a farsi. Valanghe di parole per definire il “buon” genitore e poi alla fine uno segue i consigli della bisnonna.

Scriveva già Freud che “Educare è uno dei tre compiti impossibili -gli altri due sono curare e governare-, si sbaglierà comunque”. Allora farò del mio meglio, poi accada quel che deve accadere.
I figli non perdonano nulla (lo so bene pure io). Difficilissimo essere genitori. E rischi che una figlia per scappare da te vada nell’altra parte del mondo.



sabato 2 giugno 2018


AMBARABBA’ CICCICOCCO’

Ambarabbà ciccicoccò,
tre civette sul comò
Che facevano l’amore con la figlia del dottore
Il dottore si ammalò
Ambarabbà ciccicoccò

Ambarabbà ciccicoccò
Ecco come si ammalò:
Dopo il bagno scivolò e una costola incrinò
Vuoi sentire un parolon?
Ambarabbà ciccicoccò

Ambarabbà ciccicoccò
La mia gatta mi guardò
Era insieme alle civette che palpavano le tette
Su, rialzati dottor!
Ambarabbà ciccicoccò!!!


…Scusate se le rime non sono perfette ma è stata improvvisata qualche giorno fa mentre ero ignudo sul pavimento del bagno tipo Quattro di Bastoni, dopo una caduta rovinosa con annesso colpo alla costola. Male boia. Lo sapevo che l’acqua era troppo calda, la sclerosi non perdona certe cose.

L’ultimo Ambarabbà ciccicoccò è stato gridato mentre mi rialzavo.
La cosa seccante è che mi ero impolverato tutto e dunque anche se malandato dovevo rilavarmi. A proposito, come si tratta una costola sbeccata? Io sto a letto e scrivo.




IL MINESTRONE FREDDO

Insalata di riso? Prosciutto e melone? Bruschette al pomodoro? Cous cous? Sangria?
Macché. Ricorda le tue origini, o lombardo cavaliere, in estate pretendi il minestrone freddo!

“E che roba è?” E’ un piatto fresco, saporito, nutriente. Ottimo per quando infuria il solleone e sotto le fresche frasche abbiamo fame e vogliamo qualcosa di buono. Ecco allora arrivare il minestrone freddo, vale a dire il classico minestrone di verdure (con riso o pasta, se siete viziosi) ma servito con un filo d’olio d’oliva, prezzemolo e a temperatura ambiente, non più bollente.

“Ma che schifo!” Capite niente, ormai avete il palato rovinato da Mc Donald. Me lo ricordo ancora come lo preparava la zia Alice nella sua casa di ringhiera in periferia.
Cucinava il classico minestrone, tagliando verdurina fresca a pezzetti e usando brododidado vegetale, dopodiché immergeva nel tinello la pentola di minestrone, circondata da acqua fresca con i cubetti di ghiaccio del freezer. Poi lo lasciava lì, a raffreddare e ad addensarsi. Nel giro di poche ore il minestrone freddo era pronto da servire e noi bimbi chiedevamo sempre il bis.

Che mangiatone! Che minestrone! E poi alè, belli carichi uscivamo per giocare a pallone tutto il pomeriggio!



Il 2 giugno 1946 finisce la Monarchia ed inizia la Repubblica. A Milano bisogna adeguare la Posta.
I tempi cambiano.


venerdì 1 giugno 2018

FAMIGLIA E DISABILITA'
Esco dal "silenzio politico" che mi ero auto-imposto per un rapido commento sul nuovo governo.
Sul nuovo Ministero "Famiglia e Disabilità" gestito da Lorenzo Fontana (Lega) infatti si può fare una considerazione buona e una a mio parere meno buona.
Da un lato infatti c'è solo da applaudire che il tema della Disabilità venga finalmente alla luce con tutti i problemi correlati (barriere architettoniche, assistenza, qualità della vita etc).
Però mi inquieta che si associ automaticamente la Disabilità alla Famiglia, come a lasciar intendere che da quel cerchio non si esce.
Qualcosa mi stona. Poi mi ricordo che siamo in un paese cattolico e che tradizionalmente le cose stanno così.
Lunga è la strada verso l'emancipazione, un primo passo è stato compiuto.